Oggi Senzalinea intervista Chiara, una ragazza laziale i cui impegni personali a volte l’allontanano dal mondo del cosplay. Per darle nuova carica quale occasione migliore quella di mostrare ai lettori della nostra testata i suoi bellissimi lavori?
Ciao Chiara, parlaci un po’ di te.
Mi chiamo Chiara Di Berardo, in arte Kurichan, ho 19 anni e da quest’anno frequento la Vigamus Academy a Roma. I miei interessi sono il disegno e la scrittura, ai quali mi dedico quando ritaglio del tempo allo studio e alla realizzazione dei miei cosplay. Il cosplay più che un interesse lo valuto come una passione, quell’attività in cui dilettarsi per sfogare la propria vena creativa, quel qualcosa che un giorno si vorrebbe diventasse un lavoro.
Perché hai scelto il tuo nickname?
Kurichan è nato da una collaborazione. Dopo che delle mie amiche avevano insistito sul farmi aprire una pagina su Facebook, bisognava scegliere un nome con cui rappresentarmi, quel nome che avrebbe fatto pensare automaticamente a me. Le mie uniche pretese erano: un nome carino, veloce, facile da ricordare e con una rimembranza nipponica. A quel punto una mia amica dal nulla propose Kurichan, è lì che nacque il nickname ed io come Kurichan.
Quali cosplay hai realizzato fino ad ora?
La lista è lunga. Ho iniziato nel 2012 con Kyoko Sakura (Puella magi Madoka magica), mio primo cosplay che sono riuscita portare nuovamente quest’anno al Lucca comics con un gruppo completo di tutte le maghe! Dopo questo ne sono venuti diversi, dai più piccoli, come Izaya Orihara (Durarara!!!) e Izumi Sena (Love stage!), ai più complessi da contest, come Miku Hatsune da una fan art di Dark woods Circus. Inizialmente ho portato alle fiere più crossplay che altro, perché gli anime che principalmente seguivano pullulavano di personaggi maschili e mi trovavo meglio con il circolo di amici con cui fare gruppo, ma con il tempo questa statistica è cambiata. Ho fatto molto più caso ai personaggi che potevano valorizzarmi, votandomi così alla realizzazione di personaggi femminili, senza però venir meno al credo del sentirsi il personaggio che si porta, poiché senza questo sentimento fondamentale si finisce anche di perdere piacere nella realizzazione stessa. I personaggi che fino ad oggi mi hanno reso più soddisfazioni sono: Homucifer (Puella magi Madoka magica – The rebellion story) e Ladybug (Miraculous Ladybug), personaggi a cui sono molto legata e a cui non riesco mai a dire di no. In totale i cosplay realizzati fino ad ora sono sui 30-40, un numero di cui vado molto fiera.
A quale lavoro sei più legata?
Questa è una domanda a cui un cosplayer forse non vorrebbe mai rispondere, perché è normale essere legati a tutti i cosplay che si realizzano, altrimenti non avrebbe senso perdere settimane e mesi di lavoro dietro un costume. Però, se dovessi sceglierne uno, mi trovo “costretta” a rispondere Homucifer. Con lei ho affrontato molte avventure, sia in fiera con i contest, sia in famiglia, dato che questo cosplay tanto è grande necessita di più aiutanti per indossarlo e portarlo, diventando qualcosa di più di un cosplay, è diventato parte integrante della famiglia. Ogni volta che vogliamo metterlo nell’armadio e non tirarlo più fuori finisce che non possiamo dirgli di no, e lo riportiamo a qualche fiera, e spero che questa cosa si ripeta sempre!
Realizzi da sola i tuoi cosplay?
Ora sì. Inizialmente li realizzava mia madre, io guardavo, ma non imparavo. Per quelli più piccoli mi limitavo a comprare i componenti e nel caso in cui non potevo facevo gli occhioni dolci a mia madre. Questa cosa è nettamente cambiata da quando lei non ha avuto più tempo da dedicarmi, per cui gli occhioni dolci non servivano a nulla, avrebbe funzionato solo il rimboccarmi le maniche. Ora lei rimane una presenza costante nel mio realizzare cosplay, mi aiuta, mi guida e mi insegna, ma posso affermare che, sì, ora i cosplay li realizzo da me.
A quali eventi hai partecipato fino ad ora?
La maggior parte degli eventi in Italia, probabilmente, che siano fiere grandi o fiere piccole. Preciso che amo viaggiare per l’Italia e dato che anche i miei genitori partecipano e mi seguono in questa passione sono avvantaggiata, permettendomi di far forza su di loro per partecipare anche alle fiere più lontane, come Torino comics ed Etna comics (essendo io di Roma). Questo girare però include partecipare ai contest e spesso ho il piacere di portare a casa piccole soddisfazioni, come per le due citate prima: Miglior femminile a Torino comics e Menzione speciale all’Etna comics.
Hai mai partecipato al Comicon di Napoli?
Purtroppo no. Non mi si è mai presentata l’opportunità di scendere per il Comicon di Napoli, una delle fiere grandi che mi manca nel curriculum delle fiere visitate.
Progetti futuri?
Per questo 2017 si prospettano nuove fiere e non tanto italiane, quanto estere! Ho deciso a seguito di vari avvenimenti durante il 2016 di aprirmi più verso l’Europa per quanto mi sarà possibile, soprattutto in fatto di contest! Non mollerò le fiere italiane alle quali con piacere parteciperò insieme agli amici, ma appunto saranno più dedite al divertimento che ai contest. La prossima sarà Novegro, anche se nulla è confermato se non passo gli esami che terrò questa settimana (l’Università, questa grande incognita). Dal punto di vista cosplay invece sarà l’anno più produttivo per me! Circa l’80% se non più dei cosplay che porterò, per set o fiere che siano, li realizzerò esclusivamente io. Ammetto di essere un po’ in ansia, poiché è sempre un’incognita il risultato finale, ma, d’altronde, il modo migliore per imparare è mettersi in gioco ed io non posso proprio rifiutare questa sfida!
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