Dopo le “fatiche” del Comicon tornano le interviste “istituzionali” su Senzalinea.it, oggi si ricomincia con la cosplayer veneta Jessica, bene, iniziamo subito!

Parlaci un pò di te
Mi chiamo Jessica, in arte Kameiliya (o Tsubaki), ho 19 anni e sono del Veneto, per la precisione di Padova. Non c’è molto da dire riguardo me, alla fine sono una ragazza molto semplice, molto più di quel che può sembrare, e ammetto di essere un po’ spaesata riguardo a cosa dire perciò…Cominciamo!
Mi piace leggere, in particolare amo i libri Fantasy, mi ha sempre affascinata quel mondo dal momento che è una buona scusa per evadere dalla realtà, e chi non lo vorrebbe? Magari dopo una giornata stressante, qualche avvenimento sgradevole, perché non perdersi tra le pagine di un libro che può farti essere chiunque in qualsiasi istante? Posso essere l’eroina, l’antagonista, posso essere la maga che salva tutti o la stronz@ che li uccide; perdermi tra un libro mi è sempre piaciuto sin da quando avevo 6 anni e non a caso questa mia passione si è tramutata appunto anche nel scriverli, ma ahimé non credo di riuscire ad avere molto successo con la scrittura. Mi piace anche disegnare, e preparare dolci (non a caso ho studiato pasticceria per tre anni alle superiori) e ora sto risparmiando il più possibile con un piccolo lavoretto in pizzeria, per lo meno fino a quando non si troverà qualcosa di migliore naturalmente. E che dire, l’ho detto che sono una ragazza semplice, e come dico sempre sono quel che sono senza alcuna maschera o finzione. Sono quella ragazza semplice e innocente che si affeziona alle persone troppo in fretta, a volte, e per le quali magari ci resta pure male, ma ho anche la determinazione di rialzarmi ogni volta. Mi piace essere così, e sicuramente non mi cambierei per nulla al mondo.
Da quanto tempo fai cosplay e quali hai realizzato fino ad ora?
Faccio cosplay dal 2014, avevo appena 15 anni quando ho iniziato e devo ammettermi di essermela veramente data alla pazza gioia, ho creato molti cosplay, anche se erano abbastanza semplice. Non li elencherò tutti perché sono davvero tantissimi ma posso dire che i miei primi cosplay sono stati rispettivamente Sdentato da Dragon Trainer (lo portai alla mia prima fiera assieme alla mia migliore amica Denise, in arte Christa Sataniem) e Deidara di Naruto sempre portato assieme alla mia amica. Col tempo poi mi sono dedicata ad altre serie: ho portato diversi cosplay di Fairy Tail, e My Hero Academia, mi sono spostata ad anime anche un po’ meno conosciuta e ho portato Atsushi Nakajima da Bungou Stray Dogs, Maka Albarn da Soul Eater, per poi da qualche mese convertirmi anche a qualche videogioco che personalmente ho amato: tra questi amo particolarmente Rikku e Prompto da Final Fantasy e Nerone da Fate Grand Order. Ce ne sarebbero altri, ma sono davvero tantissimi, e non finirei mai di elencarli tutti.
Come hai scelto il tuo nickname?
Il mio nickname sostanzialmente sarebbe Kameiliya, ma FB non accettava nomi strani così ho optato per la sua variante giapponese Tsubaki.
Come si può vedere su qualsiasi traduttore online Tsubaki (o Kameiliya in cinese) significa appunto Camelia, che oltre ad essere uno dei miei preferiti come fiore ha anche un bellissimo significato. Lo spiego da cosa è nato:
il significato più importante attribuito alla Camelia è il sacrificio. È un pegno e allo stesso tempo un impegno ad affrontare ogni sacrificio in nome dell’amore. Personalmente non ci trovo un fiore più adatto per un cosplayer.
Il cosplay è amore, passione, dedizione, ma prima di tutto “sacrificio”, sia questo a livello di tempo o a livello economico si tratta pur sempre di un sacrificio. Una caratteristica assai importante per un cosplayer.
Ecco pure io, come chiunque, ho fatto diversi sacrifici per il cosplay e continuerò a farli perché sono del parere che una passione debba essere coltivata fino in fondo e debba essere in grado di darti piene soddisfazioni.
E qui ci possiamo ricollegare al significato simbolico della Camelia, che spesso viene accomunata a quelle persone solide, di spessore, che non vacillano durante il loro cammino, bensì proseguono senza indugi per la propria strada. Ed è un po’ quello che faccio io. Riscontro diverse difficoltà nel creare i miei cosplay, magari a volte un pezzo non viene come vorrei ma non mi arrendo, continuo a tentare e tentare, e alla fine del risultato ho sempre moltissime soddisfazioni. Non parlo solo dei complimenti come “oh mio dio sei uguale al pg”, ma apprezzo soprattutto chi è estraneo a questo mondo che semplicemente si ferma a chiedere spiegazioni e si esprime con un semplice “complimenti” oppure “sei davvero molto bella”. Ma mi sono dilungata abbastanza, ad ogni modo il nick Kameiliya è nato semplicemente dall’unione di uno dei miei fiori preferiti col suo bellissimo significato.
A quale cosplay che hai realizzato sei più legata?
Sono legata in genere a tutti i miei cosplay senza fare distinzioni perché in ognuno metto del mio. Moltissimi miei cosplay hanno dei soprannomi legati alla loro realizzazione, il che li rendono ancora più vicini a me e ne sono davvero felice. Ma se proprio devo sceglierne uno, o qualcuno, direi di poter elencare i seguenti: Rikku e Prompto di Final Fantasy, Ochako Uraraka e Ibara Shiozaki da My Hero Academia, Aries di Fairy Tail.
Però se devo essere onesta, il cosplay a cui resterò sempre molto molto legata, sebbene sia qualche anno che non lo porto più, resterà sempre il mio adorato Deidara da Naruto. Quel cosplay ha visto la nascita della mia “carriera” da cosplayer, ci sono sentimenti legati a quel personaggio che personalmente non me la sento di accantonare, anche perché grazie a quel cosplay ho conosciuto moltissime persone, e con queste ho creato bellissimi ricordi a cui non voglio rinunciare.
Realizzi da sola i tuoi cosplay o preferisci comprarli/commissionarli?
Questa è una bella domanda. Allora parto sempre col principio che farseli sia di gran lungo più soddisfacenti, e tendo sempre a farmeli da sola.
Premetto di non aver mai fatto una scuola di taglio e cucito, né ho mai avuto qualcuno che potesse insegnarmi. Certo mia zia ha fatto la sarta, ma non ha mai avuto la passione né il tempo e la voglia per insegnarmi, ma come si fa sempre dai grandi maestri, ho rubato i trucchi dei mestiere.
Non so fare un cartamodello, e lo ammetto con orgoglio, tutti i miei cosplay li realizzo senza un manichino, provando tutto direttamente sul mio corpo e sono comunque molto belli, almeno per quanto possa valere il mio parere.
Per le parrucche ammetto di non aver avuto nemmeno la possibilità di studiare o fare corsi per parrucchieri, ma non smetterò mai di dar la gloria di ogni mia parrucca a mia madre che con molta pazienza le acconcia e perde del tempo per aiutarmi, insegnarmi e dedicarmi del tempo prezioso per condividere con me questa passione. Quindi in sintesi, sì me li faccio io, ma valuto anche le convenienze. Preferisco risparmiare, se possibile, e non usare materiali ultra-mega costosi perché appunto non me lo posso permettere.
Faccio quel che posso, e non oso fare il passo più lungo della gamba se ciò non mi è concesso. Ovvio che se a livello economico posso risparmiare acquistandolo non nego di comprare anche i cosplay, magari perché la stoffa ha delle stampe particolari che non riesco a reperire o perché un determinato pezzo non lo so fare, allora preferisco acquistarlo. Quindi diciamo che faccio entrambe le cose: sia li faccio che li acquisto.
Cosa pensi si ci ha fatto una scelta diversa dalla tua?
Penso che ognuno sia libero di scegliere la propria strada: se sceglie di acquistarlo o di farselo è liberissimo di farlo. E di certo io non sono nessuno per criticare le scelte altrui. Come si suol dire: non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te, io per prima non voglio criticare né dire qualcosa a qualcuno appunto perché ho la speranza che nessuno lo dica a me.
Quindi per rispondere alla domanda, non penso assolutamente niente se non che è libero di scegliere da solo quello che più preferisce.
Hai un “dream cosplay” o un progetto che hai particolarmente a cuore?
Ho tantissimi dream cosplay, troppi a dire il vero. Uno di questi inizierò a lavorarci a breve perché ho la speranza di riuscire di portarlo a rimini e sarà Ozymandias dal gioco di Fate Grand Order che porterò assieme ad una mia carissima amica a cui tengo molto. Poi resterànno sempre nei miei dream cosplay come Erza the Knight da Fairy Tail, Lenessia El Orte Cowen da Log Horizon e A2 da Nier Automata. Per restare anche coerente alla mia passione per la lettura uno dei miei dream cosplay è anche Dubhe dalle Guerre del Mondo Emerso scritto dalla mia autrice preferita Licia Troisi, ho anche la speranza di portarlo a Lucca e di poterla incontrare in cosplay di questo pg che personalmente ho amato follemente.
In quale cosplay invece, non ti vedresti proprio?
In realtà chiunque mi conosca sa con certezza che io dico di non piacermi in nessun cosplay che ho fatto, ma questo perché io non ho affatto autostima e mi ostino a non vedermi, ma se dovrei etichettarne uno direi proprio qualsiasi pg di Jojo, sono tutti degli armadi oltre al fatto che la serie in sé non mi è mai piaciuta realmente (e qui mi aspetto le urla e le critiche di tutti i fan della serie). Quindi sì ecco, diciamo che non mi vedrei da nessun pg di Jojo.
Secondo te è giusto guadagnare con il cosplay?
Parto col presupposto che far diventare una passione il proprio lavoro è sempre stato il mio sogno. Ci ho sempre sperato con la scrittura e dico di sperarci anche col cosplay, ma sono anche una ragazza coi piedi per terra e so che questi magari saranno solo sogni e non arriverò mai ai livelli di poter vedere gente che sarebbe disposta a pagare il biglietto di una fiera per vedermi o anche solo comprare delle stampe delle mie foto. Però non lo trovo sbagliato, ovviamente se ciò viene fatto assolutamente in regola e tutto non ci trovo nulla di male a guadagnare qualcosa attraverso una passione.
Alla fin fine scusate gli scrittori non hanno la passione di scrivere? Non ci guadagnano coi libri che vendono? Gli artisti non guadagnano per i loro disegni? Di certo non te li regalano o te li tirano dietro, sono la prima a dire che è giusto pagare per un ottimo lavoro. Perciò la mia domanda è: è sbagliato voler guadagnare anche con il cosplay? Alla fine è una forma d’arte, a mio avviso, e come tale un cosplayer è l’artista del suo costume. Perciò ritengo che arrivare a guadagnare sia perfino bello, e ti da il modo di crescere e di essere supportata da persone a cui piacciono realmente i tuoi costumi.
Ultimamente si parla molto degli original, secondo alcuni snaturano il senso del cosplay, tu come la pensi?
Assolutamente no. Io sono la prima ad ammirare chiunque abbia il coraggio di creare un original dando sfogo alla propria fantasia e con quello che può fare giustamente. Ammiro chiunque riesca a creare un personaggio dal nulla, con la propria fantasia, e scriverci dietro una storia e continuerò ad ammirarli perché credo di non essere capace a creare un original. O meglio, la fantasia ne ho abbastanza, ma sono molto critica con le cose di mia creazione, finirei col non essere mai realmente soddisfatta di quel personaggio. Perciò chiunque porti un original avrà sempre la mia più totale ammirazione, il mio supporto. Sono una fan sfegatata degli original, ammetto che quando ne vedo uno che mi affascina chiedo subito da cosa è tratto, se è stato ispirato a qualcosa, e se ha una storia, un nome, qualsiasi cosa dia a quel personaggio un’anima. Perciò non è vero che gli original snaturano il cosplay, creano solo un’altra faccia di questa passione alla portata di tutti.
Secondo te che impatto hanno avuto i social network nella diffusione del cosplay?
Direi che come ogni social network lo hanno diffuso e hanno permesso a molti di conoscere questo mondo facendo vedere che non è la classica “carnevalata” come tutti dicono. I social alla fine se usati per bene sono davvero buoni per diffondere qualcosa di nuovo, secondo me con il cosplay hanno avuto un buon impatto.
A quali eventi hai partecipato fino ad ora?
Ho fatto davvero molti eventi, ma mi sono limitata in gran parte agli eventi qui nel veneto e qualcuno in zona friuli. Tuttavia però partecipo tutti gli anni al Rimini Comix e il Lucca, che personalmente amo, e alla Cartoomics di Milano. Sono stata solo una volta al Romics, purtroppo, ma conto di tornarci di nuovo visto che come fiera mi era piaciuta davvero tantissimo.
Sei mai stata al Comicon di Napoli?
Purtroppo no, ma è tra le fiere che mi piacerebbe visitare in futuro quando ne avrò le possibilità.
Quali sono i tuoi prossimi progetti?
Allora i miei progetti per ora non possono farsi a lungo termine dal momento che non so se il lavoro mi permetterà di prendermi delle ferie prolungate.
Ma sicuramente Rimini conto di farla, e spero anche Lucca, poi magari ci saranno anche altre fiere più piccine prima, conto di andare al Piovix e al Bassano e chissà poi, lavoro permettendo. I miei progetti cosplay diciamo che li sto terminando, sono quasi tutti per Rimini e devo rimboccarmi le maniche come si deve se li voglio finire: “chi ha tempo non aspetti tempo”.
Ad ogni modo sto lavorando a diversi cosplay contemporaneamente.
-Mari Ohara Angel version da Love Live sunshine, ci sto dietro ormai da agosto e sinceramente ormai questo cosplay è diventato un’Odissea, troppi dettagli a cui badare, sono letteralmente stufa di vederlo lì ad attendere si essere concluso, ma sono fiduciosa, sto cominciando a vedere la luce al di là del tunnel finalmente.
– Nero Claudius Caesare da Fate Grand Order: sto ancora finendo la spada, dal momento che all’inizio l’avevo fatta un po’ sottile e tendeva ad essere troppo “ballerina” per i miei gusti, avevo il timore di romperla subito così sto cercando tutti i modi possibili e immaginabili per rinforzarla come si deve.
-Judal da Magi: ahimé questo cosplay devo ancora iniziarlo, ma sono fiduciosa del fatto che ho la parrucca a casa ed è già qualcosa. Non è molto complesso in sé, i pezzi sono semplici, ma è la quantità di cosa da fare: tra i bracciali, le gemme, il collare, il vestito e lo scettro… ho bisogno di tre vite per concludere tutto probabilmente.
-Ozymandias da Fate Grand Order: ultimo ma non meno importante è forse quello a cui tengo maggiormente per questo rimini. Sarà la prima volta che mi cimento coi bracciali di un’armatura e qualche pezzo tratto da questa, percui sarà una piccola prova per vedere effettivamente le mie abilità. In caso lo perfezionerò nel futuro, ma conto di riuscire a farlo bene e soddisfacente, anche se ancora ho dubbi amletici sul suo bastone irreplicabile. Ma ce la farò.
In più dovrei seriamente concludere i cosplay che ho accantonato perché non avevo fiere comode in cui portarli e per dare la precedenza a quelli con scadenza prossima, tipo Rimini.
Dovrei seriamente decidermi a finiri Yui di ALO e Loretta di Gangsta, oltre a dare una veloce sistemata al cosplay di Nagisa da Assassination Classroom…
Posso avere sette vite come un gatto, vero?
Hai qualche aneddoto particolare che ti è successo in ambito cosplay che vuoi raccontarci?
Non credo, almeno che non ci rifacciamo al fatto che, come detto poco fa, ogni mio cosplay ha un suo piccolo soprannome.
Se dobbiamo fare un’esempio il cosplay di Prompto per quanto semplice sia per me è “il cosplay delle bestemmie” solo per tutto il tempo perso a imprecare per i vari dettagli: disegnare da zero la maglietta con tutta la trama che aveva, attaccare ogni singola borchia una ad una, scrivere e disegnare ogni singolo stemma, e chi più ne ha più ne metta. Tutti i dettagli di quel cosplay mi hanno letteralmente fatto uscire di senno.
O ad esempio Mari, si chiama “l’Odissea” perché appunto sembra non voler mai finire, ogni volta che mi avvicino alla fine decisiva esce fuori qualche dettaglio che non avevo notato che posticipa sempre di più la data di scadenza.
Non sono veri e propri aneddoti ma sono sempre visioni divertenti del cosplay.
Hai mai partecipato a qualche contest cosplay?
Sì certo ho partecipato a diversi contest. Non sono una fan delle gare, lo ammetto, in genere partecipo di rado e se sono in compagnia visto che da sola mi verrebbe l’ansia a gareggiare. In genere preferisco godermi la fiera e non calcolare minimamente la gara, specie se la fiera in sé merita di essere visitata, però se capita l’occasione e prendo un po’ di coraggio mi cimento anche nel contest cosplay, si prova tutto nella vita.
Hai mai partecipato come giuria a qualche manifestazione?
Sì, ho presenziato come giurata in gare piccole più di qualche volta, è stata un’esperienza davvero fantastica, potersi confrontare con chi aveva sicuramente più esperienza di me, e poter vedere persone che meritavano di vincere un sacco di premi sfilare e gareggiare davanti. Mi piacerebbe ricreare quest’esperienza, magari in fiere più grandi, è stato davvero bellissimo.

from Owari No Seraph
PH: Gianluigi Iannace
Hai mai presentato un evento cosplay?
Una volta sì, devo dire che è stato divertente, per la prima volta potevo stare sul palco senza timore di essere giudicata o altro e potevo in qualche modo mettere a proprio agio i gareggianti più timidi ed incerti.
Sono bellissime esperienze che auguro a chiunque di poter riuscire a provare in futuro.

Hai mai partecipato ad eventi all’estero?
Purtroppo no, ma ne avrei avuto la possibilità di partecipare con un’amica. Avevamo vinto questa possibilità di poter andare all’anime expo di Parigi ma sfortunatamente fu tutto in un bruttissimo periodo: ero sotto esame di stato e le date coincidevano purtroppo con quelle del mio orale, per quell’anno ho dovuto rinunciare, ma conto di tentare almeno una volta, sarei davvero curiosa di vedere come sono gli eventi all’estero. Prima o poi riuscirò a parteciparvi, sono fiduciosa.
Le foto di Jessica sono di:

from Bleach
Ph: Stefano De Zan
Ecco infine i contatti social di Jessica:
Cure WorldCosplay: https://worldcosplay.net/member/630397
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•Facebook: https://www.facebook.com/Kameiliyacosplay/
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