Le letture estive di fumetti sono state tante e si sono accavallate, ed è per questo che giunge solo ora la nostra recensione dell’albo N° 34 della serie Tex Willer. Il giovane Tex in Atascosa Mountains inizia un nuovo viaggio e una nuova avventura che lo conducono in Arizona su soggetto e sceneggiatura della terza “voce” che debutta sulla serie, dopo il pilastro Boselli e le due brevi incursioni di Ruju. Si tratta di Jacopo Rauch, autore di lunga militanza in Bonelli sulle pagine di Zagor e solo di recente inserito in pianta stabile anche nello staff di Tex (si veda il suo esordio sulla serie regolare con I forzati di Dryfork). La sua storia ci accompagnerà per questo e per i prossimi 2 albi, abbiamo dunque tutto il tempo per metterci in pari e qualche parola su questo albo introduttivo va assolutamente spesa.
Atascosa Mountanis parte subito con il botto: uno scontro in piena regola tra Tex e i temibili Coyoteros che hanno catturato e seviziato Lenny Baxter. Il giovane fuorilegge lo soccorre, scoprendo che anch’egli non ha la fedina penale immacolata, ma comprende al tempo stesso che si tratta di un buon diavolo e lo conduce a Tubac dal cugino Rufus per cure del caso. La combriccola di Rufus cerca di coinvolgere il nostro eroe nel colpo alla banca messo in cantiere, invito prontamente declinato da Tex, ma da qui in poi gli eventi precipitano verso un finale che è in realtà un cliffhanger i cui sviluppi potremo conoscere solo nell’albo 35 Lo sceriffo di Tubac.
Emergono in questa storia tutto lo stile narrativo e la propensione di Rauch verso trame lineari, solide e scorrevoli sulle quali aleggia l’immortale spirito dell’Avventura: Tex è delineato con sempre maggiore sfrontatezza e sicurezza dei propri mezzi, ma anche con il suo innato senso di lotta contro le ingiustizie, il tutto con dialoghi e scambi di battute molto serrati e spesso anche ironici.
Tutti i comprimari sono ben caratterizzati e si ritagliano il loro spazio in una situazione abbastanza tipica ma narrata con brio a testimonianza della buona padronanza (frutto anche dell’esperienza) già conquistata da Rauch per un Tex dallo status leggermente diverso da quello consueto.
Non sarà forse un miniciclo cruciale ai fini dello sviluppo della trama orizzontale, ma le premesse ci fanno pensare ad un ottimo intermezzo di sanissimo intrattenimento.
Al termine di questo miniciclo, con l’albo numero 36, Roberto De Angelis diventerà l’autore con più numeri all’attivo a quel momento: la sua interpretazione del giovane fuorilegge si fa via via sempre più intensa, convincente ed accurata, una vera sorpresa per chi conoscendo i suoi trascorsi in Bonelli legati principalmente a Nathan Never nutriva qualche perplessità sulla sua attitudine a calarsi in scenari tanto agli antipodi. De Angelis ha fugato ogni dubbio creando “il suo Tex” giovanile, sfacciato ed ardimentoso, con tratti unici e riconoscibili e con un ottimo lavoro svolto anche nella resa dei diversi coprotagonisti.
Dopo le “fatiche” di Agente indiano, albo da lui interamente disegnato (qui la nostra recensione) Maurizio Dotti ritorna alle copertine di Tex Willer con una magistrale composizione che evoca uno dei momenti di maggiore tensione narrativa di tutto l’albo, per un autentico e realistico dipinto che fa venire le vertigini!
Uscita: 20/08/2021
Formato: 16×21 cm, b/n
Pagine: 64
Soggetto: Jacopo Rauch
Sceneggiatura: Jacopo Rauch
Disegni: Roberto De Angelis
Copertina: Maurizio Dotti