Trama: «In coda per l’Arca» è un omaggio al teatro pervaso di dubbi e umorismo, un gioco di doppi sensi in cui il lettore deve districarsi tra tanti stati d’animo che nascondono però un fraintendimento, svelato solo alla fine del libro. Gli autori ci propongono una tenera storia, dispiegata su un susseguirsi di brevi scambi tra i diversi personaggi, che richiama i dialoghi utilizzati nel fumetto. Due topi si trovano davanti a una lunga coda con diverse coppie di animali. Ascoltandoli parlare, sentono la storia dell’Arca di Noè: l’annuncio del diluvio, l’inondazione del pianeta, la costruzione dell’imbarcazione… I topi camminano tra orsi, rinoceronti, pellicani, farfalle, giraffe, coccodrilli, sempre più confusi, tra l’incredulità e l’ansia, soprattutto quando iniziano a cadere le prime gocce di pioggia. Finalmente, quando la fila si fa sempre più corta, si scopre il contesto della situazione. La cifra stilistica delle illustrazioni di Iris Samartzi si riconosce dall’uso del collage e la presenza di materiali poveri. I protagonisti di questo racconto emergono tra i cartoncini, le pagine giallognole dei giornali, i posti numerati e i ticket d’ingresso degli spettacoli. Il segno della matita e le macchie di colori evocano un paesaggio naturale dai toni soffusi.
Kalandraka
Recensione: Una coppia di topini innamorati vedendo gli altri animali mettersi in fila a coppie e bisbigliar,e s’incuriosisce e si aggrega al nutrito gruppo. Non capiscono, percepiscono che qualcosa sta per accadere. Saranno in tempo? Ma in tempo per cosa? Inizia a piovere e bisogna muoversi, ma per dove? E perché? Tra dubbi, paure e curiosità ascoltano i discorsi di alci, ippopotami e tartarughe e gli stralci di conversazione portano il giovane lettore a scoprire la storia dell’Arca di Noè. Si palpa l’attesa, non solo quella di entrare, ma anche quella del diluvio, la preoccupazione di ciò che sta per accadere, lo sgomento di rimanere in balia delle acque per quaranta giorni e quaranta notti, l’attesa della colomba che arriverà ad annunciare la fine dell’evento catastrofico.
I miei figli hanno giustamente pensato si trattasse di un albo illustrato narrante un tema biblico, fino ad arrivare al punto in cui, con grande stupore, si scopre che la fila era per assistere ad uno spettacolo teatrale dove tutti gli animali possono essere spettatori, non solo una coppia per ogni tipo.
Una storia che celebra il teatro come luogo di incontro, di aggregazione e che in tempi come il nostro pare solo un lontano ricordo nostalgico.
Le illustrazioni sono bellissime, accompagnate a collage che rendono tridimensionali le figure, fanno venir voglia di allungare le dita e sentire le fattezze di ogni singolo personaggio.
I vincitori della IX edizione del Premio Compostela, sono tornati in libreria con un grande omaggio al teatro, gioco di doppi sensi pervaso di umorismo.
Antonis Papatheodoulou (Pireo, Grecia, 1977) Ha studiato Animazione e Lingua e Cultura Spagnola presso l’Università Aperta della Grecia. Ha pubblicato più di 40 libri per bambini. Ha ricevuto il Children’s Book Award dalla rivista Diavaso nel 2011; il Greek National Picture Book Award nel 2011 e 2012, quest’ultimo con un’opera illustrata di Iris Samartzi; e l’Illustrated Book Award della sezione greca dell’IBBY. Cinque titoli della sua paternità compaiono negli elenchi di The White Ravens.
Iris Samartzi. Ha studiato grafica e design d’interni, nonché illustrazione per bambini. Lavora come illustratrice di libri per bambini e insegnante di disegno nell’istruzione primaria. Insieme al 10° Premio Internazionale Compostela per l’Album Illustrato, ha ricevuto, tra gli altri, il Premio Nazionale del Libro Illustrato dalla sezione greca dell’IBBY nel 2017, 2015 e 2012, quest’ultimo per un libro con un testo di Antonis Papatheodoulou. Una delle sue opere è anche nella Honor List dell’IBBY 2014.