Al grido di “Libertè, Egalitè, Fraternitè” giungiamo alla seconda tappa del giro d’Europa, in Francia.
La letteratura francese ha dato un contributo culturale determinante, attraverso titoli e autori che hanno fatto la storia. Da Sartre a Simone De Beauvoir, passando per Victor Hugo, Gustave Flaubert e Alexandre Dumas, senza dimenticare Céline, Camus, Queneau e molti altri.
L’influenza della letterature francese nel mondo occidentale è stata essenziale sin dal Medioevo (basti ricordare le Chansons de Geste) e, in particolare dal Seicento in poi, cosicché la Francia viene talvolta considerata come il “paese della letteratura”, pertanto è estremamente riduttivo segnalare un pizzico di libri, difficile è anche nominare solo alcuni grandi scrittori lasciando in ombra altrettanti.
Di seguito verranno riportati esponenti dei vari periodi letterari come simboli di quel movimento culturale.
MEDIOEVO
La Chanson de Roland
La Canzone di Orlando o Chanson de Roland, scritta tra il 997 e il 1130, è un poema epico appartenente al ciclo carolingio. Si basa su un piccolo avvenimento reale: la battaglia di Roncisvalle, avvenuta il 15 agosto 778, quando la retroguardia di Carlo Magno, comandata da Rolando, prefetto della Marca di Bretagna e dei suoi paladini, di ritorno da una spedizione in Spagna fu attaccata e distrutta dai baschi probabilmente alleati dei saraceni. La storia si svolge in sei giorni, la durata biblica della creazione: gli spazi e i tempi sono accorciati e bruciati, ovunque affiorano gli echi dei Vangeli. Un’opera da riscoprire poiché, come osserva Cesare Segre nell’introduzione, il lettore di oggi è forse più sensibile alla sapienza speculare dei parallelismi e alla delicatezza che affiora tra le maglie dell’austera tessitura eroica.
RINASCIMENTO
Gargantua e Pantagruel di François Rabelais
Solo oggi, forse, si può apprezzare appieno la modernità di Gargantua e Pantagruele: un capolavoro della letteratura rinascimentale dalla sorprendente molteplicità di episodi, digressioni, discussioni filosofiche e scientifiche, dalla ricchezza dell’invenzione linguistica e dalla satira dissacrante, che appunta i suoi strali su ogni dogmatismo. La visione violentemente realistica del mondo di un «sacerdote del riso».
BAROCCO
Il malato immaginario di Molière
Argan è un malato immaginario che trascorre il suo tempo a cercare malattie inesistenti. Cercano di approfittare di questa mania, la sua seconda moglie che vorrebbe essere nominata unica erede, i medici e il farmacista. La figlia Angélique ama Cléante, ma il padre vuole darla in moglie a Diafoirus, per avere un medico in casa. Toinette, la cameriera e Béraldo, fratello di Argan, lo convincono a fingersi morto: potrà così scoprire l’ipocrisia di chi lo circonda. Alla fine solo l’affetto sincero della figlia Angélique verrà premiato: potrà sposare il giovane che ama e Argan deciderà di diventare medico lui stesso.
ILLUMINISMO
Le 120 giornate di Sodoma di Marchese de Sade
Composto durante la prigionia del marchese nella Bastiglia fra il 1785 e il 1789, il manoscritto delle 120 giornate di Sodoma andò perduto il 14 luglio 1789, durante la presa della nota prigione parigina; passò in seguito fra le mani di diversi privati, giungendo alla pubblicazione solo nel 1904. Sade analizza e classifica in un crescendo ossessivo l’universo delle passioni e delle perversioni umane.
ROMANTICISMO
Eugènie Grandet di Honoré de Balzac
Pubblicato alla fine del 1833, è il primo dei suoi grandi libri e secondo molti anche il suo capolavoro. Al centro della narrazione il terribile papà Grandet, ex artigiano, che a seguito di una serie di riuscite speculazioni, diventa una delle persone più ricche e influenti della città di Saumur. Attorno al destino della figlia, Eugénie, persona di animo delicato e nobile, si intrecciano le trame cupide di due delle più grandi famiglie della città, che vorrebbero legare i loro destini con colei che presto diventerà una ricchissima ereditiera. Questo fino a quando non compare sulla scena Charles, figlio del suicida fratello di papà Grandet, il quale prima di uccidersi gli chiede di prendersi cura del figlio. Tra il giovane Charles ed Eugénie si intreccia immediata una passione, fino a che il giovane non decide di partire. Papà Grandet viene però a scoprire che la figlia ha regalato al cugino il piccolo tesoro che le aveva donato, e a quel punto decide di recluderla nella sua stanza. Dopo la morte del padre, il cugino ritorna ma, ignaro della fortuna che ha arriso alla giovane Eugénie, decide di convolare verso un mediocre matrimonio d’interesse con un’altra donna…
XX SECOLO
Lo straniero di Albert Camus
Pubblicato nel 1942, “Lo straniero” è un classico della letteratura contemporanea: protagonista è Meursault, un modesto impiegato che vive ad Algeri in uno stato di indifferenza, di estraneità a se stesso e al mondo. Un giorno, dopo un litigio, inesplicabilmente Meursault uccide un arabo. Viene arrestato e si consegna, del tutto impassibile, alle inevitabili conseguenze del fatto – il processo e la condanna a morte – senza cercare giustificazioni, difese o menzogne. Meursault è un eroe “assurdo”, e la sua lucida coscienza del reale gli permette di giungere attraverso una logica esasperata alla verità di essere e di sentire.
XXI SECOLO
Viaggio di nozze di Patrick Modiano
A Milano, nell’afa che opprime la città nei giorni prima di Ferragosto, una turista francese si suicida in una camera d’albergo. Jean, il narratore-protagonista, la conosceva. Si chiamava Ingrid Teyrsen. L’aveva incontrata in un mattino di un’altra estate, vent’anni prima. E molto tempo dopo sarà sempre d’estate – estate che per Jean è una condizione dell’anima, più che una stagione – che il protagonista deciderà all’improvviso di lasciare la moglie e il lavoro e sistemarsi in incognito in un albergo parigino, trascinato dall’impulso irrefrenabile a indagare su Ingrid e sulla sua vita. Nel 1942, durante la guerra, Ingrid e il suo compagno Rigaud si erano rifugiati in Costa Azzurra per sfuggire alle persecuzioni antisemite, fingendosi una coppia in viaggio di nozze. Nell’atmosfera rarefatta ed elegante di Juan-Les-Pins, mescolandosi ai villeggianti, i due dissimulavano la loro angoscia segreta. Nel corso di un itinerario che lo porta a vagare per Parigi, dalle periferie nebbiose e solitarie alle colorate stradine del quartiere latino, Jean ricompone i frammenti di quelle vite spezzate, abbandonandosi a un malinconico tuffo nel passato e nella nostalgia. Una straordinaria narrazione, delicata e struggente, immersa in uno stato d’animo in cui si fondono il vuoto e il rimorso, l’inesorabile scorrere del tempo e il perentorio richiamo della realtà.