Il Napoli più brutto, nel momento più importante: anche a Cagliari gli uomini di Luciano Spalletti perdono l’occasione di tornare in testa al campionato, evitando una clamorosa sconfitta soltanto nel finale.
Il gol di “Air Victor” Osimhen, ultimo a mollare e bravissimo a sfruttare con uno dei suoi soliti, imperiosi stacchi l’unica palla buona ricevuta in 25 minuti, è la sola cosa da salvare in una serata da incubo.
I rossoblu di Mazzarri hanno infatti dominato il match in lungo ed in largo, passando in vantaggio grazie ad una paperissima di Ospina e sfruttando costantemente l’arrendevolezza di un Napoli poco a suo agio nel 3-5-2 dettato dalle assenze, privo di qualità in mezzo e costantemente messo sotto dal punto di vista fisico.
Le fatiche di coppa e le numerose defezioni a centrocampo ed in attacco non possono bastare a spiegare l’oscena prestazione vista in Sardegna, soprattutto dopo che nel weekend Milan ed Inter avevano lasciato per strada punti preziosissimi.
La sensazione, tanto familiare quanto sgradevole, è che questa squadra resti paralizzata dal terrore ogni qual volta si presenti l’occasione di spiccare il volo e andare a prendersi qualcosa di importante.
Il Napoli si giocherà un bel pezzo di campionato nelle prossime due settimane contro Lazio e Milan, ma nel frattempo ha un appuntamento con la storia.
Stasera (ore 21) al “Maradona” è in programma il ritorno dei playoff di Europa League con il Barcellona, e gli azzurri partono dall’incoraggiante 1-1 ottenuto la scorsa settimana al Camp Nou.
Il primo a non essere soddisfatto dell’atteggiamento visto a Cagliari è proprio Luciano Spalletti, che nella conferenza stampa di presentazione della partita non ha risparmiato frecciate ai suoi.
Il tecnico di Certaldo ha sottolineato come si sia vista più la voglia di salvarsi dei sardi che quella degli azzurri di vincere lo scudetto, ed elogiando lo spirito e la voglia di sacrificarsi di Osimhen ha lasciato intendere che non tutti hanno mostrato queste doti: ogni riferimento a risentimenti muscolari torontini è apparso puramente voluto.
A far sorridere Spalletti è il recupero di alcuni infortunati, a partire proprio da Insigne, tornato miracolosamente disponibile dopo 48 ore.
Anche Politano e Di Lorenzo, uscito per un colpo alla testa nel match di lunedì, saranno del match, mentre l’ex tecnico dell’Inter perde nuovamente Malcuit e dovrà ancora attendere per i rientri di Lobotka, Lozano ed Anguissa.
La formazione anti-Barça sembra dunque fatta, con la difesa titolare davanti a Meret ed il solo dubbio tra Juan Jesus, Mario Rui e Ghoulam per il ruolo di terzino sinistro.
A centrocampo scelte obbligate, con Demme e Fabian alle spalle di Zielinski; in attacco Osimhen dovrebbe tornare titolare, con due tra Insigne, Politano ed Elmas ad agire ai suoi fianchi.
L’assenza di Lobotka, rivelatosi determinante nel dettare il ritmo ed alzare la qualità del possesso palla, resta pesante, ma il rientro di Fabian dovrebbe comunque garantire un’uscita più efficace dal pressing catalano, rivelatosi asfissiante nella ripresa a Barcellona.
Sarà anche importante provare a tenere alto il baricentro e ad essere cinici in fase conclusiva, e da questo punto di vista avere un Osimhen in migliori condizioni fisiche può fare tutta la differenza del mondo.
L’unico precedente ufficiale giocato a Napoli è quello degli ottavi di finale della Champions 2019/2020, il penultimo giocato con gli spettatori sugli spalti dell’allora “San Paolo” prima che il mondo piombasse nell’incubo della pandemia.
Esattamente 2 anni fa, il 25 Febbraio 2020, davanti al pubblico delle grandi occasioni, Mertens illuse tutti portando in vantaggio la squadra di Gattuso con un gol d’autore, ma la rete di Griezmann fissò il punteggio sul definitivo 1-1.
Mentre quel risultato garantiva ai blaugrana un indubbio vantaggio in vista del ritorno, giocato poi ad agosto a porte chiuse per via del covid, il pareggio strappato dal Napoli al Camp Nou, pur importante, è molto meno determinante ai fini del passaggio del turno.
Da questa stagione infatti, dopo decenni, i gol in trasferta non saranno decisivi in caso di parità complessiva di reti: di conseguenza, un pareggio con qualunque risultato porterà il match ai supplementari.
L’unico vantaggio su cui potrà contare il Napoli sarà dunque la carica dei suoi tifosi, desiderosi di vivere una serata da raccontare ai nipotini: la speranza, come sottolineato da Spalletti, è che almeno per una volta i giocatori dimostrino sul campo di avere la stessa fame di gloria e di successo dei propri beniamini.
Se gli azzurri sapranno dimostrare personalità e coraggio, mai tanto indispensabili per battere un avversario così forte, stasera potrebbero davvero scrivere una pagina indelebile nella storia del club.