Capolavoro del cinema di fantascienza, tratto dal caposaldo della letteratura sci-fi Ma gli androidi sognano pecore elettriche di Philip K. Dick, negli ultimi anni anche Blade Runner è diventato un franchise trans-mediale. Il sequel del 2017, diretto da Denis Villenueve ha riportato interesse sull’opera, che certamente non ha mai perso la propria attualità. In concomitanza con questo secondo film, venne reailzzato infatti un tie-in anime, Blade Runner Black Out 2022, e successivamente anche numerose opere fumettistiche ad esso ispirate. Dall’anno scorso – significativamente il futuro del film originale – la casa editrice Titan Comics pubblica anche una serie a fumetti ad esso dedicata: Blade Runner 2019, di Mike Johnson, Michael Green e Andres Guinaldo, edito in Italia da Panini Comics.
L’interesse per i temi dell’opera evidentemente non si affievolisce. Anzi si accresce con l’aumentare dell’accelerazione tecnologica e dei dilemmi immaginati da Dick. Giovedì scorso Titan Comics ha rivelato i primi particolari del suo Blade Runner Origins, nuovo fumetto che dovrebbe vedere la luce negli States a febbraio 2021. Ambientato nel 2009, Origins sarà ovviamente un prequel della serie 2019. Una bio-ingegnere della Tyrell Corp viene trovata morta nel suo laboratorio sigillato. Apparentemente è un suicidio. Il caso viene affidato al detective Cal Moreaux, della polizia di Los Angeles – veterano del conflitto “Kalanthia”, come visto nell’anime Blackout 2022. Un lavoro semplice, da risolvere senza rumore e nel minor tempo possibile. Ma ovviamente le cose non sono così semplici, e quel suicidio rivela ben presto di non avere nulla di “normale”. In quella morte centra forse il lavoro della vittima, impegnata nelle ricerche sui replicanti Nexus. E probabilmente anche la scomparsa di un prototipo di androide. Moreaux si ritroverà così al centro in una vasta cospirazione, legata all’impero tecnocratico della Tyrell Corp.
La serie sarà scritta dallo stesso sceneggiatore di 2019, Mike Johnson, Kate Perkins (Batwoman, Wonder Woman) e Mellow Brown (sceneggiatore della serie TV American Gods), mentre i disegni saranno a firma di Fernando Dagnino (Justice League, Suicide Squad). La serie conterà in oltre alcune copertine variant realizzate da Stanley Lau, Peach Momoko e Robert Hack.