Parlaci un pò di te
Allora il mio vero nome è Eleonora, molti me lo hanno chiesto da quando ho creato il mio pseudonimo, quindi ecco la prima rivelazione!xD Sto studiando per prendere la laurea magistrale in storia, dopo essermi laureata alla triennale in filosofia, per realizzare uno dei miei sogni, diventare insegnante. Ma nel contempo frequento una scuola di moda a Pontedera, amo la sartoria e non escludo in futuro di coltivarla a livello professionale. Vivo a Lucca da sempre ed oltre al cosplay ho molti (troppi) hobby, tra cui Dungeons&Dragons è quello a cui (se ne avessi) vorrei dedicare più tempo.
Da quanto tempo fai cosplay e quali hai realizzato fino ad ora?
Il mio primo cosplay è stato Clara Oswald da Doctor Who portato a Lucca Comics 2013, principalmente l’idea nacque dal mio ragazzo e da alcuni amici, perché sostenevano la mia somiglianza con l’attrice che la interpreta, Jenna Coleman (per me rimane più una somiglianza caratteriale con il personaggio che fisica xD). E’ stato molto bello poter far parte di quel fenomeno che nella mia città avevo sempre e solo osservato con ammirazione e da quel giorno ho aspettato con ansia il Lucca comics un po’ come si aspetta il Natale.

Poi nel 2016/2017 ho scoperto che c’erano molte altre fiere e una bella comunità di cui far parte e ho cominciato a fare cosplay anche durante l’anno con più impegno e costanza (e disagio, molto disagio). Per adesso penso di aver portato circa una ventina di cosplay per una decina di personaggi. Ho una passione per i personaggi anime definibili tsundere, in particolare la situazione mi è sfuggita di mano con Rin Tohsaka da Fate stay/night, di cui ho portato una cosa come 8 o 9 versioni, della serie io e la mia ossessione! Tra i personaggi che ho portato ci sono Kurisu Makise da Steins/gate, Andromeda dei Cavalieri dello Zodiaco, Lan Fan di Full Metal Alchemist, Chihiro dalla città incatata…

Come hai scelto il tuo nickname?
Innanzi tutto vorrei spiegare che io ho una vera fissazione con i nomi e i significati, quindi no, questa non è una di quelle tipiche storie sui nick name della serie “è venuto da se, l’ho digitato a caso ecc ecc”. Volevo fosse una sorta di gioco di parole che in qualche modo mi rappresentasse e alla fine sono venuta fuori con Tsuna Midori. Da quando ero piccola faccio sogni dove ci sono tsunami e sono sempre stata fissata con il fenomeno, pericoloso ma anche affascinante.

Quindi mi sono scelta il nome Tsuna e il cognome Midori (che è un cognome giapponese), per far si che “tsunami” fosse contenuto all’interno del mio nick. Il caso vuole che il nome Tsuna abbia un’assonanza con tsundere e quindi tutti i miei amici cosplayer hanno preso a chiamarmi tsun-tsun, o tsunderin. Alla fine a me va bene così, comunque mi chiamate sono sempre io!

A quale cosplay che hai realizzato sei più legata?
Il personaggio a cui sono più legata è senz’altro Rin Tohsaka, dentro una qualsiasi delle sue versioni ho passato le esperienze più divertenti e più belle, soprattutto grazie ai miei inseparabili amici del gruppo di Fate, a cui devo davvero tanto, se non fosse stato per loro non avrei mai avuto il coraggio di spingermi oltre le mie paure e i miei limiti.

Un altro costume a cui sono molto legata è Lan Fan, non solo per il personaggio ma anche perché ci ho messo veramente molta cura e molto amore nel farla e alla fine sono contenta di come sia uscita fuori! (cosa veramente rara per me)E anche con lei ho conosciuto delle persone meravigliose!
Realizzi da sola i tuoi cosplay o preferisci comprarli e/o commissionarli?
Tendenzialmente li realizzo da sola, a volte compro qualche cosa perché conviene sia per il risultato finale che per la spesa (fare cosplay ti insegna il vero significato del rapporto qualità/prezzo xD), ma quasi sempre faccio tutto io, sia la parte sartoriale che le prop e le armature, ma anche le parrucche e più raramente le scarpe.
Cosa pensi si ci ha fatto una scelta diversa dalla tua?
Al di là del banale “ognuno è libero di compiere le proprie scelte”, penso che questo hobby sia veramente un’arte a 360 gradi. Ci sono mille modi di essere un cosplayer, io ho imparato molto anche da cosplayer che non realizzano i costumi da soli ed in egual modo seguo molti che portano pochi cosplay ma fanno molte commissioni.

“Cosplay” è una sola parola che rappresenta molti mondi, molte persone e molte abilità e capacità differenti. Penso sia proprio questo il suo bello ed è senz’altro per questo che non mi annoia mai, c’è sempre qualcosa di nuovo da conoscere o qualcuno di interessante da scoprire.
Hai un “dream cosplay” o un progetto che hai particolarmente a cuore?
Uno? Meglio che non dica quanti dream cosplay ho! Senz’altro troppi. Di certo un progetto a cui tengo davvero tanto e che spero di riuscire a realizzare quest’anno è Jane Shepard di Mass Effect. Sono anni che vorrei cominciare a lavorarci, ma provo una sorta di timore riverenziale nei suoi confronti. So che non sarà mai perfetta e quindi procrastino e finisco per rinviare. E’ già tanto che ho provato a fare una prova trucco/istant!

In quale cosplay invece, non ti vedresti proprio?
Diciamo che mi è in generale difficile vedermi in cosplay di personaggi maschili. Però penso anche che il motivo per cui non riesco a vedermici sia che devo migliorare nell’adattarli a me sia con il trucco che con il resto.. penso che ciascuno di noi non dovrebbe mai rinunciare ad un progetto perché non ci si vede, ci sono sempre mille modi di adattare ciò che fisicamente non ci sta a pennello e renderlo comunque calzante al personaggio e a noi stessi.
Adattarsi è un’altra qualità che si impara con il cosplay, i casi piu estremi possono essere le versioni gender bender di alcuni personaggi magari troppo mascolini per una ragazza. Se si rispetta il carattere del personaggio e si desidera portarlo perché ci si sente che sia un personaggio adatto a noi, io penso che sia giusto sperimentare, trasformare e vedere cosa ne esce fuori.

Secondo te è giusto guadagnare con il cosplay?
Nel senso di vendere costumi? Direi assolutamente di si, il cosplay è un’attività come un’altra in questo senso, è giusto guadagnare con la fotografia? Con il disegno? Non vedo il problema. Se si tratta di avere ingaggi come cosplayer, anche qui, perché no? Il cosplayer è anche interprete del personaggio e quindi ruoli come quello dell’animatore o del figurante si sposano bene. Non vedo nulla di male a guadagnare da questo hobby come da qualsiasi altro hobby, io personalmente non penso che lo farei mai come mestiere a tempo pieno, ma conosco persone che lo fanno e alla fin fine è un lavoro come un altro.

Ultimamente si parla molto degli original, secondo alcuni snaturano il senso del cosplay, tu come la pensi?
Come ho detto prima, per me ci sono molti modi di essere un cosplayer. In generale penso che in un fenomeno come quello del cosplay, che tocca diverse forme di varie subculture (dagli anime e il giappone al fantasy, dal cinema e serie tv al videogame e molto altro ancora) sia sciocco tentare di dare definizioni precise e confini a un fenomeno creativo, che è quindi in continuo mutamento.

Io amo categorizzare e mettere tutto in ordine sotto precise cartelle, definire qualcosa ci da l’illusione di poterla controllare, quindi non fraintendetemi, non dico che non bisogna comunque dare dei nomi a varie forme differenti di una stessa arte, ma negare l’appartenenza di sottogeneri a quella che un tempo era una nicchia culturale ristretta non fermerà il cosplay dal diventare a certi livelli pop e quindi diffuso in molte altre forme rispetto a quelle a cui siamo abituati. Sarebbe come negare che alcuni generi di musica siano definibili musica. Oltre a questo a me gli original piacciono molto, anche io ne ho fatto uno, e grazie all’aiuto di un amico molto bravo, Andrea Cellai, che lavora il ferro, ho potuto avere un’esperienza in un officina da vero e proprio fabbro, che spero di poter presto ripetere. Adoro scoprire nuovi metodi e materiali!

Secondo te che impatto hanno avuto i social network nella diffusione del cosplay?
Sicuramente i social media hanno contribuito a rendere il cosplay più popolare. Il cosplay ha una componente visiva molto forte, chi si mette un costume ed interpreta un personaggio si esibisce, mostra il suo costume e sé stesso, direi che le due cose vanno a nozze. Senz’ombra di dubbio la comunità dei cosplayer grazie ai social esiste ogni giorno della nostra vita quotidiana, non solo durante le fiere.

Possiamo vedere sia le conseguenze negative che quelle positive, ma io voglio portare la mia esperienza, e vi dico che grazie ai social ho conosciuto molti dei miei amici in ambito cosplay e che grazie a questo riesco a stare in contatto con loro e a condividere passioni in comune con sempre più persone. Voglio sottolineare che credo molto nella necessità di una educazione all’utilizzo di questo mezzo, come ogni cosa che ha a che fare con il sociale ha bisogno di un indirizzo e di certe regole e spero tutti noi riusciremo ad imparare come usarlo al meglio strada facendo.

A quali eventi hai partecipato fino ad ora?
Ho girato molte fiere toscane. Al nord invece sono stata al Catoomics l’anno scorso e a Novegro quest’anno. Quest’estate sono andaga per la prima volta al Rimini comics. Tempo e soldi permettendo mi piacerebbe un sacco viaggiare per l’Italia e magari un giorno anche all’estero a caccia di fiere!

Sei mai stata al Comicon di Napoli?
No, ma me ne hanno parlato tutti benissimo, avrei voluto andarci quest’anno!Mi rifarò senz’altro l’anno prossimo.

Quali sono i tuoi prossimi progetti?
In generale mi trovate a quasi tutte le fiere toscane soprattutto ora in primavera che ve ne sono molte, la prossima settimana sarò ad un raduno di cosplayer a Lucca con il gruppo cosplay di Full Metal Alchemist, ovviamente come Lan Fan. Prossimi progetti cosplay? Molti, troppi. Ma sono abbastanza certa che quest’anno porterò una versione di Mulan un po’ particolare.

Hai mai partecipato a qualche contest cosplay?
No non ancora, ho intenzione di farlo prima o poi. Sono certa che mi piacerebbe soprattutto se in compagnia di amici, con qualche scenetta divertente!