Impegni su due fronti per il Napoli nel decimo giorno di ritiro a Dimaro Folgarida.
Se, rispetto al solito, si è svolto il solo allenamento mattutino invece della consueta “doppia”, alcuni azzurri sono stati protagonisti anche di un simpatico confronto con i tifosi in piazza Madonna della pace a fine giornata.
La seduta del mattino è stata di carattere essenzialmente tecnico-tattico, con partitelle ripetute a campo ridotto sia con porte grandi che con porte piccole.
Mister Ancelotti ha provato soprattutto il 4-2-3-1 di beniteziana memoria, in realtà già utilizzato più di una volta nella parte finale della scorsa stagione.
Rispetto allo scorso anno va sottolineato l’impiego di Insigne non come seconda punta, ma come esterno di sinistra, ruolo che il capitano azzurro ha già ricoperto con ottimi risultati sia con lo stesso Benitez che con Sarri.
Oggetto delle attenzioni di Ancelotti sono stati in particolar modo gli schemi offensivi, con sviluppo dell’azione in ampiezza sulle fasce laterali.
Del nuovo acquisto, il terzino Di Lorenzo, e di Amin Younes le reti di maggior bellezza registrate nel corso dell’allenamento.
Anche questa seduta, come tutte le ultime nelle quali sono stati impegnati i titolari, è stata caratterizzata da elevata intensità e carica agonistica: a farne le spese è stato Lorenzo Tonelli, toccato duro da Zielinski in un contrasto e costretto a lasciare anzitempo il terreno di gioco.
Altrettanto impegnativa è stata la serata per Dries Mertens, Kostas Manolas e Lorenzo Insigne, che hanno partecipato all’incontro con i tifosi (appuntamento ormai fisso di ogni ritiro del Napoli a Dimaro) rispondendo senza esitazioni alle domande degli appassionati.
Mentre Mertens e Insigne, rilassati e a loro agio, hanno divertito il pubblico con battute e scherzi reciproci, a colpire i presenti sono state le risposte di Manolas, che ha mostrato grande personalità e sicurezza dei propri mezzi, qualità che risulteranno senz’altro utili in un gruppo che talvolta ha mostrato evidenti lacune in tal senso.
A chi gli chiedeva cosa provasse a giocare con il miglior difensore al mondo, ovvero Koulibaly, ha risposto di essere convinto di poter imparare qualcosa dal difensore senegalese, ma che probabilmente anche Kalidou potrà imparare qualcosa da lui; nè lo spaventa, a suo dire, sostituire Albiol, visto che già a Roma era stato chiamato a raccogliere la pesante eredità di Benatia.
“Mi sento pronto…sono nato pronto” la perfetta sintesi del pensiero del greco.
Particolarmente divertente il siparietto che ha coinvolto Insigne ed Ancelotti: dopo aver ascoltato Lorenzo affermare che il ruolo ricoperto in nazionale ne esalta le qualità, il mister si è finto un tifoso (“sono Carlo da Reggiolo…”) ed ha chiesto ad Insigne spiegazioni sulla risposta precedente.
Le risate del pubblico e di un imbarazzato Insigne hanno suggellato la distensione tra i due dopo alcune dichiarazioni di Ancelotti volte a responsabilizzare il capitano azzurro.
Mertens, oltre a ribadire l’amore per la maglia e la città e la volontà di restare ancora a lungo, magari battendo il record di reti di Hamsik, ha sottolineato come negli ultimi anni il gruppo abbia fatto tutto il possibile per vincere, e che probabilmente la squadra abbia ancora bisogno di alzare il proprio livello attraverso nuovi innesti.
Tutti e tre i calciatori hanno comunque assicurato che la squadra ha voglia di regalare finalmente un trionfo ai tifosi (“siamo disposti a tutto”, la risposta all’ultima domanda dei presenti) e che sia loro che il mister ed i compagni sono convinti che questa possa essere la stagione giusta per coronare il lungo inseguimento al sogno scudetto.
Jacques Pardi