La basilica di San Giovanni Maggiore è tra le più antiche e importanti chiese basilicali monumentali di Napoli. Situata all’omonimo largo nel centro antico della città. La struttura è rimasta chiusa per decenni a causa di lavori di restauro ed è stata riaperta nel gennaio 2012.
La concessione imperiale della libertà di culto, a partire dal celebre Editto del 313, rese possibile la costruzione di questa chiesa, quale luogo di culto all’aperto, ed ispirò anche numerose leggende circa i motivi della sua costruzione.
Una di queste antiche leggende racconta che Costantino avesse desiderato la costruzione della chiesa come ringraziamento per lo scampato pericolo ad un naufragio della figlia Costanza.
Probabilmente la basilica, costruita al tempo della dominazione bizantina di Belisario, era ricca di mosaici e cupole. Fu rimaneggiata in epoca normanna prima ed angioina poi. Le ultime importanti trasformazioni si ebbero per opera di Dionisio Lazzari che fu chiamato a ristrutturare la chiesa dal 1656 dopo un terremoto avvenuto nel 1635, che progettò anche l’attuale cupola e fu completato nel 1685. Successivamente sia le trasformazioni barocche che quelle settecentesche fecero sì che non rimanesse più molto del tempio originario. Altri terremoti nel 1732 e nel 1805 provvidero a far sì che la chiesa venisse più e più volte ristrutturata. Un ulteriore terremoto nel 1870 fece crollare la volta. La chiesa rischiò di essere rasa al suolo per dare spazio ad una piazza, ma nel 1872 si avviarono i lavori di ristrutturazione che terminarono nel 1887. Cento anni dopo, nel 1970, si ebbe un altro cedimento della volta che chiuse la chiesa per quarantadue anni. Fortunatamente si avviarono importanti programmi di restauro che portarono alla luce nel 1978 l’abside paleocristiana al di sotto del coro ligneo risalente al XVII secolo. Nel gennaio 2012 finalmente la basilica è stata riaperta grazie anche all’intervento dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia.
La Basilica Attualmente si presenta con una navata centrale e due laterali con nove cappelle laterali, cinque ambienti particolari e un transetto con due cappelloni ai lati.
Sulla controfacciata è raffigurata la Predica del Battista ai discepoli, santo cui è dedicata la chiesa, in un grande affresco di Giuseppe De Vivo del 1730. Il soffitto oggi si presenta in semplice legno a causa del crollo del 1970. Un’importantissima testimonianza dell’antico soffitto è presente nella prima cappella destra dove è visibile un suo prospetto, da cui possiamo affermare che presentava tre grandi raffigurazioni pittoriche, la centrale delle quali raffigurava il battesimo di Gesù. A causa dei ripetuti furti susseguitisi negli anni, si sono perse importanti opere
Secondo la leggenda questo è il luogo in cui è sepolta PARTENOPE, la sirena a cui è attribuita la fondazione di Napoli.
Indirizzo: Rampe S. Giovanni Maggiore, 80134 Napoli NA
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