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© 2022 Senzalinea testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Napoli n. 57 del 11/11/2015.Direttore Responsabile Enrico Pentonieri
La tana del Bianconiglio

La solitudine dell’ultima giraffa bianca

Nicoletta Gammieri
Nicoletta Gammieri 2 anni fa
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3 Min Lettura
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Le giraffe sono artiodattili africani, si tratta dell’animale più alto a vivere sulla terra ferma, nonché del più grande ruminante esistente. Sono creature caratterizzate da collo e zampe lunghissimi una specie di corna sul capo, gli “ossiconi”, il mantello macchiato ed enormi occhi neri con ciglia lunghissime.

Il collo lungo potrebbe trarci in inganno facendoci pensare alla presenza di un maggior numero di vertebre rispetto ad altre specie, invece si tratta di sole sette vertebre cervicali, semplicemente più grandi; infatti, la vertebra di un maschio adulto, può arrivare a misurare 30 cm, ecco perché il collo può misurare fino a 2 metri.

Questi animali sembrerebbero indistruttibili, ciò nonostante sono a rischio a causa della caccia di frodo.

Ma se le giraffe “comuni” sono a rischio, immaginate quelle che possiedono il leucismo, ovvero il tratto genetico che, come nell’albinismo (ma con assenza dei caratteristici occhi rossi), rende il manto bianco, rendendole più visibili.

Già l’anno scorso, a marzo una mamma ed il suo piccolo completamente bianchi sono stati uccisi in kenya dai bracconieri, lasciando credere a tutti gli esperti che non ne esistessero più esemplari, invece, fortunatamente, esiste ancora un esemplare di “giraffa bianca” (proprio come il racconto di Salgari) maschio a confine con la Somalia.

La Ishaqbini Community Conservacy ha comunicato che a questo splendido individuo è stato applicato un dispositivo GPS ad uno degli ossiconi che trasmetta gli spostamenti a salvaguardia della sopravvivenza dell’animale ai ranger.

Il povero “giraffo” però è solo ed unico al mondo con leucismo al momento.

Le giraffe, rispetto agli altri ruminanti, sono più longeve e se l’uomo non costituisse una minaccia costante potrebbero vivere anche 25 anni, infatti difficilmente raggiunta l’età adulta e superata la fase maggiormente vulnerabile del cucciolo, possono essere soggette a predazione, in rari casi cadono vittime di leoni o coccodrilli.

Sono state, invece, in passato, sterminate dalla peste bovina, portata sempre dall’uomo a causa della “pascolarizzazione” del territorio per gli allevamenti che, però, è stata ad oggi eradicata.

Ora ciò che mi chiedo è cosa sia cambiato da quando gli Egizi allevavano le giraffe come animali da compagnia trasportandole anche via nave ad oggi?

Le giraffe pur non essendo in “via d’estinzione” (fortunatamente), sono considerate dalla “IUCN” “specie vulnerabile” essendo scomparsa negli anni in molti dei luoghi di origine storica come Mauritania, Eritrea, Guinea ecc.

Ad oggi, secondo il “Giraffe Conservation Foundation”, la popolazione mondiale degli esemplari selvatici ammonta a 111.000 esemplari circa, difatti si sta cercando di incrementare la popolazione con l’impegno di giardini zoologici e delle riserve che aderiscono ai progetti di conservazione.

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Pubblicato da Nicoletta Gammieri
Nasce a Napoli il 29 agosto 1984, frequenta l'Università di Medicina Veterinaria, ma la lascia per seguire nel 2006 la sua vera strada “gli Interventi Assistiti con gli Animali”diventando coadiutore del gatto e del coniglio, del cane e dell'asino. Si Forma come Educatrice Cinofila. Partecipa a numerosi progetti in strutture socio-sanitarie: Scuole, Carceri, Ospedali, Case Famiglia. A gennaio 2014 apre un negozio di Mangimi ed Accessori per gli Animali, Il Bianconiglio (totalmente contrario alla vendita di animali).
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