Nel film “Io e Annie” Woody Allen scompare dal bel mezzo della festa che la sua compagna sta dando col meglio del gotha culturale e artistico di New York.
Dopo tanto girovagare lei lo trova chiuso nella stanza immerso nella TV che trasmette i suoi amati Knicks, e gli chiede: ma cosa c’è di tanto affascinante in due branchi affetti da gigantismo che cercano di infilare la palla dentro un cesto?
Ecco: la risposta, se proprio volete saperlo, non la so. Ma so che adoro il basket.
Quel parquet in legno delimitato da archi, lunette, cerchi e semicerchi, anelli sospesi a 3,05 da sempre esercita su di me un fascino inversamente proporzionale alla mia altezza e all’abilità con la palla a spicchi; e questo da un lato è un sincero cruccio, ma dall’altro non frena la mia passione di tifoso, che ci ha portato in migliaia a piangere di gioia per l’unico trofeo del Napoli Basket sollevato negli ultimi 30 anni, quella Coppa Italia vinta a Forlì nel 2006.
Oggi però voglio dedicare queste righe a chi il basket lo ama in una maniera così concreta e tangibile da averlo reso fruibile a migliaia di ragazzi, gratis in tutta Napoli.
Parlo di Giancarlo Garraffa, anima e mente dei Charlatans.
I Charlatans sono un gruppo di sciamannati, amici da tanti anni, che coltivano la loro passione per il basket correndo (correndo…) lungo i parquet di mezza Italia con numerose sortite europee (Spagna, Olanda, Irlanda, Inghilterra, e non finisce qui).
I Charlatans sorgono come Associazione nel 2012 (ma il gruppo è sorto molti anni prima), e per alcuni anni l’attività si “limita” ai tornei, finchè..
Finchè ad un certo punto Giancarlo, siciliano trapiantato da anni a Napoli, uno che al canestro da del tu (a volte non ricambiato, ma questo è soprattutto un problema di educazione del canestro, va detto), decide di imprimere una svolta sociale al progetto Charlatans.
Nasce così “Un canestro per amico”, un’iniziativa a scopo benefico ideata insieme alla ONLUS Darefuturo.
Il progetto prevede l’installazione di diversi canestri nelle città di Napoli e di Pozzuoli, in luoghi pubblici o accessibili al pubblico, per consentire la diffusione e la pratica dello sport ed in particolare della pallacanestro.
Due anni fa l’inaugurazione del primo “Charlaplayground”, con testimonial d’eccezione un grande amico dei Charlatans come Federico Buffa, il grande giornalista di Sky che da anni alterna la sua attività televisiva a quella di storyteller in giro per i teatri di tutta Italia (a proposito, a marzo il suo tour toccherà Napoli con “Il rigore che non c’era”).
Da allora, 15 canestri che hanno invaso di spicchi arancioni Napoli e Pozzuoli, ragazzi a tutte le ore del giorno (e se andate a Pozzuoli anche di notte), e un successo che ha visto altri comuni italiani seguire la spinta e il buon esempio dei Charlatans.
E adesso, mentre quasi tutti i quartieri di Napoli stanno ottenendo il loro canestro nuovo, i Charlatans guardano avanti. Due i progetti che stanno animando le giornate di Giancarlo, Enzo, Pasquale, Nello, Maurizio e gli altri ragazzi.
Il primo, in collaborazione con Desportibus, prevede un coach gratuito a disposizione su ciascuno dei playground; il secondo è la sinergia col “Napoli bask-in asd”, l’associazione di Stefano Argento che mira a radicare anche a Napoli il bask-in, basket inclusivo, una disciplina che prevede squadre composte da normodotati e disabili giocare a basket, ed ognuno dei partecipanti è chiamato ad esprimere il proprio potenziale grazie ad un regolamento che protegge le abilità di ciascuno.
Se non è il bello di Napoli questo..
Ma è tutto così perfetto il mondo dei Charlatans di Giancarlo?
Quasi. Servono fondi, serve l’appoggio concreto delle istituzioni, e c’è un canestro da risaldare a MonteDonzelli che rende il playground locale inagibile da qualche mese; con un poco di pazienza la situazione si risolverà. Giusto un poco però, non lasciamo sempre Napoli in mano agli uomini di buona volontà.