I Supereroi non steccano la prima da Campioni: il Napoli espugna Frosinone e bagna con una vittoria l’esordio del tricolore sul petto e del neo tecnico Rudi Garcia, ritrovando il feeling con la vittoria interrotto soltanto dalla fine dello scorso campionato.
Anche “Air Victor” Osimhen ha ricominciato esattamente come aveva finito, ovvero segnando e risultando decisivo per i suoi: il centravanti nigeriano, firmando la prima doppietta stagionale, ha suggellato un successo reso più complicato del previsto dalla partenza a handicap degli azzurri.
Il rigore, piuttosto dubbio, causato dal neo acquisto Cajuste, ha messo subito il match in salita per i partenopei, come del resto accadde all’esordio lo scorso anno a Verona, ma il Napoli sembra aver definitivamente acquisito la mentalità delle squadre vincenti, continuando a giocare senza scomporsi troppo, consapevole di avere il tempo e la qualità dalla sua.
Il pareggio di Politano a metà tempo, il gol annullato a Raspadori per fuorigioco di Cajuste, e la prima perla di giornata di Osimhen (siluro di destro sotto la traversa al termine di un’azione travolgente di Di Lorenzo), hanno consentito ai partenopei di rimettere il match sui binari giusti già prima dell’intervallo.
Con l’ingresso di Anguissa al posto dell’ammonito Cajuste (il cui esordio, meno negativo di quanto raccontino le pagelle post partita, è stato condizionato da un paio di grosse ingenuità su cui lavorare), il Napoli ha acquisito maggiore autorevolezza in mezzo al campo, dove accanto a Zambo e a uno Zielinski sontuoso sono cresciuti anche Lobotka e un volitivo Raspadori.
La rete della sicurezza firmata da Osimhen, imbeccato da un invito “Tottiano” in verticale di prima di Di Lorenzo (due assist per lui), ha chiuso i conti a metà ripresa, anche se il Napoli, dopo lo spavento dovuto al palo di Baez su punizione a inizio ripresa, avrebbe anche potuto segnare ancora, soprattutto con il Cholito Simeone il cui bel destro è stato respinto da Turati.
Il Napoli parte dunque col piede giusto, consolandosi sul campo dalla cocente delusione arrivata dal mercato: il gioiellino spagnolo Gabri Veiga, il cui arrivo sembrava cosa fatta, è volato a sorpresa in Arabia, lasciando l’amaro in bocca sia ai tifosi che alla stessa società.
Va detto, però, che la permanenza di Zielinski aveva reso l’arrivo del talento spagnolo più un investimento per il futuro che una necessità, visto che attualmente il centrocampo azzurro può contare su due mezzali “tecniche” e di inserimento (lo stesso Zielinski ed Elmas) e su due alternative “fisiche” (Anguissa e Cajuste).
Quello che servirebbe alla mediana azzurra resta, in realtà, un’alternativa più valida a Lobotka, e in tal senso la mancata cessione, fino ad oggi, di Demme, ha reso problematico l’acquisto di un giocatore con queste caratteristiche, ad esempio Amrabat.
Gli addi preventivati, ma non concretizzatisi, del tedesco e di Lozano (in scadenza nel 2024 e che andrà dunque via a parametro zero) sono le uniche note stonate di un mercato che lascia il Napoli sostanzialmente invariato, e dunque sempre molto competitivo, visto che l’unico big a partire è stato Kim: in attesa di testare sul campo le qualità di Natan, appaiono dunque eccessive le critiche di parte della tifoseria.
Del resto, è impossibile non cogliere un pregiudizio di fondo, in questi pseudo tifosi, nei confronti del club e del suo presidente, i cui meriti sono stati certificati anche dalla conquista del tricolore: probabilmente, questi individui criticherebbero De Laurentiis anche per il mancato acquisto di Haaland nella stagione successiva alla eventuale conquista della Champions League.
Ad ogni modo, il mercato italiano (non quello Arabo…) chiude la prossima settimana: in attesa di eventuali movimenti last minute, il Napoli deve concentrarsi sul campo, a cominciare dalla partita di stasera (ore 20:45), quando i Campioni d’Italia riabbracceranno il loro pubblico contro il Sassuolo di Dionisi.
Il “Maradona” riabbraccerà i suoi beniamini, a partire da Kvaratskhelia, pienamente recuperato; anche Anguissa dovrebbe partire titolare, e per il resto Garcia sembra intenzionato a riproporre la stessa formazione di Frosinone, con Juan Jesus ancora preferito a Natan e Raspadori in ballottaggio con Politano sull’out di destra.
Il bilancio in serie A tra azzurri e neroverdi vede il Napoli nettamente in vantaggio con 7 successi, a fronte di 2 pareggi e di un solo blitz emiliano, arrivato il 1 Novembre 2020: gli uomini di Gattuso si fecero sorprendere da Locatelli, su rigore, e da Maxìme Lopez.
I partenopei hanno conquistato due larghi successi negli ultimi due scontri diretti: il 30 Aprile 2022 il tennistico 6-1 riaprì le porte della Champions, mentre il 29 Ottobre dello stesso anno furono Osimhen, con una tripletta, e Kvara con un gol e due assist, a firmare il 4-0 finale.
L’ultima “X” in schedina risale al 28 Novembre 2016, quando Defrel con una bella volèè di sinistro vanificò il vantaggio siglato da Insigne con uno dei suoi proverbiali tiri a giro.
I favori del pronostico, il calore del pubblico, il ritorno di Kvara: tutte armi che il Napoli deve sfruttare, per cogliere un’altra vittoria e dimenticare gli sgarbi made in Arabia.