Ha soli 18 anni, ma tanto talento, all’apparenza un tipo rude, a causa del suo abbigliamento, ma come lui stesso esprime nel suo brano “Clerville”, un “fanciullino pascoliano” che vuole un ritorno alla sua infanzia, in spiaggia a leggere “Diabolik”. Un’adolescenza travagliata dovuta al divorzio dei genitori con cui è in ottimi rapporti. La sua musica è graffiante, avvolgente, un rap non convenzionale, parole che toccano.
“Clerville” nasce dalla volontà di tornare ad essere il bambino che divorava Diabolik in spiaggia. Uno al giorno non bastava, ogni mattina ne comprava una nuova copia in edicola pronto a leggerlo sotto l’ombrellone.
In “Clerville”, il rapper milanese Crotti B, alter ego del 18enne Cristian Cavalli, racconta di quanto sia difficile avere la nomea del tipo rude. Il suo modo di abbigliarsi e di atteggiarsi sono mezzo di discriminazione in ambito lavorativo e talvolta anche con le ragazze con cui si approccia.
Nella città di Milano si sente osservato speciale, come il classico elemento che se non fa strada con la musica la sua fine sarà proprio la strada stessa e il suo futuro sarà simile a quello di Diabolik, ma con meno successo.
Ma il mondo ideale, anche ora che è diventato da poco maggiorenne, rimane proprio Clerville, quella cittadina di quel famoso ladro che veniva temuto e rispettato da tutti.
Anche Crotti è un ladro: di parole, di mode, di cuori e di pensieri. E per quanto Clerville sia un posto propriamente ed esclusivamente immaginario, lì c’è una villa dove progetta di svaligiare anche i tuoi pensieri attraverso la sua musica.
Per quanto il linguaggio del suo primo singolo sia semplice e le rime possano sembrare fatte apposta per “suonare bene” con un’aria da tormentone, “Clerville” è una parte fondamentale della sua storia che, insieme al percorso appena iniziato con l’etichetta romana Noise Symphony, saprà svelare gradualmente lasciando sempre un qualcosa che lasci il pubblico in attesa del prossimo pezzo, sul prossimo furto.
INTERVISTA
Ciao Christian, sei al tuo primo singolo “Clerville” e ti faccio i complimenti. Parlaci un pò di questo brano, come nasce?
E’ nato tutto da una notte insonne e un pò di nostalgia che mi ha spinto a dei ricordi di quando ero piccolo e mi ricordo che una cosa proprio felice che c’era era andare al mare con i miei nonni. Adesso, purtroppo mio nonno è venuto anche a mancare di recente, quindi è un ricordo ancora più forte. E insomma quando andavo al mare dai nonni veniva a trovarmi il mio papà, poichè i miei sono divorziati e passavo un weekend con mia mamma e uno con mio padre. Quando veniva lui mi comprava sempre un giornalino da leggere perchè io non ero un amante della lettura quando ero piccolo, mi piaceva di più scrivere, quindi i libri che ci davano a scuola, tipo “Pierino” non mi piacevano per niente. A mio padre venne un’idea: siccome lui da piccolo leggeva Dylan Dog, mi portò in edicola e mi fece scegliere qualcosa; io vidi Diabolik e ebbi un’illuminazione, non so se il coltello che aveva in bocca in copertina non so cosa fosse, ma mi attirava proprio tantissimo. Da lì è nato il mio amore per Diabolik e ho scritto una canzone che mi ricorda l’infanzia.
Il testo è scritto interamente da te?
Si, assolutamente, se non scrivo io una canzone non riesco a rapparla o a metterla in musica. Ci sono state persone che si sono proposte di scrivermi dei testi ma io non ci trovo nè la musicalità, nè il senso, perchè secondo me quello che ha di bello la musica è di tirare fuori proprio quello che hai dentro tu.
La paura di fallire è insita in ogni artista: vorresti tornare al tuo “paradiso” di bambino, la tua isola felice?
Non c’è mai stata un’isola felice, quindi no. Sono contento di quello che sto vivendo adesso. Piano piano stanno uscendo un pò di risultati e non c’è la paura di fallire perchè mal che vada, va male. Se penso che va bene magari va male, se penso che va male, va male per forza. Quindi non ho paura di fallire sono convinto che pensandola così ce la posso fare. Se poi non ce la farò, fa niente, non è un problema troverò qualche altra cosa da fare.
Questo singolo preannuncia un album?
Ma in realtà no, non ora. Le canzoni per fare l’album ci sono ma preferiamo farne uscire una per volta per svelare pian piano le mie carte, per far vedere davvero chi sono e lasciare l’acquolina in bocca, diciamo. Quindi l’album uscirà ma non adesso.
Perchè i tuoi amici ti hanno soprannominato Crotti B?
Probabilmente avevano bevuto un pochino. Io mi chiamo Christian, son diventato “Cry” che in inglese significa “piangere” perchè sono un tipo un pò triste. Poi durante una serata hanno cominciato a dire: “Oh Crotti, Dottor Crotti, Mr Crotti”. Invece la B è un segreto e non lo svelerò facilmente.
Cosa ti auguri per il futuro della musica in questo difficile momento?
Mi auguro che si ritorni alla normalità e che si torni a fare i live, perchè è un momento che ti fa stare a contatto con la gente che ti segue, ma anche con chi non ti segue, non ti conosce ma ti scopre durante quella serata. Purtroppo io non ho molta gente che mi segue, ma mi è capitata una volta di suonare in un locale di circa 300 persone di cui solo una decina erano miei amici e quelli che non mi conoscevano (la maggior parte quindi) si sono lasciati prendere, la gente si “intrippava”, ascoltavano qualcosa di nuovo, qualcosa di mio e questa cosa mi piaceva troppo, perchè poi io sono anche timido, ma sul palco mi trasformo. In questo momento così difficile per tutta l’Italia, per le persone che sono affette dal COVID-19, che hanno questa malattia, spero che si dissolva, che si trovi il vaccino, come sembrerebbe stia accadendo. Per la musica spero in un ritorno ai live e in una mia crescita come artista e anche come musica.
Quando hai fatto dei live hai fatto solo brani tuoi? O anche cover?
No, sempre pezzi miei, non mi piace fare il karaoke se non a casa mia, ho sempre portato solo cose mie.
Ok Christian vuoi aggiungere qualcosa?
Vorrei dire che la musica è qualcosa di importante che fa bene a tutti, esistono terapie musicali infatti. A tutte le persone che in questo periodo stanno riscontrando problemi dovuti anche all’isolamento, alla quarantena, poichè ho letto che una persona su tre che prima non soffriva di depressione (o almeno non lo sapeva) ora ha scoperto di soffrirne. E questa è una cosa brutta, io lo so perchè ne soffro, prendo delle medicine, e vorrei che la gente si focalizzasse su quello che è la musica in realtà, non quello che ti fanno sentire. Io ho il piacere di ascoltare musica forse non troppo musicale, ma che esprime concetti bellissimi attraverso i testi. In sunto, se qualcuno ha qualcosa da dire, lo può fare attraverso la musica, o comunque gli conviene comunicarlo e non tenerselo dentro, perchè poi riempiamo un vaso di gocce finchè non trabocca, e quindi per me l’importante è che tutti abbiano libertà di parola, visto che abbiamo lottato tanto e sarebbe un peccato non sfruttarlo. Quindi spero che chiunque legga questo articolo prenda in considerazione le mie parole.
CROTTI B BIOGRAFIA
Crotti B è uno dei nomi con cui lo chiamano i suoi amici dall’infanzia. Da sempre ha avuto dei soprannomi, perché nel quartiere in cui è cresciuto è sempre stato quello che si atteggiava da rapper, dal modo di vestirsi al modo di parlare, al suo modo di fare un po’ burbero e fuori dalle righe.
Crotti B, alter ego musicale di Cristian Cavalli, nasce a Milano, città in cui trascorre l’infanzia con i nonni.
Crescendo dimostra subito un’attitudine verso la scrittura. Ha una piuma tatuata sul braccio che racchiude gli anni di adolescenza trascorsi nella solitudine dell’introversione. Quel suo primo tatuaggio lo fece a 13 anni e sta a significare che ogni parola ha un peso, così come nell’antichità gli egizi pesavano l’anima con una piuma, oltre ad essere il calamaio da cui attinge ogni volta che scrive. Una piuma che gli metterà le ali?
Cresciuto tra varie difficoltà in famiglia, la separazione dei genitori, la lontananza da sua sorella, il continuo viavai dagli ospedali, la dipendenza e la morte del nonno che lo ha segnato in modo indelebile, Crotti B cerca ogni giorno di solidificarsi più come rapper che come persona, “avendo più carisma su una base che nella realtà”.
Nel 2020 l’artista ha l’intuizione di inviare un suo brano all’etichetta romana Noise Symphony, tramite la piattaforma Indieffusione, e il suo talento per la scrittura e il beat viene immediatamente notato dal produttore Francesco Tosoni. Inizia subito una collaborazione che lo porta alla realizzazione di “Clerville”, il primo singolo di Crotti B disponibile dal 27 novembre in radio e su tutte le piattaforme digitali.