In questo nuovo appuntamento di LuieLEi abbiamo studiato i comportamenti degli uomini e delle donne nel rapporto con il genitore di sesso opposto. Madre/figlio, padre/figlia cerchiamo di dare qualche spunto di riflessione senza insegnare nulla. La nuova sfida settimanale di un lui e una lei.
Il rapporto madre/figlio visto da lei
Ricordate una famosa scena del film “ricomincio da tre”, interpretato dal Grande Massimo Troisi, che ha come protagonista il”giovane” Robertino? Come si può intuire dal nomignolo, si tratta di un ragazzo, oramai sui venticinque anni, succube delle attenzioni materne. Gaetano ascolta Robertino subire una sorta di asfissiante interrogatorio da parte della madre, o meglio come la chiama il figlio “mammina”. Purtroppo, di “Robertini” ce ne sono in giro e sfortunatamente per gli altri, intrecciano rapporti sentimentali, ricercando nella compagna un sostituto della “mamma assoluta” di cui sono succubi. Sarebbe inutile sciorinare tutte le vessazioni che una povera malcapitata dovrà subire e come il paragone con la madre la farà apparire sempre perdente. Tutto ciò che farai, non sarà all’altezza delle aspettative del maxi infante e della sua mammina. Salvo che non si aspiri a futura beatificazione sconsiglio a ogni donna di sottoporsi a un’esperienza simile. Purtroppo negli ultimi anni si è creato un altro tipo di “Robertino”, sono gli uomini oramai maturi schiacciati dalla crisi. Famosa l’infelice frase di Padoa-Schioppa «Mandiamo i bamboccioni fuori di casa», che sintetizza con estrema brutalità e molta ironia una situazione molto penosa. Persone oramai adulte con lavori precari e con una realtà non definita che un po’ per forza di cose, un po’ per carattere restano legati a una realtà infantile e non trovano la possibilità di crescere. Le madri di questi uomini, anche se non più giovanissime, sono costrette a non abdicare mai al loro ruolo di madre e continuano a occuparsi della casa, della spesa e della propria famiglia che non si evolve e non si modifica come vorrebbero gli anni che passano. Dinamiche frutto dei tempi. Dinamiche cui volente o nolente molte donne dovranno adattarsi e non soprendetevi se la prima volta che incontrate i suoi genitori, sua madre vi abbraccerà e sospirerà “Finalmente…ci sei tu”
Il rapporto padre /figlia visto da lui
Questa volta voglio essere serio, o quasi. Sono stati scritti fiumi d’inchiostro sul rapporto tra madre e figlio maschio. Non meno complicato, però può essere il rapporto tra un padre e una figlia femmina, probabilmente meno “pubblicizzato”, ma che può essere altrettanto devastante. Cominciamo con una considerazione: con la sua presenza o assenza il padre segnerà per sempre la crescita di una donna. Ha il ruolo di protettore del “sesso debole” anche se è totalmente estraneo alla natura femminile. Un rapporto complesso che può impazzire quando la bambina diventa una ragazzina alla conquista della vita e della propria sessualità. Il rapporto con il padre segnerà per sempre quella che un giorno diventerà la vostra compagna, e il risultato che può scaturire dal rapporto padre/figlia inciderà, non poco, sulla vostra vita di coppia. Un padre fragile può bloccare la crescita della figlia in un’infanzia prolungata tra le braccia della madre, i padri “innamorati”, invece, diventano possessivi e morbosi tenendo in ostaggio la figlia in una perenne “adorazione” del padre che uscita sempre vincente in un confronto con i futuri fidanzati e mariti (già probabilmente segnati di loro da una madre chioccia). Io penso che il cuore di una donna non debba appartenere al padre, perché i padri idoli renderanno sempre impossibile un altro amore, quelli assillanti impediranno di vivere la propria vita, i padri assenti costringeranno la figlia a una lunga ricerca di se stesse per tutta la vita, i padri violenti poi, renderanno la sua (e anche la vostra vita) un inferno. La vita affettiva di una donna, già irta di pericoli, diventa così un vero e proprio percorso ad ostacoli dove sarà molto difficile vincere perché il padre sarà un modello non solo per la scelta del partner, ma anche un esempio cui le figlie attingeranno per le proprie scelte lavorative e di vita. Detto questo il problema che in mezzo a questo complesso rapporto finirete voi, già traumatizzati da una mamma iperprotettiva e da un padre spesso troppo severo o troppo amico. In modo inconscio la vostra compagna cercherà in voi la figura paterna, o peggio ancora, cercherà in voi il principe azzurro che ha sempre identificato in lui. E non stupitevi se a San Valentino le regalerà i cioccolatini e spesso vi “guarderà storto”, perché il rapporto padre/figlia è un campo minato che può sfociare nella psicoanalisi freudiana, e una cosa è certa, inconsciamente voi siete il drago che gli ha portato via la sua principessa.