Esistono teorie disparate sull’origine del coaching e sui suoi presunti fondatori. Ancora oggi, dopo più di vent’anni di sviluppo e crescita della professione nel mondo, continuano ad emergere personaggi indicati come fondatori o padri di questa nuova metodologia. La sua diffusione ha avuto inizio negli Stati Uniti negli anni ’70, legata allo sport, in particolare alle riflessioni di Gallway sul tennis. Ma le sue tesi si possono far risalire a molto prima; in ognuno dei pensatori, filosofi e formatori della storia del pensiero ci sono elementi della natura del coaching. Li troviamo in Socrate e la maieutica dell’ex-ducere, “tirar fuori”, in Platone, nella psicologia umanista, nella psicologia positiva e in una serie di conoscenze acquisite nel corso della storia del pensiero, strettamente connesse allo sviluppo delle potenzialità degli esseri umani.
Nello specifico il coaching è un metodo che incoraggia le persone affinchè possano rivedere il proprio modo di essere, pensare ed agire, per uscire da una situazione di disagio o per raggiungere un obiettivo. Il coaching fornisce un sostegno, una “spinta”, che permette di affrontare l’incertezza vissuta, di superarla e di raggiungere risultati.
È un modo diverso di approcciarsi alla vita, è un lavoro introspettivo, che permette di focalizzare i desideri e le possibilità di scelta, evitando l’eccesso di analisi ma concentrandosi sull’azione, sul qui ed ora. A livello pratico, il coach è un osservatore attivo. Il suo compito è mettere in discussione, interrogare e cercare le cause di una situazione o stato d’animo di malessere, evitando di offrire soluzioni. Sarà il cliente stesso a farlo attraverso questo processo dialettico tra le due parti.
Non ci si focalizza sulle critiche, sulle colpe attribuite agli altri, sulla natura e causa dei problemi, ma ci si concentra sulla possibilità di effettuare le proprie scelte in maniera libera e coerente con se stessi. Il life coach è colui che ti riesce a far vedere le cose da un altro punto di vista, che però è sempre il tuo, solo che non avevi mai messo a fuoco. E’ un processo volto al miglioramento della persona, ti fa capire come passare dalla situazione attuale alla situazione desiderata.
Il “goal” principale sei Tu e la tua Crescita Personale.
L’obiettivo è avere una vita FELICE.
Quando rivolgersi ad un life coach?
Si sceglie un coach quando c’è un desiderio di cambiamento.
Per sapere se ne hai bisogno dovresti porti la seguente domanda: stai vivendo una vita progettata in base ai tuoi valori e ai tuoi sogni, o sei intrappolato in una vita imposta dalle circostanze che ti circondano?
Il coach ti costringe a fermarti, a riflettere criticamente sulle tue decisioni, azioni e atteggiamenti, nonché sui tuoi preconcetti e convinzioni. Quelle convinzioni che spesso ci offrono tanta sicurezza, ma una vita mediocre e infelice.
Avrà inizio un processo di esplorazione dei tuoi valori, delle tue motivazioni profonde, della tua missione nella vita, della tua visione personale.
Uno degli ostacoli maggiori è la paura. La paura del cambiamento, la paura di fallire, la paura di trovare zone d’ombra dentro di noi. Tuttavia, un buon coach ti aiuterà a guardarti dentro in modo sano. E ti assicuro che troverai più luce che oscurità, più potenzialità che limiti. La chiave per abbandonare le nostre paure è nell’azione. Solo agendo capiamo qual è l’ostacolo che ci impedisce di ottenere ciò che vogliamo, sia nella vita personale che in una carriera professionale. Per questo un coach ti stimolerà a sperimentare, testare, agire e prendere decisioni nella tua vita reale, avanzando tra successi ed errori fino a raggiungere una vita felice.