É uscito sabato 27 maggio 2023 su tutte le piattaforme digitali il nuovo disco degli Indastria, dal titolo “Babbeo“. Un nuovo e definitivo capitolo per il progetto made in Veneto, che parla del caso umano che è in ognuno di noi, un disco tragicomico con pezzi a volte esplosivi, trainati da un circo di trombe, ritmi in levare e cori sgangherati e a volte più cantautorali, con arrangiamenti che guardano agli anni Settanta.
Ogni canzone è un capitolo che si svela, raccontando la storia di personaggi che potremmo incrociare nelle strade o che risuonano profondamente dentro di noi. Babbeo è un concept album che ci invita a esplorare l’intimità delle nostre storie, mentre ci connettiamo con la complessità dei personaggi che abitano il nostro mondo interiore e tutto ciò che ci circonda.
Adorabile punk-rock in un mondo di trap. Questi ragazzi sono davvero in gambissima e speriamo di sentirli al più presto dal vivo!
SCOPRI IL DISCO:
https://open.spotify.com/album/5j3t5vqk9Yd3fPLDtRnUyJ?si=GTrmSfpETim1TiEhCZc9qg
- “Babbeo” è il vostro ultimo album, come nasce questo lavoro?
Babbeo nasce un bel po’ di tempo fa, prima della pandemia, in un periodo di transizione quando stavamo sperimentando sound più ballabili e attraenti, meno distorti e urlati. Sono nate in sala delle canzoni che erano rappresentazioni di personaggi assurdi, un po’ patetici ma che facevano parte di tutti noi. Non si può non volere bene ad Ambrogio, Malena o al personaggio di Non Valgo Niente, perché un po’ li capiamo. Così è nato Babbeo. Abbiamo finito di registrarlo prima della pandemia, è rimasto a stagionare per un po’ come un buon aceto, e finalmente si è fatto ascoltare dal mondo. - Molto punk, ironico, rock. Il vostro progetto è vivo dal 2008. Come si è evoluto?
Nel 2008 eravamo dei ragazzini, volevamo fare un genere che fosse un incrocio tra il Teatro degli Orrori e i System of a Down. Ne è uscito “I Giorni del Pelo”, con l’immortale “Orso Polare Droga”. Facevamo una musica che poteva essere la colonna sonora della città di Indastria, del cartone “Conan il ragazzo del futuro”. Da allora siamo maturati, il pubblico è cambiato, ma abbiamo continuato a fare musica grintosa ma divertente. Le Ragazze Sono Tutte Bellissime e “Ero Un Orso” sono ancora album distorti. Poi però abbiamo deciso di smorzare il suono, renderlo più ballabile, meno scostante, ed è nato Babbeo. - Come promuoverete il vostro album? avete dei live in programma?
Siamo nel pieno del Babbeo Tour, abbiamo diversi live fino a settembre. In agosto saremo live su Radio Gamma 5 per parlare del nostro progetto, e a breve usciremo con un nuovo video dell’album, il secondo, dopo quello di Non Valgo Niente che potete vedere qui https://www.youtube.com/watch?v=TxG7mxU-WkY - Parlatemi un pò del vostro gruppo: come vi siete conosciuti?
Nei paesini della provincia padovana quasi tutti i ragazzi provavano a fare musica nei primi 2000, quindi in quegli anni era facile trovare amici con cui fare una band. Nel 2010 è subentrato alla batteria Nicolò, l’anno dopo Mattia alla voce, e siamo andati avanti così fino alla registrazione di Babbeo. Dopo essere usciti dallo studio di registrazione il nostro bassista Andrea ha deciso di lasciare il gruppo, e quindi ci siamo fermati per un po’. Finché una sera, in una birreria, Fabio si offrì di suonare il basso con noi, sebbene avesse sempre fatto il cantante prima. E che cantante. Alessandro al sax era un’amicizia comune, a cui abbiamo chiesto di suonare a qualche live, ed è subito scattata l’affinità
BIO:
Gli Indastria sono una rock band indipendente padovana dal sound potente e divertente, ricco di influenze che provengono da vari generi. Nascono nel 2008, ma è nel 2012 che si impongono nella scena musicale indie con il primo album “I giorni del pelo“, trainato dal singolo “Orso Polare Droga” che in breve tempo diventa una sorta di tormentone underground.
Per 4 anni continuano a lavorare live e in studio, realizzando gli album “Le ragazze sono tutte bellissime” ed “Ero un orso”, pubblicando singoli come “Bukkake” ed “Io la mattina”, di cui sono stati prodotti anche i video che hanno ottenuto ottimi riscontri su YouTube. Gli album sono diretti e genuini, dal sound più asciutto, moderno ed eterogeneo rispetto al primo album, ma che mantengono l’attitudine divertente e grintosa di sempre.
Poco prima della pandemia la band entra in studio per registrare il quarto disco, che sta per uscire. Un lavoro più cantautorale rispetto ai precedenti ma comunque festoso e a tratti folk, con chitarre acustiche molto ritmate e un largo impiego di cori e fiati che entrano a far parte del progetto. Nella scaletta live riff potenti e linee vocali melodiche e d’impatto vengono accostati a brani tutti da ballare accompagnati dal sax. Rivisitazioni di atmosfere anni ‘60 e cantautorali anticipano pezzi dalle tematiche più giocose e demenziali, spesso con ospiti e inserti di fisarmonica e violino. Sembra un improbabile miscuglio, ma in realtà il sound degli Indastria rimane omogeneo e identificativo, e il divertimento del pubblico è sempre assicurato.
Gli Indastria sono Mattia Rizzato (voce e synth), Francesco Casagrande (chitarra), Fabio Marcon (basso), Nicolò Chioato (batteria), Alessandro Brunetta (sax).