«Ho un fratello che gioca meglio di me e ha un’abilità con il pallone eccezionale. Penso che possa diventare un crack. Ora gioca nelle giovanili dell’Argentinos Juniors». (Diego Maradona su suo fratello Hugo, nel 1979, nella sua prima intervista rilasciata a France Football)
A distanza di appena un anno e un mese dalla scomparsa del Pibe de oro, avvenuta lo scorso 25 novembre 2020 a Tigre in Argentina, come abbiamo appreso tutti nelle scorse ore, è venuto a mancare anche uno dei suoi due fratelli minori, Hugo Maradona. L’uomo, a soli 52 anni, è morto, ieri mattina, a seguito di un arresto cardiaco che l’ha colpito nella sua casa a Monte di Procida, nella zona flegrea, a pochi passi dal mare, dove aveva deciso di stabilirsi. Quando gli operatori sanitari del 118 sono giunti sul posto, purtroppo, non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso. Solo poche settimane fa, Hugo aveva contribuito a celebrare a Napoli, insieme al club azzurro, l’anniversario della scomparsa di suo fratello, con il quale aveva un bellissimo rapporto, sviluppando, insieme a lui, fin da piccolo, l’enorme passione per il calcio, sebbene, come sappiamo, rispetto al primo, abbia avuto una carriera meno proficua. Nato, come Diego, a Lanus in Argentina, nel 1969, aveva cominciato a giocare da trequartista nell’Argentinos Juniors, lì dove aveva cominciato a dare i primi passi sul campo pure il Diez. Nell’estate del 1985, inoltre, il giovane fece parte dell’Albiceleste al primo Mondiale Under 16 che si svolse in Cina. Nel 1987, su pressione del Pibe de Oro, il calciatore fu comprato, per 300mila dollari dal Napoli di Ferlaino, che però lo girò subito, in prestito, all’Ascoli, con il quale giocò solo 13 partite, tra cui quella al San Paolo contro il fratello, finita 2 a 1 per i partenopei. Successivamente, Hugo iniziò a giocare in varie parti del mondo: dalla Spagna con il Rayo Vallecano all’Austria con il Rapid Vienna; dal Venezuela con il Deportivo Italia all’ Uruguay con il Progreso, fino al Giappone e al Canada con il Toronto Italia. Ritiratosi a 40 anni, poi, egli ha provato anche la carriera da allenatore, con una breve esperienza a Portorico. In seguito, si trasferì a Napoli per lavorare come direttore della scuola calcio della Mariano Keller. La sua ultima esperienza, sempre a contatto con i giovani, è stata alla Real Parete, in terza categoria.
Come si può immaginare, tantissimi sono i messaggi di cordoglio che stanno giungendo da più parti, primo fra tutti, ovviamente, quello del Napoli calcio che ha pubblicato una nota: “Il presidente Aurelio De Laurentiis, il vice presidente Edoardo De Laurentiis, i dirigenti, lo staff tecnico, la squadra e tutta la SSC Napoli si stringono attorno alla famiglia Maradona e si uniscono al dolore per la scomparsa di Hugo”.