Contro il pronostico, il covid, i provvedimenti contrastanti delle ASL ed i rivali per eccellenza: i 13 leoni azzurri compiono un mezzo miracolo e strappano un pareggio importantissimo allo Stadium di Torino contro la Juventus, portandosi dietro addirittura qualche rimpianto.
Il Napoli infatti, pur privo di ben 9 giocatori (molti dei quali titolari), ha giocato un match sorprendente per personalità e qualità, andando in vantaggio con Mertens e subendo il pareggio in contropiede, nel suo momento migliore, con un tiro di Chiesa deviato da Lobotka sugli sviluppi di un’azione viziata in partenza da un evidente fallo di Bernardeschi.
La squadra di Domenichini (che sostituiva Spalletti, anch’esso positivo al covid) ha però continuato a condurre la partita, subendo pochissimo ed ottenendo un punto prezioso, che tiene a distanza i bianconeri al termine di un incontro che alla vigilia sembrava segnato.
La partita si è infatti giocata alla fine di 48 ore surreali, durante le quali è successo di tutto.
Prima l’ASL Napoli 1 aveva autorizzato il Napoli a partire per Torino nonostante lo stesso ente avesse acclarato l’esistenza di un focolaio covid nel gruppo azzurro, poi con la squadra già in viaggio l’ASL Napoli 2 aveva disposto la quarantena per Rrahmani, Zielinski e Lobotka, a contatto con positivi e vaccinati con seconda dose da più di 120 gg.
Tutto ciò accadeva mentre la Lega decideva di non decidere e le varie aziende sanitarie agivano in ordine sparso, bloccando alcune squadre e lasciandone giocare altre, a fronte di un contagio diffuso in linea con quanto sta accadendo nel Paese.
Risultato: 4 partite non disputate ma non rinviate, e le altre fortemente condizionate dalle numerose assenze in tutte le formazioni.
Il Napoli ha deciso di schierare i 3 giocatori oggetto del provvedimento di quarantena, basandosi sul protocollo ancora valido per la Serie A (in base al quale la quarantena è “soft”, ovvero consente gli spostamenti casa-lavoro) e ritenendo non ancora in vigore l’obbligo di Super Green Pass negli spogliatoi, che in effetti scatterà il 10 Gennaio.
Resterà da vedere se questo ragionamento, che dà comunque vita ad un precedente, sarà ritenuto legittimo, anche se la società ed i tre tesserati rischiano al più delle sanzioni amministrative.
La situazione è in continua evoluzione: la Lega non vuole fermarsi, temendo che DAZN blocchi i pagamenti dei diritti tv (che garantiscono la sopravvivenza di molti club indebitati), e chiede di uniformare le disposizioni delle varie ASL, mentre il Governo spinge per la sospensione del campionato e minaccia di vietare nuovamente gli spalti al pubblico.
Se ne saprà di più nella già annunciata tavola rotonda di mercoledì prossimo, ma nel frattempo lo sgangherato carrozzone pallonaro non si ferma, e per i superstiti azzurri domenica (ore 16:30) è in programma la sfida interna contro la Sampdoria del neo presidente Marco Lanna, subentrato a Massimo Ferrero per via delle note vicissitudini giudiziarie.
Ferme restando le assenze dei convocati per la coppa d’Africa e la necessità di valutare il recupero di Fabian, è difficile per Spalletti ipotizzare una formazione, visto che sicuramente gli azzurri verranno sottoposti a tamponi fino all’ultimo e potranno esserci forfait e recuperi dell’ultim’ora.
In assenza di ulteriori novità, è quindi probabile che il tecnico di Certaldo metta in campo gli stessi 11 dello Stadium, con Elmas unico possibile inserimento dal primo minuto.
Il bilancio dei 54 precedenti in Serie A a Napoli pende nettamente a favore degli azzurri, che si sono imposti in 26 occasioni con 19 pareggi.
L’ultima delle 9 vittorie blucerchiate risale addirittura all’annus horribilis della retrocessione con 14 punti: fu una doppietta di Laigle a regalare il successo alla Samp il 19 Aprile 1998, contro un Napoli già condannato alla B.
L’ultimo pareggio tra le due squadre all’ombra del Vesuvio coincide con l’esordio all’allora “San Paolo” di Maurizio Sarri: gli azzurri si fecero rimontare un doppio vantaggio il 30 Agosto 2015, con la doppietta di Eder ad annullare quella di Gonzalo Higuain.
L’ultima vittoria azzurra risale allo scorso campionato: fu Petagna a completare la rimonta il 13 Dicembre 2020 dopo il vantaggio siglato da Jankto ed il pareggio di Lozano.
In una situazione di oggettivo caos, comune a tutta la Penisola prima che al mondo del calcio, è difficile chiedere molto al Napoli, ma una vittoria sarebbe di fondamentale importanza per mantenere un margine di sicurezza sulle inseguitrici, visto che le sciagurate sconfitte con Empoli e Spezia hanno costretto gli azzurri ad accantonare sogni più dolci.
Se i ragazzi di Spalletti sapranno mettere di nuovo in campo lo spirito visto allo Stadium, anche quest’altra piccola impresa non sarà comunque impossibile.