Lo scorso 18 maggio ci ha lasciato un grande autore, cantautore, filosofo, pittore: Franco Battiato. Con le sue canzoni ha segnato un’epoca e ha celebrato l’amore, la resistenza, la cultura. Poco si sa della sua malattia (quasi tutti i giornali riportano “era malato da tempo”) ma non è dato sapersi quale fosse tale malattia, poichè la famiglia lo aveva sempre protetto da indiscrezioni. All’inizio si era pensato si trattasse di Alzheimer, ma, a smentire queste voci, era da poco uscito la ristampa del suo vecchio album: “La voce del padrone”. Al di là di questo mistero “terreno” a noi interessa celebrarne il mito, il genio, forse l’ultimo dei grandi autori di una generazione ormai al tramonto.
Nato a Milo (in quella che veniva definita Ionia), come un filosofo greco ci ha donato pensieri e parole al pari di Eraclito. In un video tratto da “Temporary road. (Una) vita di Franco Battiato” dialogando con il poeta Giuseppe Pollicelli, l’artista affermava: “La preghiera è un mezzo favoloso che può guarirci e può aiutare i morti nel passaggio a miglior vita. Non si insegna al catechismo in che modo pregare, lo capisci grazie alle esperienze e solo ascoltando la voce interiore. Non possiamo trascurare la nostra voce interiore e le nostre esperienze. Esistiamo per seguire il nostro destino ed evolverci, non certo per fare figli e produrre simili copie”.
“Dio è lontano e la gente non può pensare che protegge tutti, di certo non conosce le cose che ci riguardano. Ognuno di noi ha un destino da compiere, ma siamo noi a scegliere come vivere. E ogni volta che sbagliamo torniamo indietro”.
BIOGRAFIA
Francesco Battiato, meglio noto come Franco Battiato, nacque a Ionia, Sicilia, il 23 marzo del 1945. Divenuto famoso come cantautore e compositore, Battiato è stato anche un apprezzato regista.
A diciannove anni si trasferì a Milano, dove ottenne i primi contratti discografici. Del 1965 i suoi primi 45 giri, ma si accorse che le canzoni poco impegnate e la musica commerciale che era costretto a scrivere non facevano per lui. Decise di rescindere i contratti siglati, visse un periodo di profonda crisi personale in cui si avvicinò al mondo della filosofia e della sperimentazione musicale. Fu il primo in Italia a inserire nella musica rock il sintetizzatore.
Fetus, il primo disco del rinato Franco Battiato, stravolse e sconvolse la musica italiana, legata ancora alla tradizione delle orchestre e della canzone d’amore. Nel corso degli anni ebbe un grande successo di pubblico e collaborò con il violinista Giusto Pio e il filosofo Manlio Sgalambro, coautore di molti brani. Anche i testi furono il riflesso dei suoi interessi, come esoterismo, teoretica filosofica, musica sufi e meditazione orientale.
Riguardo la sua vita privata non sappiamo molto, tranne che non si è mai sposato e che non ha mai avuto figli. Raccontò però un episodio: “Quando ero più giovane, all’età di 20 anni o giù di lì, c’era una ragazza che non mi dispiaceva. Una mattina sono uscito e ho comprato tre yogurt, li ho messi sul tavolo della cucina e sono andato a farmi una doccia. Torno e, non vedendo più gli yogurt, le ho chiesto dove fossero. La risposta: li ho mangiati. Le avrei tirato addosso una sedia. Io non potrei mai stare con qualcuno che mi dice: dove andiamo stasera? Ma tu pensa per te. Voglio dire: vuoi che stiamo insieme ogni tanto? Ok. Ma nulla di più”.
Sulla sua vita e la sua discografia ci sarebbe molto da dire, ma lasciamo spazio solo e unicamente alle emozioni che ha saputo donarci.