Attori: Amal Haddad, Marwan Kaabour, Zed Josef.
Scritto e diretto da Saleem Haddad
Durata: 22 minuti
Si può riassumere in 22 minuti una storia? Racchiudere un qualcosa di senso compiuto in pochi minuti? La risposta e si!E non è facile
In Marco il regista è riuscito in questa impresa, il tempo scorre veloce e le riprese sono limitate all’ osso. Il dono della sintesi fatta a mo’ di film.
Ops…. a short film.
Saleem Haddad, è un giovane che oltre ad aver diretto questo corto è noto anche per essere un bravo autore di libri, nato in Kuwait sa cosa vuol dire vivere da uomo gay nel mondo arabo. Haddad ha trascritto ampiamente le sue esperienze in una serie di saggi personali e a continuato a esplorare questi temi nel suo romanzo (ULTIMO GIRO A GUAPA edizioni e/o in Italia) e nel cortometraggio suddetto.
Il suo film sposta l’azione dal Medio Oriente a Londra.
Sentendosi solo nella capitale britannica, il protagonista Omar un banchiere libanese che vive una vita solitaria e isolata a Londra, una sera si incontra con un escort spagnolo di nome Marco.
Marco è un giovane e carismatico spagnolo che afferma di essere di Barcellona. Ma poi si scopre che “Marco” di Barcellona è in realtà Ahmed di Aleppo.
Con il passare della notte, Omar e Marco condividono momenti intimi e rivelano di più su loro stessi. Omar racconta a Marco della sua infanzia a Beirut, della sua famiglia e delle ragioni per cui ha lasciato il Libano. Marco racconta a Omar della sua vita in Spagna, dei suoi sogni e delle sue lotte. Parlano anche della crisi dei rifugiati siriani, che li colpisce entrambi in modi diversi.
Tuttavia, non tutto è come sembra. Omar e Marco hanno dei segreti che si nascondono l’uno all’altro, segreti che cambieranno per sempre la loro relazione e le loro vite. Mentre affrontano la verità su se stessi e gli altri, affrontano anche la dura realtà del mondo in cui vivono. Devono decidere se restare insieme o separarsi, e se abbracciare o rifiutare il loro passato e il loro futuro.
“Marco” è un cortometraggio di grande impatto. Serve come una profonda esplorazione dell’intimità, dell’identità e del bisogno intrinseco dell’uomo di connessione.
La narrazione di Haddad approfondisce le complessità di questi personaggi, esplorando abilmente le sfumature della loro interazione e delle rispettive storie personali. Attraverso il loro incontro, Omar è costretto a confrontarsi con il proprio passato e allo stesso tempo a confrontarsi con l’immensa crisi umanitaria che travolge il mondo.
Gli attori in “Marco” sono a dir poco eccezionali. Zed Josef ritrae Omar con una vulnerabilità cruda che affascina il pubblico, mentre Marwan Kaabour trasmette a Marco un’accattivante miscela di forza. La loro chimica sullo schermo aggiunge profondità e autenticità al legame tra i loro personaggi, rendendo il loro viaggio ancora più d’impatto.
In conclusione, “Marco” è un cortometraggio stimolante ed emotivamente risonante che naviga abilmente nelle complessità dell’intimità, dell’identità e del desiderio universale di connessione umana