#CuriamoGliIncurabili è questo l’hastag che è stato lanciato in rete negli scorsi giorni per sensibilizzare attorno alle gravissime problematiche che stanno interessando il Complesso monumentale. L’appello è partito per iniziativa dello scrittore Angelo Forgione, attraverso un video al quale hanno preso parte, oltre al direttore del Museo Arti Sanitarie – Ospedale degli Incurabili, Gennaro Rispoli, anche l’attore Patrizio Rispo, lo scrittore Pino Aprile e Gennaro De Crescenzo, presidente del Movimento Neoborbonico.
Come purtroppo sarete venuti a conoscenza, a seguito dell’ampliamento di una fessura apertasi nella Chiesa cinquecentesca di Santa Maria del Popolo degli Incurabili– dove lo scorso 24 marzo è crollata una volta di sostegno al pavimento dietro l’altare maggiore – è stata predisposta la chiusura della struttura ospedaliera, inclusa quindi la storica Farmacia settecentesca, di rara bellezza ed importanza. Per decisione del commissario straordinario dell’Asl Napoli 1, Ciro Verdoliva, sono stati chiusi i reparti di chirurgia, urologia, radiologia e il blocco operatorio e una ventina di pazienti sono stati trasferiti all’Ospedale del Mare. In più, sono stati sgomberati pure alcuni nuclei familiari residenti in una palazzina compresa nel complesso e ad essi sono stati forniti degli alloggi provvisori. A quanto pare, i cedimenti dell’area sarebbero dovuti a un sottostante garage abusivo – il che dà la misura di tutta la scandalosa incoscienza – e, in aggiunta, i problemi erano noti da anni. Ora, a guida dello stesso Verdoliva, un equipe si è attivata per adottare tutte le misure necessarie per la complessiva messa in sicurezza, per la salvaguardia dei preziosi beni artistici ed il trasferimento, già effettuato in una zona sicura dello stabile, delle opere e dei manufatti presenti nell’antica spezieria. Si pensi che sull’originaria scaffalatura in noce sono collocati 427 vasi in maiolica dell’epoca, opera dei fratelli Massa, gli stessi del Chiostro delle Clarisse di Santa Chiara.
La mattina del 10 aprile, è stato organizzato da Identità Insorgenti, Comitato Portosalvo e altre associazioni un sit in di cittadini per non restare inerti e richiamare l’attenzione delle istituzioni, a partire dal ministro ai Beni Culturali, Alberto Bonisoli, auspicando che finisca il rimpallo di responsabilità tra Comune e Regione.
È ovviamente una notizia che suscita grande indignazione e che rileva, ancora una volta, lo stato di abbandono in cui vessano importanti plessi storici del centro, incluso in zone Unesco. Quello degli Incurabili è realmente un patrimonio enorme, che in qualsiasi altro Paese d’Europa, da solo, richiamerebbe fiumi di turisti; un bene che, spiace constatarlo, non siamo stati degni di ereditare dal nostro glorioso passato.
Gli incurabili siamo noi, affetti da una malata decadenza culturale, da una malsana assenza di senso civico. Tuttavia, accettare passivamente questa spirale nella quale siamo precipitati sarebbe, a sua volta, patologico, e quindi cerchiamo di insistere sulla parte sana; cerchiamo di curarci, di essere in forze contro uno Stato assente e contro chi vuole relegarci perennemente in una narrazione negativa . Abbiamo il dovere di salvarci, di risorgere, per noi stessi e per i nostri figli.
Gli Incurabili siamo noi: salviamoli, salviamoci!