Banana Yoshimoto è una scrittrice da milioni di copie. Il suo mondo surreale ha incantato migliaia di lettori e non ha certo bisogno di grosse presentazioni. Massima esponente della letteratura moderna.
Uno stile delicato e trasparente che non stanca mai. I temi trattati sono spesso tragici come la morte, l’abbandono e la solitudine ma, nelle sue mani, tramite la sua penna, diventano parabole di speranza e crescita per chi le vive e le legge anche se spesso non c’è il lieto fine. Forse la sua particolarità è riuscire a far accettare le cose brutte della vita così come sono. I suoi personaggi sono umani e problematici come tutti noi.
A Napoli recentemente sono riuscito ad incontrarla, a volte avere una rubrica ed essere conosciuti aiuta, per pochi minuti sono riuscito ad entrare nella sua blindatissima vita, fatta di sorrisi e maniere educate che solo i giapponesi sanno davvero elargire.
Conoscendo la scrittrice ed i suoi lavori vi voglio portare nel suo mondo, in particolare l’intercessione tra il mondo LGBT e i suoi personaggi. Questa cosa non è mai stata trattata con attenzione, ora voglio farlo io.
Prima cosa il nome scelto da autrice, lei si chiama Mahoko, “Banana è un nome carino e volutamente androgino”, dice lei quando le viene chiesto.” Non faccio differenze, nemmeno nei dettagli del mio nome”.
Vezzi personali, ma lei è una grande sostenitrice dei diritti gay e non perde occasione di prendere posizione a nostro favore. Si lamenta che il Giappone è indietro con il riconoscimento del matrimonio egualitario, come del resto in Italia.
Nei suoi romanzi l’omosessualità è una delle tante caratteristiche dei personaggi, non salta mai all’occhio in primis, si confonde con il resto delle cose. Anche questo è un modo, non esplicito e delicato di dare una propria opinione in merito. D’altronde la scrittrice “che sussurra”, come qualche volta viene definita, come potrebbe mai “gridare”qualcosa…..!
Forse, per questo motivo non è considerata una scrittrice propriamente LGBT, ma a mio parere lo è. A partire da Kitchen il suo romanzo di debutto.
Sui matrimoni omosessuali: Credo che sia giusto dare questa opportunità: il diritto che non è qualcosa che si dà, perché è un diritto che si ha a prescindere da quello che pensa la legge.
“Ognuno di noi ha bisogno di sentirsi amato” da una sua intervista in Italia, Milano.
I libri di Banana in cui c’è un personaggio gay:
Kitchen, il padre della protagonista assume un’ identità femminile, è il suo libro più famoso.
Sly, una ragazza fa un viaggio in Egitto con due amici, l’uno gay, l’altro bisex
H/H, nello specifico, il mini racconto hard boiled, racconto di omosessualità al femminile
N.P. Racconto della protagonista di un’amicizia che valica tale confine e sfocia nell’attrazione.
Delfini. La protagonista è bisessuale.
Another world. La protagonista ha due padri, uno gay.
Personalmente vi consiglio di leggere tutti i romanzi di questa artista e di farvi avvolgere dal suo onirico mondo.