Siamo a Napoli,nel 1625,a Port’Alba,il grande portale che fece costruire Don Antonio Alvarez di Toledo,duca d’Alba.Nel racconto di oggi,parlaremo di un’antica leggenda che nasce proprio in quei luoghi dove oggi sorgono bancarelle e quelle poche librerie,che sono riuscite a resistere alla crisi economica e alla prepotente avanzata tecnologica.Prima di prendere quel nome,quella strada era soprannominata “Largo delle sciuscelle”,per la notevole presenza di alberi che popolavano la zona.Gli abitanti della zona,per accedere alla parte interna della città ed evitare un lungo rio su quella che oggi è Via Costantinopoli,aveva “costruito” un buco,un “pertuso”,che rappresentava l’unica via d’ingresso.Da quella semplice idea il duca d’Alba,decise di realizzare una porta regolare nelle mura del vecchio torrione.Ma ritorniamo alla nostra leggenda,poco distante dal “pertuso”,abita Maria la Rossa,una bella ragazza di vent’anni,magra,alta,con la pelle chiara e la folta chioma riccia e rossa,che incantava tutti per la sua figura sensuale.Dall’altra parte del pertuso c’era il suo spasimante,tale Michele,un acconciatore di pelle che abitava sull’infrascata.Purtroppo i due non riuscivano mai a stare insieme,se non per scambiarsi sguardi fugaci e qualche timida parola,esclusivamente dal buco delle mura.L’uomo,però,non si perse d’animo e geloso com’era,subito la chiese in moglie,dopo solo sei mesi furono celebrate le nozze.Fin qui sembrerebbe una favola con il classico lieto fine,della serie “E vissero tutti felici e contenti”,ma purtroppo siamo solo all’inizio.La leggenda,infatti,continua,raccoontando che all’angolo di Largo Sciuscelle,vi era una piccola fontana,che dissetava viandanti stanchi e affaticati ed era il classico ritrovo per i residenti e chi sostava in zona.Celebrate le nozze,mentre il sole tramontava,i due novelli sposi stavano rincasando,felici e innamorati come non mai,ma appena stavano per superare quella piccola fontana,qualcosa di strano fermò i loro passi e frenò la loro felicità.La ragazza,difatti,riuscì a superare la fontana senza problemi,ma Michele no,sembrava inchiodato alla strada,bloccato da una forza inspiegabile.In tutti i modi Maria cercò di trascinarlo,ma non ci fu niente da fare,anche l’aiuto dei vicini e dei passanti,non riuscirono a spostare lo sposo oltre quella fontana.In lacrime,la giovane donna si rifugiò nella sua casa mentre Michele,prendendo quel segno come infausto,si allontanò per sempre da lei.Il dolore di quell’amore strappatole con la stregoneria,consumò la giovane,che lentamente fece crescere l’odio di quell’amore dentro di lei,giurò vendetta e giurò di diventare lei stessa una strega.Da quell’infausto giorno,non la si vide più in giro,per parecchi giorni,per parecchi mesi,per parecchi anni.Dopo molto tempo la si iniziò a rivedere,la bellezza della giovinezza era stata prepotentemente deturpata dal tempo e dalla solitudine,era diventata magra,sdentata,i folti capelli al vento,vestita di stracci e occhi di fuoco.Si era dedicata alla magia e preparava potenti elisir,fatture d’amore e di morte sui ragazzi,si racconta di riti misteriosi e malattie che colpivano adulti e bambini della zona e miracolose guarigioni,ma sopratutto,si raccontavano le riunioni che la donna aveva con il demonio in persona!Siamo nel 1600,anni di dominazione spagnola a Napoli e di Inquisizione in Europa,una figura così oscura non poteva passare inosservata,sopratutto perchè la gente iniziò temerla.Fu così che la dolce e bellissima “rossa” fu imprigionata e lasciata morire di fame e sete alla vista di tutti,sospsa sotto Port’Alba in cui oggi si può ancora notare un gancio,unica testimonianza di quell’orrore.Fu allora,prima di esalare l’ultimo respiro di quella sfortunata esistenza,che le sue parole risuonarono in quei luoghi come una condanna: “La pagherete.Tutti.Voi,i vostri figli,i vostri nipoti,tutti.La pagherete.”.Il suo corpo,invece di decomporsi,cominciò a pietrificarsi,divenendo una mummia e l’Inquisizione,spaventata dall’evento che considerò diabolico,si affrettò a togliere il corpo dalla gabbia.La nostra storia finisce qui,la leggenda si fonde con la realtà dei fatti,quella,forse,di una donna innamorata lasciata sola prima dallo sposo,poi dalla sua stessa gente e tacciata di stregoneria.Per secoli si è tramandata la storia di “Maria la strega di Port’Alba” e della sua anima scura che vaga per quelle vie,senza pace e senza sosta.
La strega di Port’Alba

Enrico Pentonieri
9 anni fa

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Enrico Pentonieri