Il settore della Green Economy è divenuto ormai da tempo uno dei settori migliori per cogliere opportunità di investimento vantaggiose, alla luce delle politiche internazionali basate sull’ambientalismo e l’esigenza impellente di essere indipendenti dai combustibili fossili e dai Paesi esportatori.
Una evidenza che si è fatta ancora più lampante dallo scoppio della guerra in Ucraina che ha portato a un’impennata dei prezzi delle materie prime di origine fossile con conseguente crisi energetica per le aziende e le famiglie.
Sono sempre di più infatti i player del mercato che offrono agli investitori la possibilità di allocare i propri capitali in progetti sostenibili e, dall’altro lato, sono aumentati gli imprenditori che hanno deciso di orientare la propria operatività su iniziative green visto il fermento intorno a queste tipologie di attività.
Come valutare l’affidabilità di un progetto green
Per valutare l’affidabilità di un progetto basato sulla sostenibilità e dei suoi proponenti, le aziende che si occupano di sviluppare investimenti green devono portare avanti una serie di attività così da proporre ai propri clienti unicamente iniziative di alto livello e che garantiscono efficienza, trasparenza e sicurezza.
Nello specifico, bisogna valutare alcuni fattori relativi alla fattibilità e alla durata nel tempo, ma anche la capacità di generare ritorni adeguati per gli investitori, quindi la solvibilità e la serietà degli imprenditori che propongono questi progetti.
Ovviamente si parte dall’analisi del business plan che deve descrivere in modo dettagliato il progetto, le sue fonti di finanziamento, le aspettative di profitto e gli obiettivi di sostenibilità. Il piano deve essere realistico e basato su un’analisi accurata delle condizioni del mercato.
Collegato a questo punto si deve porre in essere un’attenta valutazione della tecnologia utilizzata per assicurarsi che sia affidabile, sostenibile, disponibile e in grado di raggiungere gli obiettivi di sostenibilità, garantendo una produzione stabile e duratura nel tempo.
Sempre in fase preliminare si deve effettuare anche un’analisi dei rischi e delle opportunità, includendo la valutazione delle possibili problematiche ambientali, la stabilità del mercato, la regolamentazione e l’impatto sulle comunità locali, ma anche le opportunità di innovazione e di scalabilità del progetto.
Parlando di progetti green, non può mancare la verifica della sostenibilità, analizzando l’impronta di carbonio del progetto e dell’azienda proponente, la sua capacità di ridurre le emissioni di gas a effetto serra, la sua efficacia nella gestione dei rifiuti e il suo impatto positivo sulle comunità locali.
Infine si arriva all’esame dello storico imprenditoriale del proponente, così da comprendere pienamente il suo grado di trasparenza, responsabilità e impegno nella sostenibilità.
L’importanza di evitare il Greenwashing
Uno dei maggiori rischi del settore della sostenibilità è quello relativo al Greenwashing, termine ormai molto utilizzato per indentificare quelle pratiche portate avanti dalle aziende per poter migliorare la propria reputazione sulle tematiche ambientali senza un reale interesse sulla salvaguardia del Pianeta, ma solo di facciata.
Per evitare che si possano proporre progetti da queste realtà poco serie, le piattaforme e le società che si occupano di sviluppo di investimenti green dovrebbero essere molto attente nel selezionare solo quei proponenti in grado di dimostrare concretamente la loro visione green, verificando l’implementazione di modelli produttivi sostenibili, pratiche per ridurre le emissioni nocive e corsi di aggiornamento costanti per il cambiamento di filosofia tra i dipendenti e i membri del management.
In questo modo, l’investitore avrà la garanzia di riversare le proprie risorse economiche in iniziative realmente green che possano dare un vero contributo per la sostenibilità ambientale, senza fini speculativi o legati unicamente ad attività di branding.