Un lampo nella notte tiene in vita la speranza: Osimhen sfrutta al meglio l’unica occasione creata da un Napoli impaurito e riagguanta il Barcellona, rimandando al ritorno in Spagna ogni verdetto per il passaggio ai quarti ed evitando a mister Calzona di esordire con una sconfitta sulla panchina azzurra.
Che sarebbe stata una partita sofferta era facile prevederlo, visto che l’avvicendamento tra Mazzarri e il CT della Slovacchia si era concretizzato meno di 48 ore prima del fischio d’inizio.
Meno prevedibile l’avvio titubante e passivo del Napoli, che a differenza di quanto spesso accaduto in Champions, si è lasciato irretire dal palleggio avversario, soffrendo le giocate di Pedri e Gundogan tra le linee e non riuscendo mai a impensierire Ter Stegen.
Se in un primo tempo di pura sofferenza è stato Meret a tenere a galla i suoi con tre ottimi interventi, nulla ha potuto il portiere friulano a metà ripresa sul destro secco di Lewandowski, bravo a sfruttare l’invito di Pedri e a prendere il tempo a Di Lorenzo e Rrahmani.
A quel punto Calzona ha mostrato di avere il coraggio che servirà in questo finale di campionato, sostituendo Cajuste e uno spento Kvaratskhelia con Traore e Lindstrom: i due ragazzi, forse più liberi mentalmente, hanno dato vivacità al Napoli, che a un quarto d’ora dalla fine è riuscito a trovare un pareggio ormai quasi insperato.
Merito, manco a dirlo, di Osimhen, che pur condizionato da una condizione fisica ancora precaria ha sfruttato l’imbeccata di Anguissa, resistendo al corpo a corpo con Araujo e spiazzando Ter Stegen con un preciso diagonale rasoterra.
Nel finale i Campioni d’Italia hanno anche provato a vincerla, ma sarebbe stato un premio forse eccessivo a una prestazione troppo timorosa per due terzi di gara: l’importante però, in fondo, era tenere in bilico la qualificazione, per potersi concentrare sulla ormai quasi compromessa rincorsa in campionato.
Per Calzona l’esordio in Serie A averrà oggi pomeriggio (ore 15) a Cagliari, contro i rossoblù dell’ex tecnico azzurro Claudio Ranieri, pienamente invischiati nella lotta per non retrocedere.
L’allenatore calabrese potrebbe dare una chance a Zielinski, in luogo di Cajuste, mentre per il resto dovrebbe essere confermata la formazione di Mercoledì, con Mazzocchi al posto dello squalificato Di Lorenzo.
Il Napoli è a caccia della decima vittoria in Serie A in Sardegna, dove è stato sconfitto 11 volte e ha pareggiato in 16 occasioni, l’ultima delle quali il 21 Febbraio di 2 anni fa: sulla panchina del Cagliari c’era…Mazzarri, e a salvare la squadra di Spalletti fu il solito Osimhen, che rimediò alla papera di Ospina sul tiro di Gaston Pereiro.
Quel pareggio ha interrotto una striscia di 6 vittorie consecutive dei partenopei: la più recente è il 4-1 del 3 Gennaio 2021, quando Zielinski con una doppietta, Lozano e Insigne regalarono la vittoria alla squadra di Rino Gattuso.
Il Cagliari non batte il Napoli in casa da ben 15 anni: il 19 Aprile 2009 furono Jeda e Lazzari a siglare il 2-0 con cui gli uomini guidati all’epoca da Max Allegri regolarono gli azzurri allenati da Donadoni.
Riagganciare la zona europea, con tanti punti e tante squadre davanti, ha ormai assunto il sapore dell’impresa, ma il Napoli ha il dovere di non lasciare nulla di intentato, e c’è da scommettere che Calzona farà di tutto per riportare in carreggiata un gruppo che conosce molto bene, già a partire da oggi pomeriggio.