INTRODUZIONE
Negli ultimi anni il genere musou, creato da OmegaForce, ha compiuto dei grandi passi in avanti. Titoli su licenza come Hyrule Warriors, One Piece: Pirate Warriors 4 e Persona 5 Strikers hanno mostrato finalmente il potenziale inespresso del genere. È paradossale che la saga da cui tutto ha avuto inizio è puntualmente incapace di evolversi e mostra i soliti limiti e difetti.
A distanza di quattro anni dal fiasco di Dynasty Warriors 9 che non ha saputo rinnovare il genere con l’introduzione di un mondo open world , Koei Tecmo è tornata a narrarci, ancora una volta, le famose vicende nel periodo cinese dei Tre Regni. Peccato che Dynasty Warriors 9 Empires non sia altro che l’ennesimo capitolo “riciclato”, ma andiamo con ordine.
IL GIOCO
Innanzitutto teniamo presente la principale differenza tra un capitolo canonico di Dynasty Warriors e un episodio della Saga Empires: nel primo caso il giocatori vestirà i panni di uno dei tanti condottieri protagonisti del celebre romanzo dei Tre Regni affrontando una serie pressochè infinita di nemici con un QI piuttosto basso. Dovremo semplicemente procedere e falciare i nemici con delle risibili variazioni sul tema. Negli episodi Empires il tutto sarà condito da fasi politico/gestionali in cui l’azione frenetica cede spesso il passo ad una componente strategica.
Negli Empires dovremo scegliere un generale tra i quasi cento disponibili e dare inizio alla conquista della Cina. Una volta selezionato uno dei dieci scenari giocabili, il giocatore potrà affrontare il corso degli eventi, che in questo caso non risultano vincolanti. Nella modalità Conquista degli Empires, inoltre, è possibile impersonare sia uno dei tanti ufficiali realmente esistiti che un alter ego personalizzato creato attraverso un editor. Successivamente l giocatore è costantemente chiamato a pianificare le proprie mosse in un gioco dove la maggior parte dell’esperienza è vissuta lontano dai campi di battaglia.
Ogni semestre il nostro avatar e il suo consiglio di guerra dovranno stabilire gli obiettivi da perseguire nell’immediato futuro, ogni mese l’utente ha la facoltà di eseguire una singola azione tra le tante a sua disposizione: in base alla situazione, questo può dedicarsi agli affari interni e spendere un intero turno per raccogliere fondi o racimolare razioni con cui sfamare l’esercito, curare gli affari militari per migliorare le difese dei vari terreni e ricorrere alla circoscrizione per sostituire i soldati caduti, o magari darsi alla diplomazia per allearsi con uno stato vicino e addirittura corrompere qualche ufficiale nemico.
Avremo inoltre una serie di aspetti gestionali che influenzeranno non solo le risorse a disposizione e il valore bellico delle truppe, ma anche i parametri morali del protagonista e l’umore degli NPC, che a seconda della politica adottata e del legame instaurato possono decidere essergli fedeli o di voltargli le spalle.
Dynasty Warriors 9 Empires non lascia al caso nessun aspetto legato alla gestione e all’organizzazione di un regno, e inizialmente si mostra anche molto coinvolgente.
Col passare delle ore, però, il limite rappresentato da quell’unica azione eseguibile nell’arco di un mese si farà sempre più fastidioso, specie quando gli attacchi da parte dei feudi confinanti o le dirette conseguenze di uno scontro finiranno per privarlo dell’effettiva possibilità di scegliere come spendere il prezioso turno. Basteranno quindi poche ore per accorgersi di quanto la componente gestionale tenda a diventare irrimediabilmente irritante e monotona.
Se le battaglie di Dynasty Warriors 9 Empires adottano a grandi linee la consueta formula del genere, bisogna riconoscere al team di programmazione il merito di aver provato a differenziare il loro svolgimento: mentre nei normali musou è sufficiente conquistare i settori fino al boss di fine livello in Dynasty Warriors 9 Empires ci saranno alcune meccaniche inedite legate all’assedio dei feudi con l’utilizzo di arieti, catapulte, incantesimi che serviranno a catturare gli ufficiali rivali e sfondare i cancelli delle fortezze prese d’assedio.
Al contrario, quando il giocatore dovrà proteggere uno dei propri territori sarà sufficiente impartire degli ordini ai condottieri schierati in campo e allestire una difesa capace di rallentare l’avanzata dei nemici, così da poter eliminare personalmente le unità nemiche. Tutte queste novità, però, alla lunga però risulteranno monotone e ripetitive.
TECNICAMENTE PARLANDO
Incredibilmente la versione Ps5, a differenza della concorrenza, non regge molto bene la modalità a 60 fps con evidenti cali di framerate e fastidioso pop-up francamente anacronistico. Inoltre è evidente che Omega Force ha riciclato parecchi asset da Dynasty Warriors 9 con modelli poligonali imbarazzanti ed animazioni legnose.
CONCLUDENDO
Dynasty Warriors 9 Empires è un titolo che, può intrattenere gli estimatori della saga con diversi spunti interessanti e novità. Sfortunatamente il sistema di combattimento risulta ancora troppo acerbo e ripetitivo, specie se paragonato ai traguardi raggiunti dai musou su licenza degli ultimi anni. Non aiutano il comparto tecnico datato e il discutibile riciclo di asset decisamente obsoleti.