Da quando è stata dichiarata “Pandemia Globale” i volti noti di tutto il mondo hanno svolto eventi telematici in sostegno del personale sanitario che lotta in prima linea per la tutela del benessere delle persone; purtroppo la sanità non dovrebbe limitarsi solo all’ambito umano.
Ciò che sta portando alla luce la Garante dei Diritti degli Animali del Comune di Napoli, Stella Cervasio, è una situazione grave e spiacevole: la Sanità Veterinaria, in Campania, si sta distinguendo per la sua non empatia e per la non ortodossia.
Il Ministero della Salute ha emanato una Nota alla quale, appunto, Stella Cervasio ha fatto appello: è stato raccomandato alle Istituzioni di continuare l’attività di prevenzione, profilassi e soprattutto sterilizzazione sul territorio nazionale degli animali non patronali.
Nonostante questa Nota, la Sanità Campana ha preso una decisione: non curare gli animali.
Ha deciso con il bene placido comunale e regionale di lasciare gatti di colonia e cani di quartiere interi, interrompendo le sterilizzazioni gratuite.
Il Dirigente Regionale ha appoggiato questa decisione di non prestare un atto fondamentale per la tutela degli animali sul territorio.
Parliamo di centinaia di cucciolate venute alla luce per mancate sterilizzazioni, a volte è questione di pochi giorni riuscire ad evitare situazioni di emergenza.
Cuccioli che verranno colti da problematiche di salute, nella migliore delle ipotesi o che moriranno investiti.
A quanto pare la tutela degli animali interessa solo se coinvolge la tutela della salute dell’essere umano, altrimenti resta, a chi di dovere, trascurabile.
Le sterilizzazioni sono un atto dovuto e di estrema civiltà come specificato dalla legge 14 agosto 1991, n. 281 (Legge quadro in materia di animali di affezione e prevenzione del randagismo), a tutela della salute pubblica e dell’ambiente e per migliorare in modo efficace il benessere degli animali d’affezione e il loro rapporto con l’uomo.
Ricordiamo, inoltre, che proprio in Campania era nato a gennaio il servizio di Pronto soccorso Veterinario che avrebbe dovuto snellire le emergenze e che fino all’inizio dello stato di emergenza per il COVID-19 stava riscuotendo ottimi risultati.
La cosa triste è che per i “veri animalisti” le sterilizzazioni sono fondamentali e qualora la ASL non consenta di effettuarle gratuitamente, questi saranno costretti a ricorrere a veterinari privati, non solo rimettendoci di tasca propria, ma inducendo i medici veterinari a compiere un atto che non gli sarebbe dovuto e invalidando le parole di enti come ANMVI e FNOVI che invitano i proprietari ad attuare un triage telefonico per valutare la gravità dello stato di salute degli animali.
Tutto questo espone il Medico Veterinario Privato ad un ulteriore rischio.
Noi speriamo che La Garante riesca a comunicare e far rete con Istituzioni e colleghi al fine di risolvere questa incresciosa situazione, nel frattempo ci teniamo aggiornati sulla sua pagina facebook sperando in sviluppi positivi.