È vero, il SARS-CoV-2 ci ha stancato, ormai questa convivenza forzata non si sopporta più! Purtroppo però, a differenza di un rapporto sentimentale finito o giunto ai minimi termini, non è possibile separarcene e siamo quindi costretti ad accettare obbligatoriamente questa convivenza forzata, quello che dobbiamo evitare è che questo rapporto possa arrecare danni alla nostra salute e a quella degli altri. Certamente è triste vedere in giro sempre più frequenti manifestazioni di negazionistie di no-mask, persone che stanche di seguire consigli e direttive governative preferiscono sfuggire alla realtà stessa inventando ipotesi prive di ogni fondamento scientifico, divulgando sui social network notizie false, ipotesi non dimostrabili, spingendo ad atteggiamenti irresponsabili e pericolosi per la comunità. Tali individui, vedono la loro libertà privata solo dall’uso di una semplice ed innocua maschera facciale quando la vera prigione è la loro stessa ignoranza.
Purtroppo non ho la pretesa di convincere i sopracitati individui dalla mente troppo offuscata dalla loro ignoranza e ancor maggiore presunzione, che l’uso della mascherina è, non solo sicuramente efficace nella riduzione della diffusione del virus, ma non ha alcun effetto dannoso sulla nostra salute. Mi rivolgo alle persone con mentalità più aperta e che magari a causa delle numerose informazioni circolanti nel web potrebbero iniziare a presentare dubbi sull’uso di tale fondamentale presidio sanitario.
Il fatto che la maschera facciale chirurgica non arrechi danno alla salute è un evento dimostrabile già dalla pratica quotidiana, infatti miglia di medici e parasanitari nel mondo (pensate a tutto il personale coinvolto nelle sale operatorie) utilizzano tutti i giorni, per diverse ore consecutive, maschere facciali e presidi sanitari anche più restrittivi rispetto a quelli comunemente utilizzati, nonostante ciò non è stato mai riscontrato un problema di salute su tali operatori. Questo dato pur se praticamente vero, non è mai stato scientificamente provato, fortunatamente alcuni medici per dirimere qualsiasi dubbio hanno condotto uno studio atto a dimostrare la sicurezza nell’uso della mascherina. Il più recente studio è stato pubblicato sulla rivista internazionale Annals of the American Thoracic Societye condotto da un gruppo di medici di Miami, Florida (doi: 10.1513/AnnalsATS.202007-812RL). Anche se i colleghi, probabilmente, già sapevano quale fosse il dato conclusivo atteso, poiché ampiamente osservato nella quotidianità, un corretto metodo scientifico vuole che tale osservazione venga provata con uno studio condotto con rigore tecnico.
Nel suddetto studio sono state analizzate le alterazione dei gas ematici con la valutazione della saturazione di ossigeno ed anidride carbonica (CO2), in gruppi di pazienti sani con e senza mascherina e soprattutto anche in pazienti affetti da bronchite cronica ostruttiva di grado severo, quindi, già di base con una patologia polmonare importante che comporta alterazioni della funzionalità respiratoria e conseguente modifica dei gas ematici. I soggetti venivano separati in due gruppi, quelli con e senza mascherina, venivano quindi valutate le concentrazioni di gas ematici prima di uno sforzo fisico che consisteva nel Six-Minutes-Walking-Test. Successivamente venivano quindi misurati i gas dopo tale sforzo, in conclusione sia nel gruppo di pazienti che indossava mascherina sia nel gruppo senza mascherina non vi erano significative modifiche dei gas ematici. Questo valeva anche nel gruppo di pazienti affetti da bronchite cronica severa ed in particolar modo non vi era aumento della CO2, cosa attualmente più temuta.
In definitiva, lo studio pone una maggiore garanzia sulla sicurezza della mascherina, inoltre gli sperimentatori specificano che il senso di oppressione è solo di natura psicologica, ma non legata a deficit respiratori.
Purtroppo, i più convinti negazionisti probabilmente continueranno sulla loro strada, poiché non hanno orecchie per sentire e continueranno a sostenere che fa tutto parte del complotto, ma i più aperti di mente e che magari avevano qualche piccolo dubbio, possono tranquillizzarsi e non perdere l’abitudine di utilizzare un presidio fondamentale per limitare il diffondersi del COVID-19.