Non ce ne voglia mister Conte: si, lo sappiamo che finora è stato fatto un mezzo miracolo, ce lo avete detto già, ma non sarebbe il caso, a questo punto, di provare a renderlo un miracolo intero?
Lungi da noi criticare il mister, o meglio lungi da noi parlarne male…ma insomma…l’occasione che si presentava domenica era di quelle da non lasciarsi sfuggire e la scorsa settimana, al termine della vittoriosa gara contro la Fiorentina, Don Antonio aveva finalmente rispolverato il corno e suonato la carica per le battaglie che ci attendevano, specificando che non avrebbe guardato in faccia a nessuno.
Con tali presupposti, tutti i tifosi azzurri si erano comodamente messi in poltrona, terremoti permettendo, pronti a vedere gli azzurri fare un sol boccone dei lagunari, volenterosi si ma decisamente modesti e abbondantemente impelagati nella parte meno nobile della graduatoria.
Il palo clamoroso di Raspadori dopo 4 minuti lasciava presagire una vittoria finanche facile, ma con il passare dei minuti la manovra azzurra appariva sempre più lenta, le parate di Radu mortificavano le pericolose iniziative partenopee che diventavano sempre più rare e confuse.
Alcuni problemi balzavano all’occhio, tanto che addirittura il presenti allo stadio cercavano di spingere Conte a fare qualche cambio, vista la vena poco vispa di alcuni dei protagonisti, in particolar modo Lobotka e Politano, letteralmente sulle ginocchia.
Il doppio player, mossa che nel recente passato ha funzionato, sembrava inutile in una gara nella quale i veneti saltavano il centrocampo per giocare sulle seconde palle e l’innumerevole quantità di corner senza esito avrebbero consigliato la presenza di Anguissa (entrato comunque nel finale) e di Billing, sempre ed ancora ai margini come Okafor.
La gara è andata avanti così e con il passare dei minuti l’ansia del “non vincere” ha iniziato a materializzare i fantasmi del “questa la perdiamo” visto che i padroni di casa, nettamente inferiori per qualità generale, negli ultimi dieci minuti hanno accarezzato addirittura il sogno del colpaccio.
Cambi sbagliati e tardivi, scelte discutibili, 352 noioso e prevedibile…e per non farci mancare nulla, anche la mazzarriana scusa del campo asciutto.
Qui nessuno pretende di vincere il campionato, sappiamo bene le difficoltà incontrate sin dall’inizio della stagione, ma le velleità sbandierate in diretta hanno bisogno di una dimostrazione pratica, altrimenti meglio restare zitti e parlare di Conferenze League…