Spesso ci siamo imbattuti in discorsi o pubblicità sulla moda sostenibile, in tv , leggendo riviste , o addirittura nei negozi ci è capitato di vedere capsule presentate come green collection o eco-fashion , molto frequente negli ultimi anni ,ma vediamo cosa significa realmente .
Con il termine moda sostenibile si definisce un nuovo processo di produzione di capi d’abbigliamento , una lavorazione che guarda ad una maggiore integrità ecologica e sociale per il mondo , che si avvale di materiali di riciclo , di tessuti che derivano da fibre naturali e tutto il procedimento di lavorazione deve avere un basso impatto ambientale .
Questo è un processo ideologico nato nei primi anni ’90 , dopo il lusso esagerato degli anni ’80 si sentì la necessità di una moda più pulita nei tagli , quindi meno eccentrica , fatta con materiali naturali , ma soprattutto i tessuti e le lavorazioni dei capi dovevano provocare meno danni climatici , cioè inquinare il meno possibile con le varie fasi di lavorazione . Infatti in quegli anni nacquero i primi movimenti ecosolidali e le prime aziende che adottarono la politica della produzione sostenibile . Questa nuova ideologia condizionò molti stilisti a tal punto che nacque anche la tendenza di una moda detta minimalista , molto semplice nel design , fatta di colori neutri o pastello , tessuti naturali e fantasie non eccessive .
La moda Sostenibile non è una moda semplice da realizzare , per un’azienda che adopera questo tipo di lavorazioni significa rispettare tanti criteri non facili : abbassare l’impatto ecologico delle proprie attività produttive , contenere i consumi , realizzare oggetti con materiali riciclabili e non inquinabili e soprattutto rispettare e tutelare lavoratori e i possibili futuri consumatori , quindi il rispetto dei diritti umani in generale e un controllo della qualità delle materie prime molto efficiente . Infatti l’uso di sostante naturali senza tinture chimiche porterebbe una maggiore sicurezza per la salute dell’uomo , ma purtroppo non tutte le aziende rispettano questi criteri di produzione , anzi alcune , anche griffe molto note continuano imperterrite a creare capi non avendo cura delle materie prime , della loro provenienza , e quindi procurando danni all’ambiente , agli animali e spesso anche con poca tutela per la salute dei lavoratori .
I motivi per non avvalersi di questo tipo di lavorazione possono essere vari , principalmente sono economici , in quanto i costi di produzione e dei materiali sono maggiori , di conseguenza anche il prezzo del prodotto finale non sarà mai come quello senza vincoli ambientali e sociali.
In Italia questo tipo di produzione s’è diffusa da meno anni rispetto al Nord Europa e all’America . Per fortuna oggi giorno molti brand stanno sviluppando un piano di lavoro più sostenibile o green ,come preferiamo chiamarlo, ad esempio H&M , offre la sua collezione sostenibile e per giunta nel suo sito , nella sezione apposita troviamo tanti consigli per come tenere in buono stato i nostri capi o come fare piccoli aggiusti . Nello Store invece , è possibile anche portare i nostri vecchi indumenti per riciclarli , ottenendo così anche degli sconti , questa strategia di portare vecchi indumenti la troviamo anche negli store Intimissimi e Tezenis .
Petit Bateau, brand francese con linee donna , uomo e bimbo , produce collezioni green da anni , solo con fibre naturali e di coltivazione controllata .
Chicco , brand di moda da neonato e bambini produce collezioni con cotoni naturali e controllati .
Zara , nella sezione bambini /neonato ha collezioni con capi realizzati solo in cotone biologico . Anche molti siti di e-commerce guardano al sostenibile , come Yoox e Zalando che offrono una sezione dedicata ad abiti , scarpe , ecologiche .
Inoltre , oggi giorno riciclare capi d’abbigliamento sta diventando una vera e propria cultura che si sta diffondendo anche tra i più giovani , la cosiddetta moda Vintage , che è diventata ormai sempre più in voga e che approfondiremo nel prossimo articolo , in cui vi segnaleremo posti dove poter fare ottimi acquisti .