Torna alla vittoria il Napoli di Gattuso, ma oltre ai 3 punti portati a casa, della trasferta di Fiume contro i Croati del Rijeka c’è ben poco altro da salvare: gli azzurri si impongono in rimonta per 2-1 grazie ad un gol di Demme ed a un’autorete, al termine di una partita molto più sofferta e complicata del previsto.
Privi di Osimhen squalificato e con Insigne lasciato prudentemente in panchina insieme a Lozano, i partenopei hanno fallito totalmente l’approccio al match, giocando i primi 40 minuti in modo inguardabile: ritmi blandi, fase difensiva distratta ed approssimativa, centrocampisti mai in grado né di rifornire le punte né di garantire la necessaria copertura.
Chiudere sull’1-1 un primo tempo così sconcertante è stato un vero affare: curioso che l’autore del pareggio sia stato Demme, tra i peggiori in campo insieme al compagno di reparto Lobotka: i due, già mediocri presi singolarmente, sono improponibili come coppia di mediani in un 4-2-3-1, e c’è da augurarsi che Gattuso risparmi ai tifosi un obbrobrio simile in futuro.
Un altro protagonista in negativo è stato Koulibaly, semplicemente disastroso, a conferma che il centrale senegalese dev’essere sempre totalmente concentrato per poter rendere al meglio, cosa che nell’ultimo anno è mezzo è purtroppo capitata troppo di rado.
Il comprensibile calo dei croati ha consentito al Napoli di dominare la ripresa, anche se il gol vittoria è arrivato solo su autorete: servirà ben altro, però, agli azzurri per riprendere la marcia in campionato, già a partire dalla sfida di domani (ore 18) contro il Bologna di Sinisa Mihajlovic.
Per l’occasione Gattuso ritrova Osimhen, squalificato in Europa League, e con ogni probabilità lancerà il recuperato Insigne dal primo minuto, dopo il promettente finale di partita concessogli in Croazia.
Probabile anche l’impiego di Lozano, entrato bene nel finale a Fiume, in luogo di un Politano molto meno brillante rispetto a quanto mostrato in questo inizio di stagione.
Sarà interessante vedere quale sarà la coppia di centrocampisti messa in campo dal tecnico calabrese, visto che sia l’accoppiata “pesante” Fabiàn-Bakayoko che quella “undersize” Demme-Lobotka non hanno garantito il ritmo e le giocate di qualità necessarie: a questo punto appare intrigante una soluzione “ibrida”, con uno tra lo spagnolo ed il franco-ivoriano affiancato da Zielinski o da Elmas, per garantire una maggiore dinamicità senza pagare dazio dal punto di vista fisico.
Se fino ad oggi il Napoli ha mostrato troppe difficoltà contro squadre chiuse e restìe a concedere la profondità agli attaccanti azzurri, non è detto che questa situazione si ripeta contro i rossoblù domenica: Mihajlovic ama infatti un calcio propositivo, giocato a viso aperto, e non è un caso che sotto la sua guida i felsinei subiscano gol da ben 39 partite consecutive in campionato.
Questo atteggiamento ha prodotto partite spettacolari, anche se non sempre concluse con un risultato positivo, come la sconfitta per 4-3 contro il Sassuolo di 20 giorni fa o come la vittoria per 3-2 contro il Cagliari di Sabato scorso: bisognerà capire se l’ex tecnico del Milan rinuncerà a questo approccio per adottare una strategia meno congeniale alle caratteristiche del Napoli, o chiederà alla sua squadra di non snaturare il proprio stile di gioco.
Un’altra partita delicata attende gli azzurri all’inizio della prossima settimana, ma non verrà disputata sul prato verde: lunedì 9 Novembre è atteso infatti il verdetto della Corte Sportiva di Appello, sull’esito del ricorso presentato dal Napoli contro la sconfitta a tavolino comminata dal Giudice Sportivo, per l’ormai tristemente celebre match mai disputato dai partenopei contro la Juventus allo Stadium.
In settimana non sono mancati “rumors” relativi ad una decisione già raggiunta dalla Corte presieduta dal Prof. Piero Sandulli, senza peraltro riscontri più o meno fondati, e dunque non resta che attendere, sperando che agli azzurri venga concessa la possibilità di giocare questa affascinante sfida sul campo.
Nel frattempo, però, bisogna conquistare i tre punti al “Dall’Ara”, provando, stavolta, anche a convincere oltre che a vincere.