Tutte le malattie sono spesso causa di preoccupazione, ma chiaramente esistono condizioni patologiche non particolarmente severe e con lento decorso sulle quali è possibile intervenire efficacemente con la terapia, altre malattie invece possono essere molto più rapide e mettere seriamente a rischio la salute del soggetto se non si interviene nei tempi giusti. Una patologia che è sempre stata origine di ansia e paura è sicuramente rappresentata dalla Meningite.
Per meningite si intende un’infiammazione delle meningi e dello spazio subaracnoideo che può essere provocata da un’infezione, da altre patologie o come conseguenza di una reazione a farmaci.
Per comprendere meglio questa patologia capiamo cosa sono per l’appunto “le meningi”, queste sono l’involucro protettore e nutritizio del sistema nervoso centrale, circondano il cervello e il midollo spinale posizionato nel canale rachideo.
Le meningiti possono essere classificate in base all’agente eziologico che scatena l’evento ed all’andamento della malattia:
- Meningite batterica acuta: provocata da un’infezione batterica, è sicuramente la forma più grave di meningite se non trattata in tempo a causa della sua aggressività
- Meningite virale: indotta da un’infezione virale, il quadro clinico è meno grave rispetto al precedente
- Meningite non infettiva: forme più rare rispetto alle precedenti, hanno più tipicamente un andamento subacuto o cronico
- Meningite ricorrente: come si comprende dal nome possono presentarsi in modo ricorrente e sono spesso indotte da infezioni batteriche o virali
- Meningite subacuta e cronica: con durata superiore alle quattro settimane, anche questa indotta generalmente da infezioni
La sintomatologia è variabile in base alla causa dell’infezione ed al tipo di meningite. Tuttavia, sintomi tipici sono:
- Cefalea
- Febbre
- Rigidità nucale (meningismo)
- Letargia e rallentamento psico-motorio.
La rigidità nucale è una delle principali caratteristiche di tutte le meningiti, ma deve ovviamente essere valutata da personale sanitario esperto, consiste nella resistenza alla flessione passiva o attiva del collo. La rigidità nucale può avere bisogno di tempo per manifestarsi. Esistono diverse manovre per apprezzarla e non va confusa con la rigidità indotta da artrosi della colonna cervicale o da una grave mialgia secondaria a un’influenza; in questi casi i movimenti del collo sono limitati in tutte le direzioni. Al contrario, la rigidità nucale da irritazione meningea interessa soprattutto la flessione del collo; pertanto, il collo può generalmente essere ruotato ma non può essere flesso in avanti.
Per quanto riguarda la diagnosi come detto deve essere posta da un medico esperto che valuta l’anamnesi e i fattori di rischio, associati ad un’attenta visita clinica. Nel caso di sospetta meningite l’esame da effettuare è l’analisi del liquido cerebrospinale. Questa viene eseguita praticando la puntura lombare ed estraendo una piccola quantità di liquido, l’analisi di quest’ultimo consentirà di capire se vi è un’infiammazione delle meningi e quale sia la causa (batterica o virale)
La terapia dipende dall’agente eziologico che ha indotto la meningite, ad esempio in caso di meningite batterica è fondamentale intervenire rapidamente con antibiotici specifici a debellare il patogeno. Ovviamente le raccomandazioni terapeutiche prevedono anche il supporto di tutte le funzioni vitali, ma in ogni caso va attuata sotto monitoraggio ospedaliero e da personale altamente specializzato.
Rif. John E. Greenlee, MSD Manuals dic 2020