Prosegue anche a San Siro il digiuno da record del Napoli di Mazzarri, che perde in casa del Milan dopo 10 anni e termina la quinta partita consecutiva in trasferta senza segnare.
Davvero un primato tanto incredibile tanto triste, vista la qualità dei giocatori offensivi presenti nella rosa dei Campioni d’Italia, cui non riusciva un tale impresa al contrario da quasi mezzo secolo, ovvero dalla stagione 1978/79.
Eppure gli azzurri, schierati come prevedibile con il 3-5-1-1, hanno iniziato con la giusta aggressività il match, mettendo alle corde la squadra di Pioli e sfiorando il vantaggio con Simeone, sfortunato nel cogliere il palo esterno con una girata di destro di prima intenzione su assist di Kvaratskhelia.
Come contro il Verona però, il Napoli ha esaurito in fretta questa spinta, abbassandosi troppo e subendo a metà primo tempo la rete di Theo Hernandez, che al termine di un semplice triangolo con Giroud e Leao ha battuto Gollini approfittando della dormita generale della difesa partenopea.
Il ritorno al 4-3-3 deciso da Mazzarri nella ripresa non ha migliorato le cose, anche perché le sostituzioni di Simeone e Mazzocchi, il migliore dei suoi, oltre a risultare poco comprensibili hanno privato il Napoli del peso in avanti necessario per provare quantomeno a pareggiare l’incontro.
A parte un autopalo su cross di Lindstrom e un tiro a giro di Politano finito di poco fuori, gli azzurri hanno fatto troppo poco per rimontare il Milan, che con questi tre punti “vede” il secondo posto della Juventus, lontano solo un punto.
Il Napoli invece sprofonda di nuovo al nono posto, e pensare che il giorno dell’esonero di Garcia gli azzurri fossero quarti a tre punti dai rossoneri fa solo aumentare i rimpianti per una scelta, il cambio di allenatore, che come quasi sempre accade ha peggiorato una situazione già difficile.
Con 15 partite ancora da giocare i partenopei, distanti ora 7 punti dalla zona Champions, hanno comunque il dovere di riprendere a vincere, a cominciare da oggi pomeriggio (ore 15) quando al “Maradona” arriverà il Genoa di Alberto Gilardino.
Il tecnico di San Vincenzo, per la prima volta, avrà a disposizione l’intera rosa, visto che al termine di una Coppa d’Africa persa in finale e di un complicato viaggio di ritorno, anche Victor Osimhen sarà arruolabile, anche se probabilmente partirà dalla panchina.
Mazzarri dovrebbe riproporre il 4-3-3 con l’unico vero ballottaggio tra Cajuste e Traorè nel ruolo di mezz’ala sinstra.
Il Napoli ha vinto più di metà dei 50 precedenti giocati in casa in Serie A, 26, pareggiando 17 volte e venendo sconfitto solo in 7 occasioni.
L’ultimo blitz del grifone risale a 15 anni fa: il 22 Febbraio 2009 fu Jankovic a regalare il successo alla squadra di Gasperini.
C’era Carlo Ancelotti, invece, sulla panchina del Napoli in occasione delll pareggio più recenti tra le due squadre: il 7 Aprile 2019 il vantaggio siglato da Mertens fu vanificato dal gol di Lazovic.
Fu un pomeriggio ricco di emozioni quello dell’ultima vittoria del Napoli: il 15 Maggio 2022 i ragazzi di Spalletti si imposero 3-0 con gol di Osimhen, Insigne e Lobotka, condannando i rossoblù alla retrocessione e salutando nel miglior modo possibile il loro capitano, al passo d’addio con destinazione Toronto.
La distanza dal quarto posto e la qualità del gioco espresso da Atalanta e Bologna rendono l’obiettivo Champions un autentico miraggio, ma i Campioni d’Italia hanno il dovere di vincere, per tenere accese le speranze di rimonta e per ritrovare il giusto entusiasmo in vista della grande sfida al Barcellona.