Dopo lo scandalo Cambridge Analytica, anche Senzalinea.it si sta occupando di diverse problematiche di Facebook, dalla privacy, alla presenza di bot e numeri “gonfiati”. Pochi giorni fa Facebook ha rassicurato che le garanzie per i dati personali introdotte in questi giorni e nelle prossime settimane per gli utenti europei sarebbero state estese in tutto il mondo.
Peccato che non sia vero: la società ha confermato alla Reuters che il nuovo regolamento europeo per la protezione dei dati personali non saranno estesi a tutti gli utenti della piattaforma social.
Da questa “protezione” resteranno esclusi la stragrande maggioranza degli utenti (circa 1,5 miliardi). e questo non rispecchia in alcun modo quanto garantito da Mark Zuckerberg di fronte al Congresso statunitense la scorsa settimana.
In pratica se si è utenti al di fuori di Stati Uniti, Europa e Canada tutto resterà come prima o quasi. Il punto della situazione è nell’accordo che viene accettato quando ci si iscrive a Facebook: fino a oggi i cittadini fuori da Usa e Canada sottoscrivono quello con Facebook Ireland. Dal mese prossimo quei Terms of use rimarranno riservati agli europei, escludendo gli altri.
Quindi quei 1,5 miliardi di utenti non potranno rivolgersi all’autorità garante per i dati personali irlandese, la stessa che nel 2012 bloccò l’introduzione del riconoscimento facciale in Europa, o a una corte irlandese. Finiranno sotto la copertura delle più blande leggi statunitensi, come conferma sempre a Reuters un ricercatore di politiche tecnologiche dll’University College di Londra.