“Prina o poi capita a tutti”: lo striscione esposto dalla Curva A a fine partita è il perfetto epilogo della bella vittoria del Napoli di Spalletti sull’Inter, unica squadra che gli azzurri non avevano ancora battuto nel corso di questa meravigliosa stagione.
Che Di Lorenzo e compagni ci tenessero a sconfiggere la finalista di Champions League si è capito sin dalle scelte iniziali del tecnico di Certaldo, affidatosi ai titolarissimi al contrario di Inzaghi, che al “Maradona” ha proposto una formazione quasi sperimentale per via della finale di Coppa Italia in programma tre giorni dopo tra i nerazzurri e la Fiorentina.
Il più spaesato tra gli ospiti è apparso indubbiamente Gagliardini, costretto ripetutamente al fallo da ammonizione e inevitabilmente espulso, pur se in colpevole ritardo, da Marinelli a fine primo tempo.
Con l’uomo in più il Napoli, già pericoloso nella prima frazione, ha spinto in modo ancor più veemente, trovando il vantaggio al quarto d’ora della ripresa con Anguissa, autore di una splendida girata volante di destro sull’assist di Zielinski.
Dopo l’incredibile annullamento del raddoppio di Simeone per un inesistente fallo dello stesso Zielinski, a 10′ dalla fine è arrivato il beffardo pareggio di Lukaku, pronto a sfruttare l’assist di Di Marco dopo l’errore di Raspadori e l’ennesima dormita di uno Juan Jesus stranamente disattento in questo finale di stagione.
A trovare il gol del meritato successo ci ha pensato però Capitan Di Lorenzo, alla prima rete stagionale in casa, trovando il sette alla destra di Onana con un sinistro meraviglioso e imparabile.
In pieno recupero è arrivata anche la gioia del primo gol in Serie A per il gioiellino di casa, Gaetano, che in contropiede ha beffato il portiere nerazzurro prima di involarsi, in lacrime, sotto la Curva B impazzita di gioia.
Battuta quindi la diciannovesima squadra su 19, per chiudere in bellezza il campionato al Napoli non resta che provare a superare il record di punti, 91, ancora detenuto dalla sfortunata squadra di Sarri.
Per farlo però serve vincere entrambi gli incontri rimasti, a partire dalla trasferta di oggi (ore 15) a Bologna, ultimo impegno stagionale lontano dal “Maradona”.
Spalletti perde nuovamente Politano e Mario Rui, sicuri assenti oltre a Lozano, e dovrebbe proporre quindi, oltre a Olivera, uno tra Elmas e Zerbin in attacco; al fianco di Rrahmani potrebbe trovare posto Ostigaard, mentre a centrocampo non è da escludere una chance da titolare per Demme.
I rossoblù sono in netto vantaggio nel computo dei 63 precedenti giocati in Emilia, con 31 vittorie a fronte di 18 blitz partenopei e 14 pareggi.
Il Napoli ha però vinto le ultime due sfide giocate al Dall’Ara: il 17 Gennaio a decidere il match fu una doppietta del “Chucky” Lozano, mentre l’8 Novembre 2020 fu Osimhen a segnare il gol partita con una delle sue proverbiali incornate.
Il 15 Luglio dello stesso anno era finita 1-1, con Barrow a rispondere a Manolas, mentre l’ultimo successo felsineo risale al 25 Maggio 2019: finì 3-2, con Santander a segnare la rete decisiva dopo il doppio vantaggio bolognese vanificato dalle reti di Mertens e Ghoulam.
In attesa della grande festa del 4 Giugno, con la consegna della coppa, vincere anche a Bologna significherebbe suggellare un cammino esterno straordinario, e c’è da scommettere che Spalletti e i suoi ragazzi proveranno ad onorare al meglio questo impegno, e a regalare un’altra gioia a un popolo che li ha sostenuti tutto l’anno in giro per l’Italia.