Notte magica al “Maradona”: nella sera del ritorno in Champions League il Napoli asfalta il Liverpool finalista della scorsa edizione, dominando il match anche oltre quanto faccia pensare il 4-1 finale.
L’andamento dell’incontro è apparso chiaro a tutti dopo 30″, quando Osimhen, lanciato da Di Lorenzo, ha colpito il palo dopo aver superato Alisson.
Gli uomini di Spalletti ci hanno messo solo altri 4 minuti per andare in vantaggio con il rigore di Zielinski, concesso per il salvataggio di mano di Milner sul suo tiro a botta sicura.
Il Napoli però non si è fermato, continuando ad asfissiare i “reds” con pressing, ricerca continua della profondità e giocate di altissima qualità.
Un secondo penalty procurato e fallito da Osimhem ed un salvataggio sulla linea di Van Dijk sul destro di Kvaratskhelia a porta vuota erano solo il preludio al raddoppio, arrivato puntuale alla mezz’ora di gioco.
Stupenda l’azione del 2-0, iniziata da Kvara con un recupero e chiusa magistralmente da Anguissa, migliore in campo, con un sinistro preciso a baciare il palo dopo un perfetto triangolo con Zielinski.
A cavallo dell’intervallo sono arrivate addirittura le reti del tris e del poker, prima con Simeone, bravo a sfruttare l’ennesimo numero del fenomeno georgiano, che ha ridicolizzato Alexander-Arnold per un’ora, e poi con Zielinski.
Il polacco ha firmato la sua personale doppietta ribadendo il pallone in rete con un delizioso scavetto dopo il miracolo di Alisson sulla sua prima conclusione, al termine di un’altra azione tutta di prima, nata dal lancio di Anguissa e rifinita dal Cholito.
La rete di Luis Diaz su distrazione di Di Lorenzo ha reso solo meno umiliante il passivo per il Liverpool, ma non ha scalfito la prestazione scintillante degli azzurri, guidati da un centrocampo sontuoso, sorretti dall’eccellente prestazione dei due centrali difensivi (Kim un muro, Rrahmani una sicurezza) e protetti da un Meret perfetto tra i pali, con i piedi e nelle uscite.
Serata da incorniciare, dunque, e partenza incoraggiante nel girone A di Champions, ma il Napoli non può cullarsi sugli allori: oggi pomeriggio (ore 15) al “Maradona” arriva lo Spezia, bestia nerissima per i partenopei, sconfitti nelle uniche due partite casalinghe disputate in Serie A.
Nel primo match giocato nel 2021 (era il 6 Gennaio) furono Nzola su rigore e Pobega a siglare l’incredibile rimonta dei liguri sul Napoli di Gattuso, in vantaggio di un gol (rete di Petagna) e di un uomo.
La storia si è ripetuta nell’ultima partita dello scorso anno, giocata il 22 Dicembre, quando gli azzurri riuscirono addirittura a perdere senza subire tiri in porta, visto che a decidere il match fu uno sfortunato autogol di Juan Jesus.
Del resto lo Spezia si era già tolto la soddisfazione di alzare, al San Paolo, la Supercoppa di Serie C, grazie all’1-1 ottenuto dopo lo 0-0 del “Picco” nella gara di andata: era il 18 Maggio 2006.
L’unica vittoria azzurra resta dunque per ora il 3-1 ottenuto in Serie B il 3 Marzo 2007, grazie alle reti di Bogliacino, Calaiò e Bucchi: anche quella volta si giocava di sabato pomeriggio, e speriamo che ciò sia di buon auspicio, visti gli altri precedenti.
Nella consueta conferenza stampa prepartita, Spalletti ha sottolineato le insidie di questa sfida: “Stimo molto Gotti, prepara bene le partite, con marcature uomo contro uomo e ripartenze rapide; se non saremo bravi, potrebbe capitare quello che è successo l’anno scorso, quindi bisogna essere perfetti.
Sono 3 punti fondamentali come quelli con squadre più blasonate, e per ottenerli serviranno qualità e continuità per tutti i 100 minuti dell’incontro.
Mi aspetto contro lo Spezia la stessa sfrontatezza vista contro il Liverpool, perché stiamo seminando in termini di carattere per avere frutti a fine anno; anche l’atteggiamento visto, ad esempio, contro il Barcellona la scorsa stagione fu quello giusto, nonostante la sconfitta pesante.
Mercoledì i ragazzi volevano giocare allo stesso modo, andandoli a prendere alti per recuperare palla, vedremo se ci si riuscirà anche stavolta”.
Il tecnico di Certaldo ha dato anche qualche indicazione sul modulo e sugli uomini che verranno impiegati: “contro lo Spezia potremmo giocare sia con il 4-2-3-1 che con il 4-3-3, a prescindere dagli interpreti, visto che Zielinski può giocare sotto punta e Raspadori può adattarsi da esterno.
Ndombele ha giocato da mezzala e da mediano, può ricoprire entrambi i ruoli, sta molto meglio ed è dentro il gruppo, segue l’azione e può finalizzarla con le sue staffilate dal limite dell’area”.
L’allenatore toscano si è soffermato anche sul ritrovato feeling con il pubblico: “spero che i calciatori sappiano offrire lo stesso spettacolo di mercoledì, perché sognavo che i tifosi un giorno all’improvviso si innamorassero di nuovo di loro, e contro il Liverpool ho visto un pubblico caldo come mai in questo anno e mezzo.
I tifosi devono sapere che la squadra è forte ed il fatto che ci siano tanti giovani può aiutare ad affezionarsi a questo gruppo”.
Spalletti ha sottolineato che il suo Napoli è chiamato a dare prove di maturità ad ogni incontro: “la partita che ci dirà chi siamo è iniziata ad Agosto e finirà a Maggio: i ragazzi devono sapere che il futuro della loro carriera non cambia con una partita, ma avendo l’atteggiamento giusto durante tutto l’anno.
Per ora abbiamo fatto vedere di essere sulla strada buona, ma il grande Napoli lo dobbiamo ancora vedere”.
Servirà dunque in campo la stessa carica e concentrazione mostrata dal mister davanti ai microfoni, per far sì che la gara con lo Spezia abbia lo stesso epilogo trionfale di quella con il Liverpool.