Tutto facile per il Napoli nel match interno contro una volenterosa ma innocua Spal: vincere per rispondere alla vittoria della Juve nel derby era l’unico obiettivo ed è stato raggiunto seppur in modalità “sparagnina” dai ragazzi di Sarri, in un San Paolo sferzato da pioggia e vento ma non per questo meno caloroso. Titolarissimi in campo, anche per rispondere alla magra figura rimediata in settimana contro i tedeschi del Lipsia, corsari, in un San Paolo praticamente vuoto, per 3-1 e di fatto qualificatosi al turno successivo, salvo clamorosi quanto improbabili ribaltoni giovedi prossimo in Sassonia.
I primi quindici minuti della gara si giocano ad una sola porta, già al terzo minuto Insigne timbra il palo a Meret battuto e due minuti dopo Allan sblocca la gara dopo una bellissima combinazione tutta palla a terra con Mertens e Callejon: è bravissimo il brasiliano a raccogliere la combinazione veloce e battere nello stretto l’estremo estiense; il portiere ferarrese salva poi sul solito Callejon e vede sfilare di poco a lato un tiro a giro di Koulibaly. Ma chi sogna una gara piena di gol e rilassante resta assai deluso: il ritmo man mano cala e, seppur con un possesso palla pressocchè infinito, il Napoli non riesce a realizzare il secondo gol per chiudere la gara. Resta ben inteso che la Spal non ha nè la forza di attaccare, nè la voglia di concedere spazi ai padroni di casa e allora resta a guardia del suo fortino nella speranza di un episodio che mai arriverà. Non sembrano a loro agio i piccoletti azzurri sul campo reso pesante e scivoloso dalla pioggia: la mancanza di fisicità ha fatto il resto.
Mai in dubbio l’esito della gara, nemmeno nel secondo tempo durante il quale Semplici azzarda la seconda punta (Paloschi prima e Floccari poi), ma gli azzurri sanno che basta un episodio per capovolgere gli esiti di una gara che appare scontata. Le occasioni non mancano e arriverebbe anche il raddoppio con Hamsik che trasforma in gol l’assist di Allan (migliore in campo per distacco) salvo essere poi stoppato dal VAR che prontamente, e giustamente, annulla il gol per fuorigioco. Grande invenzione la Var, democratica e giusta, se solo venisse usata su tutti i campi senza condizionamenti. Dopo il gol, con annessa ammonizione per rottura della bandierina del corner, il capitano viene sostitutito da Zielinski che prova a dare una scossa alla gara con i suoi strappi e le sue accelerazioni, riuscendoci in parte. Una punizione di Mertens fuori di nulla e un tiro di Insigne, anch’esso fuori, sigillano il risultato finale. Gli ingressi di Rog (per Callejon) e di Diawara (per Jorginho) servono solo per le statistiche.
Nona vittoria consecutiva per il Napoli che resta a più uno sulla Juve che si è imposta di misura nel derby non senza polemiche: i dubbi per un fallo di Bernardeschi sul primo gol e un pugno di Chiellini a Belotti, non visionati dallo strumento tecnologico, restano forti. Continua, dunque, il duello a colpi di sorpassi e controsorpassi tra Napoli e Juventus, un duello che, ci auguriamo, si protarrà fino alla fine del campionato, nella speranza che sia solo il campo a decidere chi sarà il vincitre finale. Nel prossimo turno toccherà alla Juve giocare in casa contro l’Atalanta mentre il Napoli sarà atteso da una trasferta insidiosa, soprattutto per il clima ostile che di solito riserva, a Cagliari