L’adozione a distanza è la presa incarico economia con il versamento di una quota fissa mensile per un animale vita natural durante, che altrimenti verserebbe in difficoltà.
Molti enti, a cominciare dal organizzazioni internazionali a finire con il canile di provincia ormai praticano questo tipo di aiuto ancora, ahimè, troppo poco in uso.
Si perché dopo venti anni nel mondo “animalista” e “animalaro” ho capito che sono tutti appassionati ed amorevoli, ma quando bisogna mettere mano al portafogli e viene intaccato il proprio “salvadanaio” arrivano i dubbi.
Per quanto mi riguarda a giugno 2019 ho perso la mia compagna e ragione di vita a quattro zampe e questo ha cambiato tutto; molti mi hanno suggerito di prendere un cane o altri animali, ma il vuoto lasciato è talmente inspiegabile ed incolmabile che al momento posso solo rispondere che “non me la sento”, ma questo non toglie che possa comunque, nel mio piccolo, aiutare un’anima bisognosa facendo un piccolo gesto.
Privandovi di meno di 2 euro al giorno, infatti potreste (senza dedicarvi necessariamente a specie in via d’estinzione o ad organizzazioni oltre oceano), essere il genitore a distanza di un cagnolino di un qualunque rifugio partenopeo.
Pensate a tutta quei cani svantaggiati che trascorreranno, salvo miracoli, l’intera esistenza in canile: cani con problemi comportamentali gravi, anziani, con malattie croniche ecc.
Ci sono i così detti “invisibili” con cui solo i volontari, gli educatori cinofili o il direttore sanitario hanno un contatto; quelli considerati cause perse.
Per natura sognatrice ho sempre amato le cause perse, perché ritengo che non esistano, che tutti con il giusto aiuto ed i giusti mezzi possano avere una speranza, e allora perché non adottare il cane meno attraente, meno neotenico, più anziano, più malato, più diffidente o segnato dalla vita. Non sarebbe gratificante regalargli gli ultimi anni della sua vita tra le amorevoli e adeguate cure che merita, semplicemente versando una quota ed andandolo a trovare, portando cibo, coperte, farmaci o altri generi necessari?!
Noi siamo abituati all’idea antropocentrica di amore e devozione che il cane deve riservarci (un po come la visione che abbiamo dei figli), ma un animale può essere amato, di amore puro e sincero pur non dovendolo mai necessariamente costringere ad un’interazione, senza doverlo gestire, comandare, senza richiedere alcuna prestazione, senza dovere in qualche modo soddisfare il nostro spasmodico bisogno di “possesso”. Semplicemente accentandolo per la sua natura senza volerla stravolgere o modificare, ma amarla incondizionatamente per i suoi pregi ed i suoi difetti, senza esibizionismi od ostentazioni.
Io questa estate non andrò, come tanti in vacanza, ma mi sono fatta un regalo: ho adottato a distanza un cane del rifugio Arpad, uno dei “pelosi” di Adele, come tutti li conoscono. Con soli 50 euro al mese (in realtà 25 a persona, io e mio marito ci priviamo di meno di un euro al giorno), so che potrò garantire un posto sicuro ed accogliente ad un cane che nessuno “fisicamente” adotterebbe mai, cosa ci guadagno? Potrei rispondere poeticamente come la Volpe al Piccolo Principe “il colore del grano”, invece dirò che ci guadagno il non sentirmi mai sola, so che ho un cane, che forse vedrò, o forse non vedrò mai, che non subirà ulteriori destabilizzazioni dagli esseri umani al quale non verrà fatto mancare nulla; soprattutto so, che ovunque essa sia, la mia cagnolina sarà orgogliosa di me.
Se questa pandemia doveva insegnarci qualcosa era essere persone migliori: dimostriamolo!
Per informazioni potete iscrivervi al gruppo facebook SALVIAMO LE LORO VITE! Basta 1 € al giorno… o contattare Adele allo 3288269224.