Purtroppo, come sappiamo, è stato il fatto di cronaca che, negli ultimi giorni, più ha sconvolto l’opinione pubblica, non solo a Napoli e in Campania, ma in tutta Italia. Ci stiamo riferendo, ovviamente, alla morte del piccolo Samuele, il bambino di 4 anni caduto nel vuoto venerdì scorso in via Foria. I funerali si terranno, oggi, alle 12, nella chiesa di Santa Maria degli Angeli alle Croci, mentre proseguono le indagini per fare luce sull’accaduto. Ieri, nel Secondo Policlinico, si è tenuta l’autopsia sulla salma, e nel frattempo si attende l’esito dell’incidente probatorio per Mariano Cannio, il 38enne accusato di aver lasciato cadere dal balcone il piccolo, che aveva in braccio, mentre sua madre, all’ottavo mese di gravidanza, era in bagno per un lieve malore. Agli inquirenti, durante l’interrogatorio in presenza dell’avvocato d’ufficio, l’uomo ha riferito di essere affetto da una patologia psichiatrica e di essere in cura presso un centro di igiene mentale; un particolare mai reso noto alla famiglia del bambino. L’incidente probatorio quindi farà chiarezza sulla pericolosità sociale dell’indagato e sulla sua possibile incapacità di intendere e di volere. Al momento, tuttavia, l’ipotesi più verosimile è l’accusa di omicidio volontario aggravato di Samuele. Un’accusa che anche il gip Valentina Gallo ha confermato nell’ordinanza con la quale ha emesso nei suoi confronti una misura cautelare in carcere. Del resto, nel corso dell’udienza, Cannio avrebbe fatto alcune parziali ammissioni che, come è noto, sono state riportate dagli organi di stampa.
Chiaramente, alle autorità competenti, spetta dunque il compito di andare a fondo sulla questione mentre noi, dal canto nostro, non possiamo fare altro che auspicare che venga fatta al più presto giustizia per questa piccola creatura volata troppo presto in cielo, in una maniera così ingiusta. Non possiamo fare altro, poi, che unirci, come sta facendo tutta la comunità, al dolore immane che ha colpito i genitori e la famiglia di Samuele e vogliamo, in aggiunta, a nostra volta, lanciare un appello affinché cessi la morbosità totalmente inopportuna, quasi come una sorta di vojeurismo macabro, tipico di questa epoca dei social, di alcune persone in questi giorni che, con foto e video, non si fermano neppure davanti a una tragedia tanto grande. A via Foria, gli abitanti chiedono appunto rispetto, riferendosi soprattutto a coloro i quali hanno addirittura pubblicato, in maniera assai indecente, vergognosa e finanche disumana, sulle chat alcuni video dal contenuto molto delicato che ritraggono i primi momenti dell’accaduto. “Abbiate pietà del mio piccolo. Per piacere non pubblicate più le sue fotografie, né i video”. Queste, a tal proposito, le parole della mamma del bambino che non possiamo non condividere.