La questione “cessione farmaci” nelle strutture veterinarie ormai è divenuta oggetto di discussione quotidiano, ecco le parole di Marco Melosi, il Presidente dell’Associazione Nazionale dei Medici Veterinari Italiani, che chiariscono la posizione dei Medici Veterinari in un’intervista rilasciata al quotidiano Sanità.
<<La cessione dei medicinali veterinari è un nostro diritto-dovere di cura.
Va chiarito innanzitutto che in Italia la vendita dei farmaci veterinari è consentita solo ai canali commerciali. I medici veterinari fanno un’altra cosa: possono consegnare ai proprietari di animali da compagnia i medicinali veterinari necessari all’avvio immediato della terapia animale, nel contesto di una prestazione veterinaria di cura. Si chiama ‘cessione’ e non è un atto di vendita. Si fa cessione quando non bisogna ritardare la terapia, nell’interesse della salute e del benessere di un animale da compagnia. Pensiamo a stati infiammatori, di sofferenza e stati dolorosi. Il medico veterinario attinge alla propria scorta autorizzata e tracciata di farmaci e dispensa al proprietario quelli che servono nell’immediato. E’ un servizio al proprietario del paziente in cura, non disgiungibile alla prestazione veterinaria -come può essere ad esempio una visita- ed è previsto dal 2001 dalla legislazione dei medicinali veterinari come attività veterinaria. E’ un nostro diritto dovere di cura.
Il Governo confonde vendita commerciale con cessione, e travisa completamente la delega parlamentare che fa riferimento agli animali allevati per produrre alimenti. Chiediamo quindi che venga cancellato il comma 2 dell’articolo 37 dello schema di decreto legislativo. Questo comma complica la prestazione veterinaria e intralcia l’avvio della terapia nei pet. Ci chiede una doppia registrazione di medicinali veterinari già tracciati nel sistema informativo della ricetta veterinaria elettronica del ministero della Salute. Inoltre, chiedere di registrare la cessione per avvio della terapia in cani e gatti non ha senso nemmeno dal punto di vista della sicurezza alimentare: non sono animali produttori di alimenti. Il Governo ci dà 48 ore di tempo pena sanzioni da 15 mila euro. Noi diciamo che è una assurdità e chiediamo che si elimini del tutto questo obbligo per gli animali da compagnia>>.
Che dire, speriamo che il Governo, al di là di interessi economici e di potere ascolti il Presidente ANMVI dando priorità al benessere animale e garantendo terapie e cure immediate per i nostri migliori amici.