Questa settimana noi di Senza Linea abbiamo pensato di proporvi una serie di film in cui il protagonista è un animale che rappresenta uno dei simboli della Pasqua. Anche se questa festa è appena passata (da una parte con dispiacere poiché con essa ci siamo lasciati alle spalle uova di cioccolato, pastiere e casatielli vari, dall’altra con sollievo per i troppi chili che queste golosità ci hanno regalato) ci è sembrato originale presentarvi 5 film in cui ricorre la figura del coniglio, seppur nei modi più diversi.
Il coniglio è presente in quasi tutte le mitologie del mondo, secondo le quali poteva rappresentare la fortuna così come la sfortuna e in virtù del suo essere molto prolifico era considerato anche emblema di fertilità, mentre in psicologia e nell’interpretazione dei sogni ancora oggi è simbolo di sessualità ardente. Ancora, in epoca pre-cristiana, questo animale era al centro dei riti che lo vedevano come simbolo della rinascita in concomitanza con l’inizio della Primavera. In seguito, il cristianesimo ha assorbito molti di questi riti e per questo motivo il coniglio è rimasto collegato alla Pasqua.
Nell’immaginario collettivo odierno il coniglio è divenuto un’icona pop, assumendo le connotazioni più diverse nei numerosi riferimenti all’interno dell’universo dei fumetti, dei videogames e dell’arte contemporanea. Tutto ha avuto inizio da Lewis Carroll, che con il suo Bianconiglio di Alice nel paese delle meraviglie lo ha trasformato nel simbolo dell’inconscio e dell’illusione… Col tempo, nel corso delle sue mutazioni, il coniglio ha assunto anche un lato perverso e feticista, trasformando la sua immagine ovattata da animale tenero e innocente in animale legato a fantasie dai risvolti imprevedibili e provocatori, basti pensare al logo della nota rivista Playboy.
Neppure il cinema è rimasto indifferente al fascino di questo animale così particolare e ambiguo: delicato e buffo, ma inquietante e misterioso al tempo stesso. Nei film che abbiamo scelto per voi il coniglio spesso assume una valenza fortemente simbolica, ma sempre differente. Andiamo a dare un’occhiata insieme ai nostri 5 titoli!
Chi ha incastrato Roger Rabbit?
Tutti conoscono questo capolavoro della cinematografia che rappresenta la perfetta fusione fra cartone animato e fotogramma recitato. Lo abbiamo amato tutti da bambini e ancora di più da adulti, poiché è un film talmente perfetto che funziona su più livelli e piace a tutte le età per motivi diversi. Alla sua uscita nei cinema nel 1988, la pellicola di Robert Zemeckis ha ottenuto un grandissimo successo diventando, all’epoca, il ventesimo film più redditizio della storia del cinema e si è anche aggiudicato ben quattro Oscar.
La storia si svolge negli anni ‘40 a Hollywood. In questo universo i cartoni animati vivono a fianco degli esseri umani e molti di loro lavorano come attori nel cinema. I cartoni, oltre a girare liberamente per Los Angeles, vivono in una città chiamata Cartoonia. Su questo sfondo il protagonista Eddie Valiant, un detective alcolizzato interpretato da Bob Hoskins, cerca di scagionare il suo cliente, un coniglio animato di nome Roger Rabbit, dall’accusa di aver ucciso un corteggiatore della moglie.
Harvey
Harvey è un film del 1950, diretto da Henry Koster e tratto dall’omonima pièce vincitrice del Premio Pulitzer nel 1945.
Edwood Dowd, interpretato da un brillante James Stewart, è un simpatico uomo sulla quarantina che crea non pochi problemi alla sua famiglia in quanto afferma di avere per migliore amico un grosso coniglio bianco alto 2 metri, che però è visibile soltanto a lui. Edwood passa con questo coniglio di nome Harvey le sue giornate, andando a bere con lui nei bar e raccontando a tutti il modo in cui lui e il suo improbabile amico si sono conosciuti. La sorella del nostro Edwood nel frattempo, è tutta presa nel tentativo di inserire la figlia nel giro dell’alta società, ma la sua casa è evitata da tutti i nobili locali che non vedono di buon occhio l’eccentricità del fratello. Madre e figlia, stanche ed esasperate da questa scomoda situazione, decidono di internare Edwood in un manicomio. Ma Harvey sarà davvero soltanto un amico immaginario?
Donnie Darko
Donnie Darko è un film del 2001, scritto e diretto da Richard Kelly al suo esordio. Alla sua prima uscita nei cinema il film ottenne scarso successo, per poi diventare più avanti un film di culto. Nei panni del protagonista troviamo un giovanissimo Jake Gyllenhaal, anch’egli agli esordi.
È la notte del 2 ottobre 1988 quando l’esistenza della famiglia Darko viene sconvolta dalla caduta di un motore di un aereo precipitato direttamente nella camera di Donnie. Il ragazzo però, fortunatamente, non è nella sua stanza. Donnie è in cura da una psicanalista che lo aiuta a combattere la sua schizofrenia. A lei confida del suo nuovo amico immaginario, Frank, un coniglio gigante che lo ha salvato dall’incidente del motore aereo: quella notte infatti, durante un episodio di sonnambulismo, ha incontrato questo strano personaggio che gli ha rivelato una notizia sconcertante e cioè che la fine del mondo sarebbe arrivata di lì a 24 giorni. La sequenza di numeri che Donnie si è ritrovato scritta sul braccio in seguito al suo risveglio in un campo da golf è “28:06:42:12” e, come rivelatogli dall’inquietante coniglio, corrisponde proprio al tempo rimanente alla fine del mondo. Certo, Frank ha salvato Donnie da una morte assurda, ma in cambio gli chiederà di fare cose riprovevoli e sempre più pericolose…
Rabbits & Inland Empire
Rabbits
Rabbits è una serie di 7 cortometraggi della durata di circa 6 minti ciascuno, scritta e diretta da David Lynch nel 2002. Rabbits racconta la storia di tre conigli antropomorfi di nome Suzie, Jack e Jane, interpretati rispettivamente da Naomi Watts, Scott Coffey e Laura Elena Harring, attori tutti già presenti in Mulholland Drive dello stesso Lynch.
In Rabbits, Lynch si prende gioco del genere televisivo delle sitcom: il format è lo stesso delle situation comedy e ci sono addirittura risate e applausi registrati, solo che all’interno degli episodi non ci sono battute divertenti e il pubblico ride nei momenti meno opportuni, mentre i conigli antropomorfi discorrono disordinatamente. I bizzarri dialoghi infatti risultano incoerenti per la maggior parte del tempo, sebbene a volte sembrino essere riconducibili a conversazioni sensate. Ciò che emerge chiaramente è che qualcosa di tenebroso è accaduto alla famiglia, un “terribile mistero” che comunque non verrà mai svelato. L’azione si svolge interamente all’interno di una squallido soggiorno scarsamente illuminato e in sottofondo si sente costantemente il rumore della pioggia.
Inland Empire
Inland Empire è un lungometraggio di David Lynch del 2006, presentato alla 63ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia. Il regista propone Inland Empire come ultimo capitolo di una “trilogia del subconscio”, cominciata con Strade Perdute e proseguita con Mulholland Drive.
Il film ha come protagonista Nikki Grace, interpretata da Laura Dern, attrice hollywoodiana che ha appena ottenuto il ruolo da protagonista in un film romantico, remake di un film polacco “maledetto” mai concluso. Durante le riprese Nikki comincerà ad avere problemi a percepire le differenze tra la realtà e il film in cui sta recitando.
Alcuni spezzoni dei vari episodi di Rabbits sono inseriti nel lungometraggio, dove le scenette dei conigli assumono una valenza diversa che le collega alle vicende del film.
La coniglietta di casa
La Coniglietta di casa è una divertente commedia del 2008, scritta dagli sceneggiatori de “La rivincita delle bionde”. Insieme ad Anna Faris, nel cast figura anche Emma Stone, al tempo semi-sconosciuta.
La trama vede protagonista la bella Shelley, interpretata da Anna Faris, una coniglietta di Playboy che viene cacciata improvvisamente dalla lussuosa Mansion di Hugh Hefner poiché, raggiunta l’età di 27 anni, viene considerata ormai fuori dagli standard della rivista. Tutti i suoi sogni di playmate sembrano essersi così definitivamente infranti. Le si presenta però subito un’opportunità per mettere a frutto quanto appreso nel mondo delle conigliette quando entra nella confraternita delle Zeta Alpha Zeta, che stanno per perdere il loro alloggio per mancanza d’iscrizioni. Shelley animerà la casa organizzando feste, spingendo le ragazze a cambiare mentalità e modo di porsi, aiutandole ad uscire dal guscio in cui si erano chiuse.