La “Zona Mazzarri” è ufficialmente tornata, e con lei, si spera, anche Kvara: il Napoli batte il Verona con una magia del Georgiano, giunta ancora una volta nel finale come accaduto nel derby con la Salernitana, e continua la lunga rincorsa al quarto posto.
Vittoria ancora una volta sofferta, dunque, a differenza di quanto avevano fatto presupporre i primi confortanti 20 minuti, in cui i partenopei hanno mostrato buone trame di gioco, costretto Montipò a un paio di grandi parate su Kvara e reclamando, al solito inutilmente, un rigore per un nettissimo fallo subito dallo scatenato n. 77 azzurro.
La spinta del Napoli si è però esaurita troppo in fretta, e l’ingresso di Lindstrom e Ngonge per Politano e Cajuste nella ripresa ha finito per peggiorare le cose, sbilanciando la squadra e permettendo al Verona di aggredire alto e prendere, di fatto, il controllo della partita.
Il gol di Coppola, seppur giunto su palla inattiva e con una buona dose di fortuna (la palla ha colpito la spalla del giocatore gialloblù prima di infilarsi alla destra di Gollini), è sembrato la logica conseguenza di quanto visto nella seconda parte del match, ma se c’è una qualità che Mazzarri sembra essere finalmente riuscito a trasmettere ai suoi è la capacità di reagire alle avversità.
Il tecnico di San Vincenzo ci ha messo anche del suo, passando al 4-2-3-1 ed invertendo le posizioni di Lindstrom e Kvaratskhelia: il danese, spostato sulla fascia, ha confezionato l’assist per il pareggio di Ngonge all’80’, e il fuoriclasse georgiano, piazzato alle spalle della prima punta, ha sfruttato al meglio il recupero palla di Mazzocchi, disegnando la meravigliosa parabola che a 4′ dalla fine ha costretto alla resa Montipò e il Verona, regalando ai Campioni d’Italia tre punti preziosissimi in ottica Champions League.
Con 7 punti nelle ultime 3 partite, il Napoli sembra aver intrapreso il cammino giusto, e può quindi guardare con fiducia alla difficile sfida in programma stasera (ore 20:45) a San Siro contro il Milan di Pioli, che nonostante non stia incantando è riuscito a restare nella scia del duo Inter-Juventus, tenendo a distanza le numerose pretendenti alla qualificazione alla prossima Champions.
Nonostante il ritorno alla difesa a 4 abbia coinciso con la vittoria contro il Verona, è molto probabile che Mazzarri si affidi nuovamente alla retroguardia a 3, spostando Di Lorenzo a centrocampo e inserendo in difesa Ostigaard, la cui abilità sulle palle alte potrebbe risultare preziosa contro Giroud.
In mediana dovrebbero giocare Lobotka e Anguissa, con Mazzocchi a sinistra in luogo dello squalificato Mario Rui e con Lindstrom e Kvaratskelia a supporto di Simeone in avanti.
I rossoneri sono nettamente in vantaggio nel bilancio dei 76 precedenti giocati a Milano in Serie A, con 32 vittorie contro i 18 successi del Napoli, che però ha vinto le ultime 3 sfide giocate a San Siro.
Il 14 Marzo 2021 fu Politano a regalare la vittoria alla squadra di Gattuso, mentre il 19 Dicembre dello stesso anno la risolse un colpo di testa di Elmas in avvio, difeso poi strenuamente dagli uomini di Spalletti, capaci di resistere agli assalti rossoneri, culminati nella rete di Theo Hernandez annullata dal VAR in pieno recupero.
Indimenticabile, infine, il 2-1 del 18 Settembre 2022, che lanciò definitivamente la fuga del Napoli verso il suo terzo tricolore: a decidere il match fu la splendida incornata di Simeone, dopo il rigore di Politano e il pareggio di Hernandez.
L’ultimo pareggio è l’1-1 del 23 Novembre 2019, firmato da Lozano e Bonaventura, mentre il Milan non batte gli azzurri in casa addirittura dal 14 Dicembre di 10 anni fa, quando i gol di Menez e del solito Bonaventura condannarono la squadra di Rafa Benitez.
La cabala e la legge dei grandi numeri non invitano dunque all’ottimismo, ma la sensazione di aver invertito la rotta dopo due mesi da incubo è netta: sta a Mazzarri e ai suoi, ora, trovare conferme nella notte di San Siro.