Dal primo febbraio 2019 sarà vietato in India stringere accordi di esclusiva, come quello che consente alla sola Amazon di vendere i cellulari del brand cinese OnePlus. Allo stesso tempo, i gruppi online non potranno più vendere beni detenuti in India da loro controllate locali, ma saranno obbligati a tenerli in magazzino di gruppi indiani. Infine nessun produttore potrà più affidare una quota superiore al 25% di un proprio bene ad un singolo rivenditore, in arrivo restrizioni anche alle pratiche pubblicitarie e di marketing.
L’India prova così a limitare lo strapotere dei colossi internazionali delle vendite online, con una serie di norme protezionistiche sopratutto nei riguardi di Amazon e Walmart, che a maggio ha rilevato per 16 miliardi di dollari Flipkart.
Le nuove regole puntano a promuovere la crescita dell’industria indiana dell’e-commerce, C’è chi pensa che l’India stia seguendo l’esempio della Cina, dove politiche restrittive hanno sostenuto la crescita di gruppi locali come Alibaba e Tencent.
Fonte: Ansa