GLI AFRICA UNITE CELEBRANO I 40 ANNI DI CARRIERA AL DUM DUM REPUBLIC
La grande festa in spiaggia per il RoyMundo Festival, tra ritmi in levare, dub e messaggi sociali con la band più rappresentativa del reggae made in Italia, che fa tappa a Paestum con il tour del 40ennale
40 anni (+1). Festeggiano i 40 anni di attività gli Africa Unite. Una lunga carriera di incredibili successi e riconoscimenti, tra reggae, sperimentazioni sonore e attenzione ai temi sociali, portando la loro musica in tutta Italia, in Europa e oltreoceano, fino ad approdare al Dum Dum Republic con il loro tour celebrativo.
Sarà una grande festa in spiaggia, domenica 7 agosto 2022, con il concerto al tramonto degli Africa United, nell’ambito del cartellone del RoyMundo Festival, la grande rassegna dedicata alla world music promossa dal Dum Dum Republic con la straordinaria direzione artistica di Roy Paci.
Tra ritmi in levare, dub ed elettronica, l’arena sul mare più famosa del Cilento è pronta ad infiammarsi. Piedi scalzi, fiori tra i capelli e la libertà di recuperare la bellezza dell’incontro con l’altro, mentre il suono si perde nella visione suggestiva del sole che tramonta all’orizzonte.
E per celebrare i 40 anni anche un nuovo disco di inediti, “Non è fortuna”, uscito lo scorso 11 maggio in una giornata emblematica che coincide con la scomparsa di una figura iconica quale Bob Marley.
Gli Africa Unite sono molto orgogliosi di ribadire che la fortuna non ha avuto un ruolo rilevante nella loro vita musicale. Anzi, non si può parlare di fortuna, ma di “duro lavoro, 3 viaggi andata e ritorno sulla luna con il furgone, litigi, riappacificazioni, cambi di formazione, sudore e, purtroppo, gravi lutti. Sempre però tantissimo impegno, voglia di migliorarsi, nel suono, nella tecnica e nella scrittura”.
“Sono i padri fondatori del reggae in Italia”, sottolinea il direttore artistico, musicista e producer Roy Paci, insieme a Biancaluna Bifulco, titolare del Dum Dum Republic.
Gli Africa Unite vanno a comporre, così, l’architettura sonora del Roymundo, il Festival all’insegna della contaminazione, inclusione, diversità, diritti umani e impegno civile.
«Fare musica significa mettersi dalla parte dei più deboli, delle persone che non hanno voce – prosegue Roy – La musica ha un potere enorme, cerchiamo di mettere insieme le coscienze. Abbiamo la responsabilità tutti noi artisti di comunicare messaggi con valori importanti morali e civili».
Dai 40+1 anni di carriera nasce anche l’omonimo 40+1 Tour.
Non è fortuna si pregia di quattro ospiti d’eccezione. In “Non è Fortuna”, title track, troviamo David Hinds, cantante della band britannica Steel Pulse che ha influenzato non poco lo stile degli Africa Unite. Questo featuring è stato possibile grazie alla mediazione di Gaudi, produttore e amico londinese che ha anche realizzato la dub version del brano. Brinsley Forde, cantante degli Aswad, altro nome fortemente voluto da Bunna e Madaski, interviene in “Bilancio Inutile”. Tonino Carotone invece è la voce in “Tuyo”, brano di Rodrigo Amarante che fa parte della colonna sonora della nota serie Narcos. Infine il giovane rapper Tito Sherpa, recente scoperta della band, interviene in “La Grande Truffa del Millennio” e “Amori Scarichi”.
Dopo la pubblicazione, sulle piattaforme digitali, della parte di catalogo ancora mancante e dei singoli “Forty-One Bullets” (2021) e “Non è Fortuna” (aprile 2022), gli Africa Unite svelano tutte le tracce del loro album celebrativo l’11 maggio scorso, anniversario della morte di Bob Marley, una sorta di omaggio per colui che 40+1 anni fa li ha condotti sulla strada del reggae.
“Non è fortuna”, concetto che viene ripreso dall’artwork della copertina, è la testimonianza dell’impegno e della coerenza di una band che in questi anni ha suonato e sudato sui palchi italiani e esteri, con costanza invidiabile, prodotto centinaia di brani e oggi è ancora qui a presentare un nuovo lavoro e un nuovo tour.
Oltre alle 12 tracce contenute in questo nuovo lavoro sono previste una serie di chicche, versioni inedite e live, che usciranno dilazionate nel tempo.
Forse parlare di disco è ormai desueto se non per i sopravvissuti che credono ancora nella musica, nel suo significato e nella sua forza. Non è fortuna è il “numero non lo so” dei dischi di Africa Unite, sono veramente tanti ed hanno richiesto in questi anni un lavoro continuo. La band non si è mai sciolta per fare poi delle “reunion” ed ha continuato a macinare concerti su concerti. Oramai anche di questi si è perso il conto.