- Trama: Eleonora lavora come dipendente in una casa farmaceutica, vive a Roma ed è sposata con Massimo. È una donna fiera, introspettiva, intelligente, alla ricerca di se stessa in seguito ad un periodo difficile. Cerca di ricomporre i pezzi di un puzzle, di un equilibrio che senza alcun preavviso si è rotto. In poco tempo vive l’esperienza di un aborto, si separa dal marito, perde il lavoro. La scelta di un cambiamento consapevole, lucido e ponderato, quella di rompere il legame matrimoniale con Massimo, si mescola e si fonde a cambiamenti invece inaspettati e subiti. In che modo affrontare la perdita, la crisi?
Città del sole Edizioni
- Recensione: Una lettura che si è rivelata altamente piacevole con uno stile veloce, asciutto e partecipe che ricorda molto Andrea de Carlo. I personaggi sono ben caratterizzati e le vicende avvolgono il lettore coinvolgendolo fino alla fine. Una storia che fortunatamente non cade in pietismi e patetismi, dove spesso la perdita di un figlio potrebbe avviare alla retorica ed alla tristezza. Forte è il senso di rinascita con tutto quello che comporta: dalla paura del nuovo e dello sconosciuto, ma soprattutto del diverso fino alla spinta di rimettersi in gioco in chiave nuova cercando di accettare un mondo che non ci appartiene. Una vita che Eleonora non ce la fa a vivere perché lei ama le comodità, ma è talmente affascinante e coinvolgente che si lascia trasportare. Lei che è così “cittadina” si ritrova a voler conoscere cosa significhi vivere in una comune, dove le emozioni non sono fasulle e le persone le leggono l’anima. Avevo il terrore di ritrovarmi di fronte ad un finale scontato e banale, ma anche su questo Daniela Orlando è stata brava, molto brava.
- Daniela Orlando: nata a Reggio Calabria nel 1962. Attualmente vive a Messina dove lavora come docente di formazione in Psicologia sociale e pubbliche relazioni con particolare riferimento alle dinamiche della comunicazione. Da sempre coltiva la passione per la scrittura. Nel 2009 ha pubblicato con Città del Sole Edizioni il suo romanzo d’esordio “L’età imperfetta”, accolto con favore da pubblico e critica.
INTERVISTA
- Oltre che de “La luna nel mezzo”, lei è autrice anche de “L’età imperfetta” che ha riscosso un gran successo. Come nascono i suoi libri?
Le mie storie nascono dalla mia storia. Tutto quello che racconto nasce dall’osservazione: di quanto ho dentro e di quanto c’è fuori. Sono un’osservatrice delle dinamiche umane, principalmente perchè passo molto tempo ad osservare me stessa. E osservando, ascoltando, prestando attenzione a ciò che sento e che vedo, piano piano nasce un personaggio che ha una sua vita e si interfaccia e relaziona. Così accade, senza particolare preavviso, ed è molto emozionante.
2. Dal suo romanzo di esordio hanno tratto anche un film con un cast d’eccezione. Ci parli di come ha accolto la notizia, di come si sente una scrittrice nello scoprire che le sue parole verranno tramutate in immagini.
Ovviamente la notizia mi ha sorpreso, tanto più che il romanzo in questione compie giusto dieci anni, e non mi aspettavo di certo questa bellissima sorpresa. Tramutare le parole in immagini è piuttosto forte: il cinema ha un linguaggio totalmente diverso dalla scrittura, che è per certi versi più lenta e lascia molto spazio all’immaginazione. Lo scrittore deve essere consapevole e pronto ad accettare che la sua storia possa venire anche stravolta dalla trasposizione cinematografica, ci sono esigenze che seguono schemi diversi, ma resta sempre una grandissima emozione soprattutto quando nei titoli di coda c’è il tuo nome come autore, è una bella sinergia.
3. A mio parere, ha uno stile molto limpido, come quello di Andrea De Carlo, c’è qualche scrittore italiano contemporaneo che ammira in particolare modo?
Lo considero un grandissimo complimento, grazie. Amo molto lo stile di De Carlo, semplice e diretto, ma leggo di tutto, e non ho un autore preferito, semmai mi appassiono alle storie…quindi cito per esempio Margaret Mazzantini, Dacia Maraini, ma anche Gianrico Carofiglio, Niccolò Ammanniti, Alessandro Baricco…davvero non saprei chi scegliere.
4. I personaggi de “La luna nel mezzo” sono caratterizzati minuziosamente, la loro psicologia è cristallina, sarà per via della sua professione?
Ma no. Come ho già detto, i personaggi nascono dall’osservazione diretta, senza filtri di nessun genere…e se li ho descritti così è perchè alcuni di loro, anche se con le dovute invenzioni letterarie, li ho davvero conosciuti, osservati, ascoltati. Naturalmente la storia è frutto di fantasia, eppure i personaggi si sono ben incastrati tra verità e immaginazione. Hanno fatto tutto da soli!
5. Quanto di personale e di vissuto c’è nei suoi personaggi?
Tanto, e lo dico senza problemi. Scrivo di quello che vivo e sperimento sulla mia pelle. Per me scrivere è terapia, mi aiuta a mettere ordine o disordine nella mia testa…e scrivo sempre quando voglio spiegarmi quello che sento internamente.
6. Ci può anticipare se presto ci sarà un terzo romanzo?
Intanto, nell’attesa di questo terzo figlio, che ha una gestazione piuttosto lunga, mi sono dedicata a raccogliere le tante note che ogni tanto scrivo, e che non possono definirsi altro che pensieri sparsi. Spero che da questo lavoro venga fuori una piccola raccolta di impressioni, riflessioni, immagini scritte, che possa suscitare emozioni condivise.