La muffa in casa è un problema da gestire nell’immediato, in quanto segnale di un ambiente poco salubre. Si manifesta con delle macchie scure sulle pareti e sui soffitti, accompagnate da un odore persistente di umidità. In alcuni casi potrebbe altresì intaccare alcuni elementi deteriorandoli nel tempo. Spesso si sottovaluta la sua presenza, pensando che potrebbe essere solamente un problema temporaneo ed estetico. In realtà è bene comprendere le cause e che cosa succede quando si forma. Approfondiamo meglio l’argomento.
Le cause della muffa in casa
Nel momento in cui si iniziano a vedere delle macchie sui muri è importante capire la causa scatenante di questa manifestazione. La muffa non si ferma e inizia ad intaccare i mobili e gli elementi che trova lungo il suo percorso. Non è tutto, se si dovesse ripresentare nonostante i vari trattamenti, potrebbe indicare la necessità di ristrutturazione di un appartamento attraverso delle migliorie dedicate e mirate.
Le cause possono essere molteplici e cambiare, ma in generale si può affermare che sia l’umidità una delle maggiori problematiche scatenanti. Nel momento in cui l’aria calda incontra le superfici fredde, si forma la condensa ed è un fenomeno frequente nei bagni, nelle cucine e nelle stanze non ventilate.
In altri casi, ci potrebbero essere delle infiltrazioni d’acqua attraverso delle perdite dai tetti, delle crepe nei muri o delle tubature danneggiate. Altresì un isolamento termico insufficiente, delle pareti non adeguatamente isolate e ponti termici potrebbero essere soggette alla formazione della spora, in particolar modo lungo i contorni delle finestre.
Le cattive abitudini domestiche non sono da sottovalutare e tra le più comuni spicca l’asciugatura dei panni in casa. In assenza di una ventilazione adeguata, l’umidità prodotta aumenta di livello e favorisce la classica formazione della muffa.
perché la muffa in casa fa male alla salute?
La muffa non rovina solamente gli ambienti domestici, in quanto può avere delle conseguenze serie sulla salute. Le spore rilasciate nell’aria potrebbero essere inalate e causare, nel tempo, dei problemi respiratori. Tra i sintomi maggiori spiccano:
- allergie, starnuti, occhi irritati e naso chiuso;
- mal di testa frequenti e senso di affaticamento;
- tosse persistente e difficoltà respiratorie, in particolar modo per i soggetti che soffrono di asma;
- irritazioni cutanee e dermatiti.
Secondo alcuni esperti vivere in uno spazio abitativo umido potrebbe attuare un impatto sulla psiche, aumentando i livelli di disagio e stress.
Come contrastarla?
Eliminare questa sostanza fungina richiede una strategia combinata con la necessità di interventi mirati e soluzioni a lungo termine. La prima cosa da fare è arieggiare le stanze giornalmente, altresì durante il periodo invernale, lasciando che i livelli di umidità possano diminuire. In bagno e in cucina è indicata l’installazione di una ventola di areazione professionale, studiata appositamente per contrastare la proliferazione delle spore.
Se già formata, si possono inizialmente utilizzare delle soluzioni naturali di acqua e aceto oppure dei prodotti specifici antimuffa per eliminarla nell’immediato. Successivamente si consiglia di verificare che non ci siano dei problemi strutturali affinché si intervenga il prima possibile.
A tali accorgimenti si aggiungono le buone abitudini, evitando in ogni modo di far asciugare i panni all’interno o di stendere in bagno se ancora completamente bagnati.