Dal 12 gennaio 2024 sarà disponibile “GUARDATE COM’È ROSSA LA SUA BOCCA”, il nuovo album per pianoforte e voce di Fabio Cinti e Alessandro Russo in occasione dei 50 anni di carriera di Angelo Branduardi. L’album è accompagnato dall’uscita del singolo “Fou de love” dal 12 gennaio in rotazione radiofonica.
“Fou de love” è un brano il cui testo è stato scritto da Pasquale Panella in un miscuglio di lingue (italiano antico e moderno, inglese, francese, spagnolo, esperanto), in dialetto (napoletano) e con espressioni inventate. In questo pezzo, come per altri presenti nel disco, è stata aggiunta una breve introduzione – sempre presa da un concerto di Branduardi -, per il resto la stesura è fedele all’originale. L’argomento della canzone, ovvero la disperazione d’amore, ha certamente influito sull’interpretazione.
Commentano gli artisti sul nuovo videoclip: “Con questo semplice video abbiamo voluto ricreare l’atmosfera che c’è quando io e Alessandro suoniamo e cantiamo le canzoni di Branduardi, questa volta sullo sfondo di pianoforti e altri strumenti antichi in questo strano liutaio di Padova. Insieme, la condivisione delle fasi di registrazione allo Studio2, che è sempre un momento di serio divertimento.”
Guarda qui il videoclip su YouTube: https://www.youtube.com/watch?v=6HNNyxv2r1k
Angelo Branduardi ha creato un genere personale rigenerando le tipiche atmosfere fiabesche ed epiche (medioevali, rinascimentali, celtiche…) grazie all’enfasi del cantato, agli arrangiamenti e alla scelta degli strumenti. Il tutto insieme ai riferimenti e alle costruzioni armoniche del passato. Quelle canzoni hanno però contenuti, una scrittura lirica e una metrica ben precise, spesso di forte impatto poetico.
Commenta Fabio Cinti a proposito del progetto: “Il mio intento è quello di far emergere questo aspetto affrancandole dalle personalità mia e di Branduardi e cercando nell’interpretazione pura (dove l’interprete è al servizio della canzone e non viceversa) proprio la poetica che sta nella scrittura, sia della musica che dei testi. A ricantare Branduardi – e vale per quel pugno di grandi cantautori italiani di cui fa parte – si rischiano due cose: l’emulazione (non solo vocale) o la “coverizzazione”, ovvero quel processo attraverso il quale ci si autorizza a fare proprie delle canzoni personalizzandole a piacimento, offrendo versioni spesso modeste e inferiori alle originali. Questo non accade nella musica classica, dove il rigore esecutivo della scrittura è essenziale e quindi imprescindibile. Il mio approccio vocale e quello pianistico di Alessandro Russo è proprio figlio di questo rigore.”
TRACK-LIST:
- Il dono del cervo (L. Zappa, A. Branduardi)
- Fou de love (P. Panella, A. Branduardi)
- Sotto il tiglio (L. Zappa, A. Branduardi)
- La luna (L. Zappa, A. Branduardi)
- Casanova (L. Zappa, A. Branduardi)
- Confessioni di un malandrino (A. Branduardi)
- La volpe (L. Zappa, A. Branduardi)
- Alla fiera dell’est (L. Zappa, A. Branduardi)
Ciao Fabio! Voglio farti davvero i complimenti, sono tua fan. Questo nuovo progetto, omaggio a Branduarti, “Guardate com’è rossa la sua bocca”. Come nasce l’idea di omaggiare questo grande artista italiano?
Allora, io ho conosciuto Alessandro Russo, questo artista con cui abbiamo fatto il disco, una quindicina di anni fa e da subito ci siamo trovati a condividere delle grandi passioni. Due su tutte sono state Battiato e Branduarti. Con Battiato abbiamo fatto tanto, ci sono state delle collaborazioni, Branduardi lo abbiamo sempre suonato in privato, a casa mia, a casa sua, durante le prove, finchè un giorno ci siamo detti: queste canzoni vengono particolarmente bene, perchè non farci un disco? Proviamo a lavorarci un pò su, facciamo uno studio un pò più approfondito, per cui abbiamo scelto una decina di canzoni e le abbiamo registrate e ne abbiamo scelte otto. Poi ci siamo accorti che nel 2024 cadeva l’anniversario dell’uscita del primo disco di Branduardi e quindi è coinciso con l’uscita.
Tu hai conosciuto Angelo?
Si mi è stato presentato da Elisabetta Sgarbi e Fabio Zuffanti e siamo stati a cena assieme, ha ascoltato il disco, è stato un gentiluomo, gli è piaciuto molto, è stata una bella serata, è una persona molto raffinata, con una cultura di un certo tipo.
Credi che in Italia gli venga dato il giusto riconoscimento come artista?
Mah io credo di si, è molto famoso e ci sono una sua manciata di canzoni che conoscono anche i bambini, come “Alla fiera dell’Est”, la conoscono persino le piante. E’ chiaro poi che è un artista degli anni ’70 e ha avuto molto successo negli anni ’80-’90 e adesso c’è un pò un cambio generazionale però vedo che i suoi concerti son sempre gremiti, i suoi dischi funzionano sempre. Oggi poi abbiamo anche una visione un pò appannata a causa dei social: chi è ai concerti spesso non segue i social e viceversa, c’è chi continua a seguire le strade tradizionali di comprare i dischi e andare ai concerti.
Però l’industria discografica ormai vive di social…
Si, decisamente, anche se più per i ragazzini: il 50enne non ha interesse a mettere like alla pagina di un artista, preferisce andare a un concerto, che poi sono quelli che spendono più soldi, perchè lavorano…
Soprattutto i concerti li vedono live e non tramite il cellulare…
Tante volte le persone partecipano ad eventi per dimostrare che ci sono stati
Com’è confrontarsi con un grande artista, ancora in vita?
In realtà non ti confronti molto con gli artisti, ma con l’opera e nella fattispecie con quelle 8 canzoni. E il modo migliore di confrontarsi, non è quello di fare delle cover, ma bisogna diventare interpreti della canzone, io devo fare in modo da essere un mezzo per trasferire tutte le emozioni che sono contenute già in quella canzone. Io sono molto rigoroso quando faccio l’interprete di musica classica, altrimenti diventa come una serata in spiaggia si prende la chitarra e si suona “Albachiara”. Qui, invece c’è uno studio rigoroso di tonalità, di melodia, armonia, ritmo che non è per niente fare una cover, ma un’interpretazione, così come un musicista di musica classica col pianoforte.
Senti tu hai fatto tante e grandi cose: premi, collaborazioni, omaggi, tributi e inediti. Quale progetto ti ha stimolato di più?
(Ride) Quello nuovo, ma anche le collaborazioni con Morgan, con Battiato, diciamo che le più belle sono quelle senza forzatura. Tutto ciò che è stato forzato non è mai riuscito bene. Invece, quando ho fatto “La voce del padrone” mi son messo lì, non avevo voglia di fare dischi di inediti e mi sono messo a giocare con gli arrangiamenti, e quando lo hanno sentito i discografici mi hanno detto, “Guarda, che è un prodotto eccezionale” e quando è uscito ho vinto anche la targa Tenco… Le cose più belle sono quelle che nascono per gioco, come fanno i bambini…
Cosa pensi della musica in Italia oggi? C’è qualche artista che ti piace?
Qualcosa di buono c’è sempre, credo che però un pò com’è successo alla fine degli anni ’80 stiamo vivendo un periodo un pò di avvallamento, cioè succedono talmente tante cose che le cose buone sono sempre un pò meno delle altre e quando ci sono tante cose, le cose brutte sono tante. Quindi stiamo vivendo un periodo di confusione, di nuovi generi e si stanno creando nuove strade per cui io credo che alcuni generi lasciano il tempo che trovano e finiranno per essere dimenticati. Per esempio quello che resterà di questa epoca sarà Paolo Benvegnù.
Parliamo di date: hai un tour in programma?
Lo stiamo preparando, sicuramente in primavera qualcosa accadrà!
Noi ti seguiamo e ti verremo a sentire.
BIO
Fabio Cinti è un musicista, cantautore, autore,
È del 2011 – a 33 anni, dopo la lunga formazione filosofica e musicale – il suo esordio discografico con “L’Esempio delle Mele”, dove già compaiono i nomi delle collaborazioni maturate nel tempo. Su tutte spiccano quella di Morgan e Pasquale Panella, autore del testo di un brano.
A seguire, nel 2012, “Il Minuto Secondo” e nel 2013 “Madame Ugo” – In quest’ultimo, uscito per Mescal e prodotto da Lele Battista, compaiono altre due importanti collaborazioni, quella con Franco Battiato, autore di un inedito (“Devo”), e con Paolo Benvegnù -.
Nel 2014 “Tutto t’orna”, album che contiene una raccolta di undici canzoni tratte dai tre dischi precedenti riarrangiate per quartetto d’archi, pianoforte e chitarra acustica, sotto la direzione del M° Carlo Carcano.
L’anno seguente esce “FQ”, un ep di cinque tracce elettroniche/sperimentali.
L’album successivo (2016) sarà prodotto da Paolo Benvegnù: “Forze elastiche”. Anche qui compaiono alcune collaborazioni, su tutte quella di Nada, a cui è affidata l’interpretazione di un brano.
Il 27 aprile del 2018 esce La voce del padrone – un adattamento gentile: il capolavoro dell’1981 di Franco Battiato viene eseguito in un adattamento per quartetto d’archi, pianoforte, voce e cori. L’album viene accolto con forte entusiasmo sia da parte della critica che del pubblico, tanto che Fabio Cinti vince la prestigiosa Targa Tenco 2018 nella categoria “Interprete di canzoni”.
Il 24 aprile del 2020, in pieno confinamento da pandemia, decide di far uscire comunque il nuovo album: “Al blu mi muovo”, accolto molto favorevolmente dalla critica.
Inoltre: Fabio Cinti è stato producer al fianco di Morgan per sette edizioni di X- Factor. Ha già scritto musiche per il teatro (le ultime, per lo spettacolo di Gabriella Greison – fisica, divulgatrice, scrittrice e attrice – tratto dal suo romanzo “Ucciderò il gatto di Schrödinger” – Mondadori -, per la regia di e con Marco Caronna) e per alcuni cortometraggi, tra cui Argos di Fabio Bagnasco.
A Fabio Cinti è dedicata una monografia di Studio XXXV Live in onda su SKY Arte e, sullo stesso canale, partecipa a assieme a Morgan alla monografia su La Voce del Padrone per la serie “33 giri – Italian Masters”.
Nel 2021, in occasione dell’anniversario del La voce del padrone, è stato chiamato a interpretare Battiato con l’Orchestra della Magna Grecia e con la band originale di Battiato, composta da Angelo Privitera e Il Nuovo Quartetto Italiano.
Sempre nel 2021 partecipa a Invito al viaggio – Concerto per Franco Battiato all’Arena di Verona; canta, insieme a Morgan, il brano Segnali di vita (il concerto diventerà un album per la Universal, un film, e, insieme alle interviste nel backstage anche delle prove, una serata-evento ideata e diretta da Pif, “Caro Battiato”).
Nel 2022, un nuovo studio (solo dal vivo) su Franco Battiato, ideato e eseguito insieme al pianista Arturo Stàlteri, si chiama Incantate e ripropone per pianoforte e voce dieci brani del cantautore siciliano scritti insieme a Giusto Pio per le interpreti femminili (Milva, Giuni Russo, Alice e Sibilla) e mai cantate da lui.
Alessandro Russo è un pianista e compositore nato a Stoccarda, di origini calabresi e bolognese d’adozione.
Si laurea al DAMS di Bologna con una tesi sul cinema di Franco Battiato. Di lì a poco inizia la collaborazione con Fabio Cinti, sia dal vivo che in studio (suona e arrangia in Il Minuto Secondo, Madame Ugo, Tutto t’orna).
E, nel 2013, lo accompagna in apertura ad alcuni concerti dell’ “Apriti Sesamo Tour” di Franco Battiato.
Nello stesso anno esce il suo primo album, prodotto dallo stesso Cinti, “Assediati dall’esercito russo e cinti dalle mura, guardavamo il cielo” (Blume).
Il suo brano “Qualcosa di cui ho bisogno”, scritto assieme a La Tarma, entra nella colonna sonora originale della fiction Rai Uno “Tutto può succedere” (Cattleya).
Nel 2018 pubblica il suo secondo album “Escher on the beach”, prodotto dal M° Marco Biscarini, con il quale scrive il brano “Ricordi”, per la colonna sonora originale del doc-ufilm “Bologna ‘900” del regista Giorgio Diritti. Sempre con Marco Biscarini, in qualità di pianista interprete/esecutore, partecipa alla colonna sonora del docu-film su Carlo Cracco “Cracco Confidential” (Discovery Italia, 2018) e al film “Il Vegetariano” (2019) di Roberto Sanpietro.
A maggio del 2021 pubblica il singolo “Where The Wave” (DistroKid) in collaborazione con il cantautore statunitense Benoit Pioulard e prodotto da SINK.
A settembre del 2021 pubblica il terzo album “Songs from the Ponds”, una raccolta di 13 nuove composizioni originali per pianoforte, nata e registrata durante il lockdown.
“GUARDATE COM’È ROSSA LA SUA BOCCA” è il nuovo album per pianoforte e voce di Fabio Cinti e Alessandro Russo in occasione dei 50 anni di carriera di Angelo Branduardi disponibile dal 12 gennaio 2024.
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