Dal 1977 il filosofo, poeta e artista Luciano de Crescenzo, nei panni del professor Bellavista domanda a ogni napoletano: “Chi è uomo d’amore e chi di libertà?”
Nel suo romanzo d’esordio, “Così parlò Bellavista” edito dalla Mondadori, l’ingegner de Crescenzo ha alternato perle di filosofia a vicende che caratterizzano e hanno caratterizzato la sua e la nostra vita quotidiana.
Ciò che però ha canonizzato quest’opera tra i classici della storia moderna di Napoli è stato il film del 1984 sceneggiato e diretto dallo stesso autore, il quale magistralmente interpretava il professore di filosofia in pensione Gennaro Bellavista che, nel suo salotto, cercava con fantasia e inventiva di spiegare la filosofia applicata alla realtà quotidiana ad un pubblico composto dal “vice sostituto portiere” Salvatore, Luigino il “poeta” ed il netturbino Saverio.
Nelle scene del film, che potrebbe essere uno studio sociologico della Napoli di ieri e di oggi, si alternano momenti di comicità ad immagini e dialoghi caratterizzati da uno spiazzante realismo.
A distanza di 34 anni, in onore della celebrazione del novantesimo compleanno dell’autore, Alessandro Siani e Geppy Glejeses riportano in vita l’opera, che il 26 settembre 2018 alle 20.30 verrà presentata al San Carlo di Napoli in una rappresentazione teatrale che porta in scena i momenti salienti del prodotto letterario e cinematografico.
Il regista Geppy Glejeses, che nel film interpretava Giorgio, il genero di Bellavista, entrerà in scena nel ruolo del professore, affiancato sia da attori che hanno partecipato al film del 1984 come Benedetto Casillo, ma anche da Marisa Laurito nei panni di Maria Bellavista, Salvatore Misticone, Nunzia Schiano e Vittorio Ciorcalo.
Dopo il debutto di mercoledì, lo spettacolo verrà introdotto nei cartelloni del teatro Diana di Napoli e del Quirino Vittorio Gassman di Roma.
Alla luce del grande consenso che ha riscosso l’iniziativa da parte sia degli affezionati che delle istituzioni campane, possiamo, parafrasando lo stesso De Crescenzo, auspicare che in molti considerino ancora “Napoli come l’ultima speranza che resta alla razza umana”.