Trama: Nella cittadina di Wharton, Connecticut, la vita quotidiana di alcuni abitanti è messa a dura prova. Greg Taylor, giovane e brillante uomo d’affari, ha scoperto di avere una grave forma di tumore, che aggredisce il fisico ma inevitabilmente altera anche i rapporti con la sua splendida famiglia, la moglie Freddie e la piccola Addie. Non è facile combattere la malattia e insieme accettare e fare accettare un’immagine di sé così drammaticamente diversa. Ma accettarsi è sempre una faccenda difficile, come sa bene anche Luke, che ha passato la vita a sentirsi un fallito sotto gli occhi severi e giudicanti della madre, l’impeccabile Darcy Crowley, proprietaria della lavanderia principale della città, dove lavora dopo la morte del marito che rimpiange ogni giorno che passa. E, d’altronde, chi non ha qualcosa da rimpiangere? I coniugi Lionel vivono nel rimpianto per una perdita lacerante; Ginger per una scelta compiuta tanto tempo prima, Hannah per un’infanzia rubata… Eppure, ognuno, impegnato com’è a raccogliere i cocci della propria esistenza, riesce a rimettere insieme brandelli di vita passata e presente per poter andare avanti, per salvare i rapporti con chi gli sta vicino o per costruirne di nuovi, e qualche volta riesce anche a essere felice, con la tenacia, con l’amore che ognuno interpreta e offre a modo suo, e con la speranza che bisogna saper coltivare, sempre e nonostante tutto.
Corbaccio
Recensione: Questo di Joella è un bellissimo romanzo corale, dove le vite dei protagonisti sono legate come anelli di una catena. Ogni singolo elemento è impegnato a ricucire brandelli della propria vita. Lacerazioni avvenute da poco o tanti anni prima.
Un libro che trasuda forza vitale, voglia di non cedere, grande ottimismo. Per quanto possa sembrare dalla trama, non si tratta di una valanga di tragici eventi, ma è un affrontare la vita, accogliere ciò che di buono porta e guardare in faccia gli ostacoli. Non c’è pietismo, non ci sono momenti melensi. I personaggi vivono e fanno cose come persone “normali”: Greg ha un tumore, che cosa gli rimane da fare? Sottoporsi alle terapie, sperare, vivere una vita non convenzionale alla quale anche moglie e figlia devono adattarsi; la signora Darcy, donna tutta d’un pezzo dovrà affrontare un’ennesima perdita ed il rimpianto di non aver gestito da mamma alcune cose. La scelta fatta da Ginger anni prima viene rimpianta, ma d’altronde era inevitabile.
Il titolo fa riferimento all’ultima decorazione che va applicata sull’albero di Natale, ma resta nella sua custodia perché manca chi deve farlo. C’è un senso di incompiuto, qualcosa che non si è fatto o non si è detto comune a tutti i personaggi: chi è malato teme una vita spezzata a metà; chi ha lasciato un amore rimpiange di non aver potuto proseguire il percorso insieme; chi perde un figlio rimpiange di non averlo valorizzato e fortificato quanto era giusto fare.
Un libro che ho amato dalla prima all’ultima pagina, di lettura veloce, mai deprimente, uno stile pulito e ipnotico, dove alcuni pezzi del puzzle sembrano non trovarsi e poi, vanno da soli al loro posto. Storie che insegnano che la vita va come deve andare, non sempre in maniera felice, ma è la vita e non si può stare inermi e passivi ad osservarla e basta.
Ethan Joella insegna inglese e psicologia e tiene workshop di scrittura e corsi online. I suoi lavori sono stati pubblicati su River Teeth, The International Fiction Review, The MacGuffin, Rattle, The Collagist, e Third Wednesday. Ha pubblicato due libri di poesia: Where Dads Go e A Prayer for Ducks. Vive nel Delaware con la moglie e le figlie. La stella nella scatola è il suo primo romanzo.